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Percorso ad anello tra i tre rami del lago di Cingoli ( MC ) ( 2 di 2 )

Dopo aver visitato la frazione di Castreccioni, zona turistica sul lago di Cingoli, si può fare un breve percorso per andare a scoprire le sue bellezze ed i suoi panorami. Essendo il bacino artificiale diviso in tre diramazioni, risalendo una tranquilla strada che passa sui due rilievi, in un giro ad anello, si riesce a vedere il lago in tutte le direzioni. La partenza è da Castreccioni per la frazione Azzoni, dalla quale si vede il secondo tratto del ponte-viadotto che sale verso Moscosi.




Le acque del Lago di Cingoli o Castreccioni derivano dalla catena montuosa del San Vicino, la cui massiccia mole è quasi sempre visibile sul percorso. Tre i corsi d' acqua per corrispettivi rami di lago; i primi due, settentrionali, sono i fossi di Argiano e Frontale, mentre il terzo e più meridionale è il Fiume Musone.






La strada di andata è quasi parallela a quella del ritorno e con un colpo d' occhio si può godere il panorama del percorso. Questo è un itinerario molto tranquillo, tra zone naturali e zone coltivate e molto panoramico; i rami del lago attorno e la cornice dei monti di fronte. Arrivati quasi alla frazione Pian di Rote, si gode la visione del profilo del primo ramo del lago, del primo ponte e subito dietro lo sbarramento della diga. I panorami sono ampi, ariosi ed abbracciano i versanti dei rilievi de Le Piagge, a sinistra in direzione di Apiro e a destra di Monte Nero di Cingoli che racchiudono il bacino artificiale del lago.
Da Pian di Rote si prende la direzione per Frontale, dove inizia la ripida strada che porta in breve a Pian dell' Elmo, stazione turistica alla base del Monte S. Vicino. Passando oltre, alla frazione Pian di Strada, si prende la deviazione per Coldigioco e Moscosi, ritornando sul secondo rilievo tra gli altri due rami del Lago di Cingoli. Arrivati alla bella e panoramica frazione di Moscosi, qui rappresentata con la sua chiesetta, si può scendere verso il terzo ponte e ramo del lago in direzione Panicali e Monte Nero di Cingoli, ma il percorso è lungo e difficile. Più facile scendere direttamente in direzione Castreccioni.
Molte sono le piccole frazioni sul percorso e diversi gli edifici religiosi presenti, come questa deliziosa edicola-chiesetta con relativo alto basamento con statua in onore di S. Maria della Candelora, collocata in un bel boschetto sulla destra, prima della definitiva discesa al livello del lago.







Prima di imboccare la discesa, lo sguardo cade all' intera catena del Monte S. Vicino, una delle ultime Riserve Statali realizzate nella regione e al rilievo parallelo, con il percorso fatto all' andata.









Affacciandosi su stradine laterali, è possibile vedere la diramazione principale del lago, la terza e più meridionale, creata dal Fiume Musone. Le sponde del lago sono piene di piccole insenature e diverse lingue di terreno si insinuano verso di esso. La vegetazione è ricca e varia ed attira la numerosa fauna locale e migratoria. Il rilievo alle spalle è il Monte Nero di Cingoli, importante zona verde montana con tanti sentieri che la percorrono.




Il Lago di Cingoli, data la sua strana e particolare conformazione delle sponde, ha uno sviluppo di perimetro molto esteso, oltre i trenta chilometri. Gran parte di esso è percorso da sentieri e carrarecce, adibiti a controllo dell' invaso artificiale, che un progetto tra i comuni di Cingoli, Apiro e S. Severino voleva ottimizzare per uso turistico. Purtroppo non se ne è fatto nulla! Il tratto di sponda in direzione Apiro è interessato dal passaggio del Sentiero Assisi Loreto, che da Poggio S. Vicino sale verso Cingoli.

Scesi al livello del lago, il secondo ponte-viadotto riporta in breve a Castreccioni, al punto di partenza. Si passa di fronte al ramo centrale del lago, il più piccolo, con l' immancabile sagoma del Monte S. Vicino a fare da guardia. Il lago è una zona turistica molto attrezzata e frequentata dalle famiglie e dagli amanti dei vari sport naturali, che qui possono trovare pace ed ambienti naturali in ogni dove.









                                                                    di William Tallevi





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