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“Jemo! La ruota non si ferma mai” - Intervista a Giampiero Feliciotti

COMUNICATO: www.jemo.info 

Un viaggio in bici nelle Marche, tra i comuni dei Monti Azzurri, per riscoprire una terra meravigliosa e tracciare nuovi itinerari (ciclo)turistici.
  
Giampiero Feliciotti: «Promuovere il turismo nelle Marche attraverso la bicicletta»

Durante la nostra pedalata per le Marche, abbiamo intervistato Giampiero Feliciotti, presidente dell'Unione Montana Monti Azzurri e promotore del rilancio del cicloturismo nelle Marche. Qui ci racconta i segreti di questa terra e i progetti futuri per valorizzarla a livello turistico.




Presidente Giampiero Feliciotti, perché scommettere sulla bicicletta e sul cicloturismo?
La bici è il miglior mezzo per scoprire il territorio in lentezza. Qui abbiamo strade meravigliose per il cicloturismo perché poco trafficate e immersi in contesti naturali e paesaggistici unici nel loro genere. L’orografia marchigiana è tutta un “sali e scendi”, ma nasconde colori, emozioni, bellezze quasi bucoliche.
L’Unione Montana dei Monti Azzurri è composta da 15 comuni, e tutti i sindaci dei 15 comuni mi hanno indicato il cicloturismo come mezzo per promuovere il nostro territorio. Già qualche anno fa abbiamo iniziato con loro a identificare una serie di percorsi adatti alla bici, chiamando questo progetto “Quadriciclo”.
Questo progetto è in evoluzione e lo abbiamo soprannominato “Rinascimento Appennino”, proprio per esprimere la nostra volontà di rilanciare il nostro territorio dopo le ferite del terremoto.
Stiamo sviluppando la filosofia della bici anche nei nostri abitanti. Non abbiamo il mare, ma abbiamo tre laghi, e in contemporanea alla bici svilupperemo anche una promozione del canottaggio.
Una particolarità delle Marche, per chi le pedala, è che arrivando in cima alle sue colline è possibile osservare un panorama vastissimo: dalle montagne dei Monti Sibillini fino alle navi che solcano il mare Adriatico.
Esatto. Ad esempio, da San Ginesio o da Penna San Giovanni è possibile vedere sia le montagne che il mare. Infatti il nome “Monti Azzurri” lo abbiamo scelto per ricordare Leopardi che, da Recanati, diceva di vedere i Monti Sibillini immersi tra le nubi e tinti di colore azzurro.
Se dovesse in tre parole convincere un turista a visitare le Marche?
Per chi è ciclista: l’orografia è un continuo sali scendi, ma non ci sono quasi mai strappi durissimi, perciò i percorsi sono alla portata di tutti e molto pedalabili. Inoltre, abbiamo un perfetto equilibrio tra Natura, Arte ed Enogastronomia. Tutti aspetti che sarebbe bene ritornare a scoprire, anche per prendersi una pausa dalla vita frenetica della società moderna. 

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