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Escursione ad anello del Corno di Catria ( PG ) ( 1 di 2 )


Il massiccio del Monte Catria è un lungo complesso montuoso che si eleva alla fine della provincia di Pesaro e Urbino, tra quella di Ancona e quella di Perugia. E' composto da due cime principali; il Catria alto 1701 metri e l' Acuto di 1668 e da un' altra decina di vette secondarie. Tra di queste una risulta più significativa e singolare per la sua conformazione rocciosa; il Corno di Catria. Si tratta di un grosso sperone roccioso che si distacca dalla massa finale del massiccio spingendosi verso l' alto, con una piccola aguzza ed aerea crestina che lo collega verso la sottostante gola. Questa zona rientra nel territorio umbro e dentro il confine del Parco del Monte Cucco. La fotografia riprende il Corno d Catria dalla Gola del Corno il località Valdorbia ( PG ).
Il Corno del Catria è collegato con la massiccia e rocciosa Costa Grande, che incombe sulla piccola e caratteristica frazione di Isola Fossara ( PG ). Il massiccio del Monte Catria è separato dal vicino Monte Motette e dalle altre vette del Monte Cucco dalla gola formata dal fiume Sentino, che scende da Scheggia e prosegue poi per andare a formare la famosa gola delle Grotte di Frasassi. Verso oriente è il piccolo torrente Artino che separa dal massiccio del Monte della Strega. La fotografia è ripresa dalla strada che risale la piccola vallata per poi ridiscendere alla non lontana Fonte Avellana. Sono molti i sentieri che s' intrecciano in questa zona di confine tra Umbria e Marche, tra il Catria e il Parco del Monte Cucco; uno dei più belli e panoramici è l' anello del Corno di Catria.
Quello descritto è un percorso lungo, impegnativo e faticoso, ma ripaga l' escursionista con meravigliosi affacci sulle gole e sui monti circostanti. La lunghezza è sui 14 chilometri, con un dislivello di oltre 1000 metri per circa 7/8 ore di cammino. La partenza più logica è dalla frazione Valdorbia ( PG ), che si raggiunge scendendo dal valico di Monte Cilio e da Fonte Avellana o dalla provinciale 360 da Sassoferrato ( AN ) o da Scheggia ( PG ). La partenza è dal centro della piccola frazione prendendo a sinistra il sentiero n° 29 bis, che sale pian piano trasversalmente la grande Costa del Catria. Il percorso è a vista, vedendo in lontananza il Corno di Catria e la piccola ed aerea cresta, che inizia quasi a strapiombo sulla sottostante gola, con il Monte Motette all' orizzonte. Arrivati ad un evidente bivio le possibilità da scegliere sono due; continuando a sinistra si sale sull' impegnativa e rocciosa Cresta del Catria, mentre salendo dritti si arriva alla piccola sella che separa questa dalla parete verticale del Corno di Catria, dove i due percorsi si riuniscono. La scelta è importante perchè nel primo caso il percorso è molto impegnativo, esposto e adatto ad escursionisti esperti, mentre nel secondo caso il percorso è meno rischioso.
Nella fotografia è rappresentata la rocciosa ed affilata Cresta del Catria, che si allunga verso la sottostante Gola del Corno.
La salita diretta alla piccola sella tra Cresta e Corno di Catria, oltre alla fatica, non presenta pericolosità di genere. Tutt' altra cosa è il percorso aereo del sentiero 29 del Parco del Monte Cucco. Di seguito verrà descritto questo impegnativo segmento, precisando che è per escursionisti esperti ed attrezzati e che bisogna affrontarlo in compagnia e con le condizioni meteorologiche e di luce favorevoli.
Nella fotografia s' intuisce la piccola sella che separa Cresta, a sinistra e parete verticale del Corno di Catria, a destra.


I ripidi pendii erbosi dove s' inoltra il sentiero terminano nello spigolo roccioso della Cesta del Catria. Proseguendo oltre, il sentiero n° 29 bis, scende in direzione della sottostante provinciale 360, in direzione Valdorbia. Appena superato il segnale d' inizio del sentiero n° 29 la salita si fa ripida e ben presto ci si incontra con la scalinata e rocciosa cresta. Salendo lo sguardo spazia da un versante all' altro e il sentiero, che sale a zig zag tra spuntoni di roccia, sembra restringersi sempre più. Ben presto ci si accorge che i bastoncini da montagna non servono più e che è meglio affidarsi alle mani per proseguire in sicurezza. La concentrazione deve essere al massimo per evitare pericolose distrazioni; il sentiero in alcuni punti diventa stretto, esposto e bisogna scegliere con calma passi e appoggi sul terreno.
Uno sguardo indietro fa capire la salita fatta e quando sia dirupata e pericolosa questa piccola cresta. Questa sale dalla sottostante Gola del Corno, con di fronte il dirimpettaio Monte Motette, famoso per la sua industria di produzione di acqua minerale. Salendo i panorami si allargano sulla sottostante gola e i monti circostanti.






La ripida salita costringe a ripetute soste, che permettono di rilassarsi un attimo per godere degli straordinari panorami. Qui sotto è rappresentato il bivio della frazione Valdorbia, con la strada che sale al Valico della Croce, per poi discendere verso Chiaserna e Cantiano. Con questa strada è possibile effettuare il giro automobilistico del Monte Catria, mentre dal valico appena menzionato si può salire verso la vetta del Catria e la sua famosa croce.
Il Monte al centro della fotografia si chiama Forcello e fa parte di una piccola serie di monti che prospettano il Catria e l' Acuto sul versante settentrionale. All' orizzonte, verso sinistra, s' intuisce Scheggia e la vecchia Flaminia.
L' andamento della salita è vario; in alcuni punti relativamente largo e sicuro, in altri stretto e a contatto con gli strapiombi, sempre però scalinato. Il punto più pericoloso è lungo circa una decina di metri e lo si raggiunge poco prima di ridiscendere verso la sella sotto il Corno di Catria. Si tratta di un passaggio critico, molto stretto, roccioso, esposto e che si può superare grazie all' aiuto di una corda di sicurezza. Bisogna affrontarlo con la massima attenzione perchè è un punto molto pericoloso, in quanto non ci sono grossi appoggi per i piedi e bisogna affidarsi molto alle braccia e far forza sulla corda. Superata la parte più impegnativa di tutta l' uscita ci si può fermare un attimo a riprendere fiato, perchè è in arrivo una difficile discesa dalla Cresta del Corno.





Dall' affilata e rocciosa Cresta del Catria si discende verso destra infilandosi dentro uno stretto e dirupato canalone roccioso. La discesa è vertiginosa e bisogna aiutarsi mani e piedi per aggrapparsi a rocce, rami e radici. Anche qui bisogna prestare la massima attenzione per non correre il rischio di farsi male e procedere lentamente, ragionando passo per passo. Una volta arrivati al fondo del canalone si può tirare un sospiro di sollievo e fare una sosta per recuperare le forze. Si è arrivati ai ripidi pratoni che salgono verso la sella tra Cresta e Corno di Catria; qui s' incontra il sentiero di difficoltà medio che risale dal bivio della vallata. Nella fotografia è rappresentata la fine dell' affilata crestina, la sella erbosa e l' inizio della salita verso il Corno di Catria.


                                                                di William Tallevi


                                                           






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