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Salita al sorprendente Santuario di S. Ubaldo sopra Gubbio ( PG )



Gubbio è un' antica città umbra ricca di arte, storia e religiosità le cui tracce architettoniche si sono stratificate con il passare del tempo, fino a fare arrivare a noi uno splendido borgo medievale. Molti e di pregio sono gli edifici religiosi, sia nel centro storico come S. Francesco, S. Giovanni, il Duomo, sia fuori le mura come S. Agostino, S. Secondo e S. Ubaldo. Ma è quest' ultima la più rappresentativa ed amata dal popolo eugubino, essendo dedicata al loro Santo Protettore. Nella fotografia è rappresentato il Santuario di S. Ubaldo e la maestosa presenza architettonica che accoglie i fedeli ed i turisti in arrivo.
La cittadina di Gubbio si presenta arroccata alle prime pendici del Monte Ingino, che la coprono sul lato orientale, difesa da robuste mura, arcigne porte d' accesso e da una rocca sulla vetta del monte. Ora l' edificio militare non esiste più e poco sotto è rimasto il Santuario di S. Ubaldo a dominare e difendere il suo amato popolo con le armi tipiche della fede e della speranza.In primo piano nella fotografia è presente il Teatro romano a rappresentare i tempi antichi, mentre il resto del centro storico di Gubbio si presenta con un impianto medievale.

Il Monte Ingino, che sovrasta l' abitato di Gubbio con i suoi 908 metri, ha al suo vertice i ruderi della vecchia Rocca e, poco sotto, il Santuario di S. Ubaldo costruito in uno spiazzo panoramico e che permette di essere visto anche dal basso. L' edificio religioso lo si raggiunge dalla parte del monte con una comoda strada, dal centro storico con una strada bianca che s' inerpica con infiniti tornanti, con alcuni sentieri e con la Funivia del Colle Eletto, altra antica denominazione del rilievo. Inerpicandosi sui suoi tornanti si riesce a godere scorci dell' abitato cittadino sottostante.








Sicuramente tra tutti gli eugubini il cittadino più famoso e rinomato è Ubaldo Baldassini, Vescovo, Santo e Patrono di Gubbio. Egli nacque nella cittadina umbra attorno al 1085 da Giuliana e Rovaldo Baldassini, due benestanti e presumibilmente nobili eugubini. Rimasto presto orfano, per lui fu scelto dallo zio un futuro adeguato al suo rango, ma Ubaldo scelse la vita religiosa e fu ordinato sacerdote nel 1115. La sua vita ed il suo insegnamento integerrimo lo fecero eleggere Vescovo di Gubbio da Papa Onorio II. Il nuovo Vescovo divenne punto di riferimento per tutta la comunità cristiana, si trovò a superare diverse difficoltà sociali e politiche. Soprattutto due furono i momenti dove il suo indomito coraggio venne messo alla prova: dopo un devastante incendio che distrusse la città egli fu in prima fila ad adoperarsi per la ricostruzione e dalla difesa della città dagli eserciti nemici, in particolare dall' Imperatore Federico I di Svevia detto il Barbarossa, che egli affrontò armato solo dalla sua fede, riuscendo ad ammansire il monarca e salvare la città. La fama di santità del Vescovo Ubaldo varcò ben presto i confini regionali e i miracoli per sua intercessione si ripeterono, sia in vita che dopo la morte, il 16 maggio 1160. Nella fotografia è rappresentato il Chiostro del Santuario con l' ingresso alla Chiesa.




Anche Dante, il sommo poeta, cita nell' undicesimo Canto del Paradiso, l' altura sopra Gubbio come " colle eletto dal Beato Ubaldo ". Qui gli eugubini, l' 11 settembre 1194, trasferirono l' urna con le spoglie del loro Santo Patrono, dalla precedente collocazione della Cattedrale. Il bellissimo altare scolpito fa da base all' urna della salma incorrotta di S. Ubaldo, con alle spalle una delle straordinarie vetrate dove vengono rappresentate le fasi della sua straordinaria vita.






Dalla data della traslazione sul nuovo Santuario a Monte Ingino, i suoi devoti hanno iniziato a salire il monte per guardare il suo volto santo e raccomandarsi alle sue preghiere. La fama del Santo di Gubbio ha raggiunto moltissime persone anche fuori dal territorio di Gubbio e così molti pellegrini vengono a trovare il sant' uomo nel suo panoramico santuario. Per ricordare il loro amato Vescovo gli eugubini, dopo la sua morte nel maggio del 1160, iniziarono una luminaria dedicata a lui, che in breve si trasformò nell' attuale Festa dei Ceri. Questa festa antichissima è una delle più famose e folkloristiche del mondo che unisce il sacro al profano: i " ceraioli " delle varie congregazioni, dopo un complicato rituale di piazza, tra scatenato entusiasmo, tifo, fragore di tamburi, innalzano tre giganteschi e pesanti " totem " di legno, i cerie e cominciano una scatenata corsa cittadina sù per le vie fino al Santuario sul Colle Eletto. I tre ceri rappresentano S. Ubaldo, S. Giorgio e S. Antonio e vince la corsa non chi arriva primo dopo la faticosa ascesa, ma chi si comporta meglio e chi arriva più vicino al cero avversario. E' questa una festa molto sentita dagli eugubini, che li impegna per molto tempo per organizzare la festa e con discussioni a non finire alla conclusione. I tre giganteschi ceri, altri circa quattro metri e del peso di 200 chili, vengono collocati nel Santuario di S. Ubaldo.
La Basilica Santuario di S. Ubaldo è dedicata al Vescovo di Gubbio nella prima metà del XII secolo e da allora suo Patrono e rappresenta per la città un nucleo religioso, affettuoso, storico e folkloristico insieme. Dalla sua straordinaria posizione panoramica si riesce a vedere l' intera vallata e dominare la città. L' edificio risale al Medio Evo; ha forme semplici e suggestive. Un bel chiostro precede l' ingresso alla chiesa che è divisa in cinque navate. Sull' altare principale è posizionata l' urna con le reliquie di S. Ubaldo, qui traslate dal 1194.


Uno dei modi più emozionanti per arrivare al Santuario è quello di servirsi della Funivia del Colle Eletto, funzionante fin dal 1960, che in poco più di sei minuti porta il visitatore dai 532 metri del centro storico di Gubbio in Via S. Girolamo agli 803 metri della stazione d' arrivo. Durante la salita si può godere del colpo d' occhio su tutta la Valle del Torrente Saonda, affluente del Fiume Chiascio e poi del Tevere e gran parte della cittadina eugubina sottostante.




Uno dei tanti monumenti di cui si può cogliere la bellezza d' insieme dall' alto del Santuario di S. Ubaldo è il Teatro romano edificato alla fine del 1 secolo a. C. La singolare forma del Monte Ingino ha favorito e spinto gli eugubini, dal 1981 in poi, a realizzarci una straordinaria opera luminosa entrata nel Libro dei Guinnes dei Primati come l' Albero più grande del mondo. 800 fonti luminose colorate disseminate lungo le pendici del monte con accuratezza, danno vita ad una sagoma luminosa a forma di albero di natale, visibile da lontano. Una gigantesca struttura tubolare sul vertice del monte sostiene la grande stella cometa. L' albero viene acceso, con una manifestazione pubblica, la sera del 7 dicembre e rimane acceso fino a quella del 10 gennaio. Alla manifestazione di accensione vengono chiamate personalità nel campo delle istituzioni, cultura, scienza e spettacolo.


                                                                    di William Tallevi

                             
                                                               
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