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VIDEO: Roccafluvione, tra Castelli e Mulini




Roccafluvione trae il nome dal torrente Fluvione e dagli antichi castelli che, insieme con Osoli, hanno dato vita al comune: Rocca Reonile e Rocca Casaregnana. Dalle più alte delle 60 frazioni, la vista spazia dal mare alle catene dei monti Sibillini, della Laga e del Gran Sasso.
Pur risalente all’epoca preromana (le cui testimonianze sono conservate nel museo archeologico di Ascoli Piceno), Roccatiuvione presenta le tipiche caratteristiche urbane della cultura benedettina farfense che, dall’anno 1039, assunse il controllo del territorio. È ancora visibile la fitta rete di luoghi di culto disseminati nel territorio, piccoli agglomerati urbani privi di fortificazioni, ma costruiti intorno al luogo sacro e sociale di riferimento: la chiesa.
Testimoni di spicco di una cultura che ha segnato il territorio anche nei secoli successivi sono le 26 chiese erette nei borghi, dalle più antiche alle ottocentesche: fra tutte sono di rilievo l’abbazia di S. Stefano, nel capoluogo. la cui cripta risale al IX secolo e la chiesa di Ss. Ippolito e Cassiano a Pedara, la cui caratteristica torre campanaria con funzione difensiva, niunita di feritoie e di un passaggio interno, domina dall’alto il Fluvione. Degne di visite sono anche le chiese di S. Maria a Scalelle e di S. Maria a Corte di Valcinante.
Solo negli archivi storici è ormai rintracciabile l’esistenza del castello di Pizzorullo che nel medioevo recava un palio alla Quintana di Ascoli, come segno di sottomissione al crescente potere della città. Ascoli, in cambio della difesa militare e giuridica. si riservava di nominare il podestà per il governo del castello. In virtù di questo accordo, stipulato il 29 luglio 1277, Roccafluvione è tuttora presente fra i castelli che contornano il torneo cavalleresco.
È possibile conoscere il territorio di Roccafluvione, nelle sue particolarità, affrontando i percorsi di interesse naturalistico e storico architettonico che si snodano fra le sue frazioni: Valcinante, Casacagnano, Casaregnano, Osoli, Scalelle, Vallicella, Meschia, Pastina, Poggio Paganello, solo per citarne alcune. È in questo viaggio che si conosce la natura come imparagonabile architetto. Sull’ alto letto del torrente Fluviopne, lungo la strada di Casacagnano, si osserva il ponte naturale formato dall’unione di due rocce, e per questo chiamato nativo, che oggi è il simbolo del Comune di Roccafluvione ed è rappresentato nel suo stemma.
Il Fluvione (che trae il nome dal latino “fluvius”, corso d’acqua). nasce dal Monte Vettore e si snoda per 13 Km all’interno del territorio di Roccafluvione. Fin dall’antichità ha rappresentato una risorsa importante per l’economia del territorio. La presenza di mulini idraulici, alcuni dei quali funzionanti fino ad alcuni anni fa, altri ristrutturati o in fase di restauro, ne è la testimonianza principale. Ce ne sono ben tre sul Fluvione: “Clementi” di Ponte Nativo, “Pignoloni” di Arena e “Brandi”, uno sull’affluente Noscia, il “Trasatti”, ed uno sul fiume Tronto, il “Pompili” di Forcella.
Il Castello di Montemonaco deve il suo nome ai monaci benedettini, primi colonizzatori della zona, alla fine dell’800. Nel XII sec., a difesa della loro libertà, gli antichi Montemonachesi costruirono, con l’aiuto di mastri muratori lombardi, le massicce mura castellane in tufo locale, intervallate da robusti torrioni che, nel corso della storia, resistettero alle continue insidie dei comuni limitrofi, e agli assalti di Francesco Sforza e Niccolò Piccinino.




Territorio

Roccafluvione è un comune di 2.135 abitanti della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche. È comune sparso con sede nella frazione di Marsia e fa parte della Comunità Montana del Tronto.

fonte: www.quintanadiascoli.it

Comune di roccafluvione

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