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Sassoferrato ( AN ) e le sue bellezze storiche ed artistiche

L' attuale centro storico di Sassoferrato si erge su una piccola altura di 386 metri d' altezza, poco lontano dalla confluenza del Torrente Marena nel Fiume Sentino, nell' entroterra anconetano. La sua è una felice posizione panoramica con il massiccio del Monte della Strega a coronare il versante ovest e il non lontano Monte Rotondo quello nord. La si raggiunge facilmente risalendo la SS 360 dopo Arcevia, oppure dalle Grotte di Frasassi, continuando per Genga come da Fabriano. Dalla non lontana provincia pesarese bisogna immettersi sulla provinciale da Pergola, che rasenta il Monte della Strega. Sassoferrato è costituita da tre entità ben definite: il Castello sul rilievo, il Borgo alle sue pendici e i resti dell' antica città romana di Sentinum, alcuni chilometri verso la dorsale appenninica.
La storia di Sassoferrato è antica e i ritrovamenti del periodo neolitico, presenti nel locale Museo Archeologico lo stanno a dimostrare. In seguito si sviluppò come nucleo abitativo umbro - romano, diventando Sentinum e legando il proprio nome al fiume omonimo che scorre nei pressi. L' antica città romana fu più volte distrutta e ricostruita e attualmente i suoi ruderi costituiscono il Parco Archeologico di Sentinum. Sono presenti il cardo e il decumano e resti di due impianti termali, con i vari tipici ambienti che stanno a testimoniare la grandezza della città di una volta. La visita al Castello di Sassoferrato può iniziare da Piazza S. Francesco, dove è edificata la chiesa omonima, poco lontano dal bivio della strada che porta a S. Lorenzo in Campo con quella che sale dal sottostante borgo.
Il nome della città di Sassoferrato è legato alla Battaglia delle Nazioni del 295 a. C. dove l' espansionismo romano si scontro' con una Lega Italica; i Romani, vincendo andarono alla conquista dei territori del centro Italia sul versante Adriatico. Dopo i difficili tempi della caduta dell' impero romano e relative invasioni barbariche, il nucleo abitativo fu spostato sul più difendibile rilievo attuale, trasformandosi pian piano in un castello. Ne divennero Signori i componenti della nobile famiglia degli Atti che, tra alti e bassi, governarono Sassoferrato fino all' anno 1460, quando questi diventò libero Comune.
La candida Chiesa di S. Francesco accoglie i visitatori al loro arrivo al Castello. E' in stile tardo Romanico e la tradizione dice che la sua fondazione, nel 1248, sia dovuta a S. Francesco. L' interno è ad una navata e vi sono conservati belle tele dei pittori Ramazzani e Guerrieri, oltre ad altre importanti opere di pittura, scultura e ceramica. Continuando sul lungo Corso Don Minzoni, si arriva in Piazza Matteotti dove prospettano importanti edifici cittadini. Sono presenti il Palazzo Oliva, fatto costruire dal Cardinale omonimo nel XV secolo e oggi sede dell' Ufficio Turistico; a fianco sorge il Palazzo comunale con il suo elegante loggiato del 1842. Questo palazzo è la risultanza di accorpamento di diversi edifici più antichi, rimaneggiato in seguito più volte ed collegato al Palazzo dei Priori. Questo fu costruito nel 1355 e terminato oltre cent' anni dopo e fu sede del primo comune e dell' attuale Municipio. Nel Palazzo dei Priori sono presenti il Museo Civico Archeologico, con molti antichi reperti del territori e quelli romani della vicina città di Sentinum e la Raccolta Perottiana. Il nome è dovuto allo studioso umanista Niccolò Perotti e alla sua ricca collezione di opere d' arte arrivate in donazione alla città.
Il nome Sassoferrato deriva dal termine latino Saxum ferratum, usato per identificare lo sperone roccioso, con forte presenza ferrosa, dove fu edificato l' antico Castello. Questo riferimento si trova pure nell' attuale stemma comunale: un sasso circondato da un filo di ferro su sfondo rosso. L' aspetto attuale del Castello di Sassoferrato è dovuto ai rimaneggiamenti nei secoli sulla struttura alto medievale. L' abitato si allunga verso il vertice del rilievo e dopo lo slargo di Piazza Matteotti si divide in due bracci; a destra s' innalza il Parco della Rocca con la Rocca Albornoz, mentre a sinistra, in Piazza S. Pietro, è presente la maestosa Chiesa omonima, con l' attiguo Parco della Rimembranza. Una restaurata cinta di mura e alcune porte d' accesso inglobano perfettamente il nucleo del centro storico.
Nella fotografia è rappresentata la restaurata Porta a settentrione.


Tra le piazze Caballini e Matteotti e Via Bentivoglio si aprono diversi caratteristici vicoli di collegamento tra case e palazzi sassoferratesi, oltre alle porte d' ingresso e ad alcune volte. La città dell' entroterra anconetano è sempre stata legata alle sua storia, tradizioni, ricca d' opere d' arte e centro di produzioni artistiche moderne. Per questo motivo Sassoferrato, con il tempo, si è dotato di numerose strutture museali: oltre al già citato Museo Civico Archeologico sono presenti la Civica Raccolta d' Arte di Palazzo Oliva, il Museo delle Tradizioni Popolari di Palazzo Montanari, il MAM' S Galleria Civica Contemporanea G.B. Salvi. All' interno del territorio comunale sono presenti inoltre, il già citato Parco Archeologico di Sentinum e, in frazione Cabernardi il Museo Comunale della Miniera di Zolfo.




Numerosi e di pregio sono gli edifici religiosi presenti al Castello, al Borgo e nel territorio comunale. Oltre A San Francesco, sul rilievo del Castello si ergono S. Chiara, Madonna della Valle e la mastodontica Chiesa di San Pietro, ben visibile fin da lontano. Scendendo verso il Borgo s' incontra il complesso di S. Maria della Pace, mentre ai piedi del colle sono presenti S. Teresa d' Avila S. Maria del Ponte del Piano. Isolata, a circa un chilometro dal Borgo e superato il Fiume Sentino s' incontra l' antica Abbazia di S. Croce. Purtroppo è stata interessata duramente dall' ultimo sisma ed è in fase di restauro. Questa fu costruita dai Conti Atti, Signori della città, nel XII per i monaci Camaldolesi, utilizzando materiali dall' antica città romana di Sentinum. Risulta una delle più importanti abbazie in stile romanico delle Marche. S. Pietro, sul colle del Castello, rappresentato nella fotografia, s' erge maestosa con il suo slancio lineare, ma elegante in stile tardo romanico e risulta come un museo per le opere di importanti pittori presenti al suo interno: G. B. Salvi, Contarini, Agabiti, Ridolfi ed altri.

Una piccola e deliziosa piazza panoramica unisce la Chiesa di S. Pietro e il Palazzo Vescovile. Sul culmine del rilievo opposto alla chiesa di S. Pietro s' innalza la possente Rocca di Albornoz, all' interno di un bel parco cittadino. Questa squadrata costruzione militare rappresenta il simbolo cittadino; i motivi sono la sua posizione a dominare città e territorio circostante e la sua lunga storia. Fu fatta costruire verso il 1365 per volere del Cardinale Albornoz che, come in molte altre cittadine del centro Italia, edificò una fortezza per volere del Papa per difenderle dai nemici esterni, ma soprattutto per controllarle e tenerle tranquille sotto il suo dominio. Questa Rocca fu costruita dopo la caduta della Signoria degli Atti, con il denaro accumulato dalla vendita dei loro beni confiscati.
La Rocca Albornoz è stata edificata sul punto più alto e panoramico del Castello di Sassoferrato, proprio per controllare e difendere borgo e territorio comunale sassoferratese. E' inserita in uno spazio verde adibito a giardino con fontane, arredi, piante e fiori, oltre a bei terrazzi panoramici sulla valle sottostante. Importante e vasta la visuale che si gode da quella posizione; nella fotografia è rappresentata la zona ovest in direzione della catena montuosa del Monte della Strega. Lo sguardo spazia anche verso il non lontano Parco Archeologico di Sentinum, dove quest' anno, per la seconda edizione, è stata rappresentata la famosa Battaglia delle Nazioni del 295 a. C. da gruppi storici provenienti da diverse regioni italiane.
Sotto il vertice della Chiesa di S. Piero si allarga il Parco della Rimembranza, dove sono presenti arredi antichi e viali con diverse piante, all' interno del quale è presente il Monumento ai Caduti e, più sotto Palazzo Montanari. Si tratta di un ex Convento che è stato, attualmente, adibito a Museo delle Arti e Tradizioni Popolari. Un sentiero panoramico nel verde, la Strada delle Piagge, collega il Castello con il sottostante Borgo.
In posizione un po' defilata, rispetto al centro storico, è posizionato il complesso della Chiesa di S. Maria della Pace, con annesso Convento. E' presente un pregevole chiostro e diverse sono le opere d' arte al suo interno.


                                                                            di William Tallevi


                                                                          


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