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Giulia Grilli - INTEVISTA




1)    TUTTO È INIZIATO DA…
Ho sempre avuto la passione per la fotografia,  sin da piccola. Alle gite scolastiche  non mancavo mai di mettere la macchinetta nello zaino  per immortalare  i momenti più belli  insieme ai compagni, ma anche  i paesaggi e le città. Non c’è compleanno o  festa di famiglia che  non  sia ricordata da una  foto.  Quando vedo gli adolescenti di oggi che fanno continuamente selfie, provo  tanta tenerezza ripensando a tutte le volte in cui  anche io   e le mie  amiche del cuore, prendevamo d’assalto le cabine fotografiche  di città  per  ottenere, a pagamento,  foto  in tutte le espressioni possibili.

2)    QUALE E’ IL TEMA CENTRALE DELLE TUE FOTO?
Non credo ci sia un tema centrale. Colgo l’attimo, quello che mi stupisce, o mi emoziona, o voglio ricordare. In generale  mi sento attratta da quella che per me, in quel momento,  è  bellezza o poesia.  Può essere un fascio di luce che filtra tra i rami  secchi di un autunno che sembra non regalare più nulla,  una via dimenticata,  la forma sempre diversa delle nuvole su un luogo familiare che improvvisamente vedi con occhi diversi. Scoprire la bellezza nelle piccole e semplici cose, anche di tutti i giorni, insieme alla voglia di raccontare un paesaggio, un borgo, la vita in una città qualunque,  sono  i miei piaceri più grandi nel fare foto. 

3)    CHE COSA TI FA FERMARE E DECIDERE DI SCATTARE?
C’ è quasi sempre un impulso a catturare qualcosa di bello, affascinante, sorprendente, emozionante, che può  fuggire, non tornare più, come il tempo. Ma una volta che mi sono fermata per fotografare, mi riprendo tutto il tempo, per contemplare ciò che ho catturato, per riviverlo ancora, se vorrò, ma anche per arricchirmi e per spingermi a cercare momenti, cose  e luoghi  sempre più interessanti. 

4)    QUALE E’ IL LUOGO CHE TI PIACE DI PIU’ FOTOGRAFARE?
I miei luoghi del cuore sono i Sibillini. Non mi stanco mai di guardarli, di viverli, di raccontarli con le mie foto. Più passano gli anni e più aumenta in me la consapevolezza di vivere in una terra, quella della Sibilla Appenninica, davvero magica, per fascino,  bellezza, storia. Condividendo con altri le mie foto, per quanto semplici e fatte da vera dilettante,  vorrei trasmettere quello che provo, lo stupore, l’incanto, l’orgoglio di vivere in un luogo meraviglioso, ma anche il bisogno di  vederlo maggiormente curato e valorizzato. 
Da quando è iniziato il sisma, il 24 agosto 2016, sento più forti questi sentimenti verso la mia terra,  ancora bellissima, nonostante le ferite, non solo fisiche, ma anche sociali ed economiche. Credo che tutto questo abbia inciso nella mia predilezione  per i Sibillini.  

5)    LA COSA PIU’ STRANA CHE HAI FATTO PUR DI SCATTARE UNA FOTO..
Scendere dalla macchina e fermarmi a  fotografare un paesaggio quando dovevo, per forza, andare in un altro posto. E’ stata una bella evasione  dal mio impegno, una piccola ribellione, ma anche un modo per trovare quella calma e quella leggerezza di cui avevo bisogno quella mattina.

6)    IL SOGGETTO PIU’ DIFFICILE DA FOTOGRAFARE?
I visi delle persone. Per rispetto ma anche per timore di violare quello che c’è dietro un volto. Mi rimane più facile fotografare le persone nelle occasioni “ufficiali”, per ricordare eventi di vita comunitaria o di lavoro.

7)    CI SONO DEI FOTOGRAFI A CUI TI ISPIRI?
Ne apprezzo molti, e me ne accorgo quando mi soffermo di più sulle loro foto. Ma non sono alla ricerca di uno stile a cui ispirarmi. Sono piuttosto naif e libera  nel mio modo di fotografare. Sento però di dover imparare molto soprattutto per quanto riguarda la tecnica.
Sicuramente il fotografo che ammiro ancora oggi tantissimo, nonostante sia scomparso da anni,  è Angelo Mezzanotte. Ha amato e fotografato i Sibillini come pochi, tanto da scegliere come sua ultima dimora una casetta nel bosco ai piedi della Sibilla, a Montemonaco. Siamo in molti a rimpiangerlo, ma le sue foto raccontano ancora tantissimo di lui e delle sue montagne magiche.

8)    OGGI TUTTI CON IL CELLULARE POSSONO SCATTARE E PUBBLICARE UNA FOTO..
Mi fa piacere. Io stessa ho ritrovato la mia vecchia passione grazie alla disponibilità quotidiana di un dispositivo per fare foto come il cellulare. Se non lo avessi avuto sempre con me, avrei perso tanti bei momenti da godere ancora oggi e da condividere. Fotografare, inoltre, per molti è una forma d’arte e un modo per stare bene, un’ occasione in più per viaggiare, conoscere e scambiare emozioni. La possibilità per tutti di fotografare   è una sorta di  benessere diffuso. Se poi parliamo di qualità e  di possibilità tecniche  credo che una buona macchina fotografica sappia dare molto di più in mano ad un bravo fotografo.  

9)    TI PIACE FARTI FOTOGRAFARE?
Sinceramente non molto. Disponibile solo per le occasioni “ufficiali” di cui parlavo sopra.
E’ passato il tempo della cara vecchia cabina sforna foto-tessere!

10)  QUANTO RIVELA DI TE UN TUO SCATTO?
Credo molto, ma forse non abbastanza. Sono sempre alla ricerca di immagini, colori, forme, attimi, che mi permettano di esprimermi meglio e di sentire emozioni. 

11)  LA FOTO CHE ANCORA NON HAI FATTO E’..
           Forse l’ultima prima di andare via. 

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