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Dalla diga del Furlo ( PU ) alle Marmitte dei Giganti di S. Lazzaro di Fossombrone


Il percorso è un tratto del più organico Sentieri Energia e Natura della media Valle del Fiume Metauro. Nella sua completezza è lungo 25 chilometri e può essere percorso in bicicletta, a piedi ed in parte anche a cavallo; l ' itinerario va dalla Gola del Furlo fino all' invaso di Tavernelle, toccando le aree di pregio naturalistico, le testimonianze storiche ed archeologiche e gli impianti idroelettrici presenti nell' area.
L' iniziativa, infatti, è stata realizzata dall' Enel. Il percorso proposto è la parte iniziale, partendo dalla Diga del Furlo, nella fotografia.



La Diga del Furlo è uno sbarramento del Fiume Candigliano, il più grande affluente del Metauro, all' uscita della Gola omonima: un gigantesco canyon lungo circa tre chilometri, con pareti rocciose alte fino a 500 metri tra il Monte Pietralata e Paganuccio. La si raggiunge con la vecchia SS 3 Flaminia, prima della Galleria Romana d' ingresso alla Gola in direzione Acqualagna ( PU ).








Oltre a quello del Furlo, ci sono altri due sbarramenti del Fiume Metauro con relativi invasi ed impianti idroelettrici; S. Lazzaro di Fossombrone, dove sono presenti le Marmitte dei Giganti al termine del percorso descritto, e Tavernelle. Le ultime due sono in pianura, mentre quella del Furlo, all' uscita della Gola omonima, presenta un salto di ben 54 metri.














Discendendo il sentiero dalla diga, la seconda casa che si incontra è la Casa degli Artisti, residenza creativa e land art, dell' associazione culturale omonima nata nel 2011. Nel magnifico ed isolato ambiente, tra giardino verso il Candigliano e nel boschetto, a monte verso il Paganuccio, è stato creato un Parco Botanico Culturale con Museo di opere moderne all' aperto, che risulta molto suggestivo.






Poco lontano dalla Casa degli Artisti si trovano i due vecchi insediamenti e l' isolata Chiesa di Sant' Anna, che formano la frazione omonima. Le caratteristiche del luogo sono due vecchie torri colombaie, genere di costruzioni molto frequenti nella zona, e la presenza di un vecchia sorgente di acqua minerale con stabilimento di produzione adiacente. Il percorso dei Sentieri Energia e Natura inizia ufficialmente al Furlo passando sulla diga, ma i due cancelli quasi sempre chiusi costringono a tornare indietro sulla vecchia SS 3 di un chilometro e prendere per Sant' Anna del Furlo per andare sull' argine opposto del Candigliano. Per vedere la diga da vicino bisogna quindi risalire la carrareccia per la Casa egli Artisti ed oltre.


Il percorso continua costeggiando il Candigliano sull' argine destro. Si incontrano il Barco, un' antica villa con un lunghissimo alto muro, ora scomparso, a delimitare la riserva di caccia di Federico da Montefeltro, ed un cocuzzoletto dove sorge la Chiesa di Bellaguardia. Intanto iI Candigliano è confluito nel Fiume Metauro alla frazione Calmazzo. Poco dopo il secondo sbarramento del fiume, ci si avvicina alla Forra di S. Lazzaro con le famose Marmitte dei Giganti, anticipate dalle rapide rappresentate nella fotografia.




Lasciate le rapide, la strada dopo poco arriva al ponte sul Metauro in direzione S. Lazzaro. Lo sguardo su rapide, all' orizzonte, Forra e Marmitte dei Giganti, sotto, è magnifico. Queste formazioni sono dovute ad erosione fluviale in tempi lunghissimi; in particolare queste ultime sono state provocate da sassi e detriti, che si sono trovati a sbattere e mulinare sulle pareti del canyon appena formato.








Nella forra ci sono molte marmitte tra grandi, medie e piccole, soprattutto sull' argine sinistro, come si può vedere dalla fotografia. Quattro di esse arrivano alla bella misura di dodici metri, ma sono molto erose, mentre diverse sono sommerse dal livello dell' acqua. Esistono anche paleo-marmitte, cioè vecchie marmitte erose a loro volta, diventando quindi nicchie nelle pareti rocciose.













E per finire uno sguardo dal basso, sopra le Marmitte dei Giganti con lo sguardo rivolto verso le dirupate pareti della Forra di S. Lazzaro. Per arrivarci bisogna passare sul ponte, girare attorno ad una fila di case e prendere una strada bianca, parallela alla SS 3 Flaminia; dopo 50 metri si scende a sinistra seguendo il fosso che porta nell' alveo roccioso del Fiume Metauro, prestando sempre molta attenzione.













                                                                            di William Tallevi


                                                                       









LISTA DELLE ESCURSIONI












































































































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