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Cossignano ( AP ) ombelico del Piceno

Cossignano è un piccolo comune del Piceno di poco più di mille abitanti, con un territorio comunale che non supera i 15 kmq. Sorge sul crinale tra il Torrente Menocchia ed il Fiume Tesino ad un' altezza di 400 metri s.l.m. a circa 30 km dal capoluogo Ascoli Piceno, nei pressi dell' incrocio tra la provinciale Grottammare - Montalto e quella tra Ascoli e Fermo. Il centro storico ha una curiosa pianta ovoidale di 180 x 90 metri ed è quasi completamente circondato da una bella cinta muraria, le cui parte più antiche sono del XIII secolo.


Sia per la sua forma che per la sua posizione Cossignano è denominato " ombelico "del Piceno. E' un soprannome che arriva da lontano e trova la sua motivazione nell' antica equidistanza territoriale picena tra Ancona ed Atri, ma anche come luogo originario di arrivo della migrazione sabellica al seguito del picchio sacro a Marte. Si dice infatti che anticamente sulla rocca cossignanese era presente un tempietto dedicato al dio della guerra. La storia del piccolo borgo piceno parte dall' antica civiltà picena, che riesce a mantenere la sua autonomia fino al 268 a. C., quando i locali ed i loro alleati umbri furono sconfitti dal nascente stato romano. All' ingresso del paese un piccolo e curato giardino ospita il Monumento ai Caduti nella Grande Guerra dello scultore ascolano Ferranti.
Secondo alcune fonti la fondazione e l' attuale nome del borgo castello di Cossignano sarebbe dovuta all' opera del patrizio romano Cossinio. Mentre altri affermano che dove oggi si trova il borgo piceno anticamente c' era un fondo della ricca famiglia Cossinea, di origine etrusca. Il nucleo originario crebbe nel numero di abitazioni e si trasformò in un borgo castello, mantenendo sempre il nome dei fondatori. La storia successiva di Cossignano altalenò sempre tra la giurisdizione fermana ed ascolana ed il nascente Stato della Chiesa. Dure prove dovette superare la rocca cittadina, che tuttavia è arrivata ai giorni nostri abbastanza integra. Nella fotografia, nei pressi dei giardini del Monumento ai Caduti, svetta lo spigolo monco dell' antico cassero difensivo cittadino, con la via d' ingresso al centro storico.
La parte alta del centro abitato è composta da tre piccole piazze, due lunghe vie e diversi vicoli. La piazza centrale è dedicata ad Umberto I e qui vi prospettano i principali monumenti cittadini, tra cui il Palazzo comunale con l' alta Torre civica con orologio e la Chiesa parrocchiale di S. Maria del 1792, sorta sul sito dell' antica chiesa farfense omonima.






L' interno della Chiesa di S. Maria è luminoso e risaltano le splendide opere pittoriche e decorative. Diversi sono gli artisti che vi hanno operato; da Dante De Carolis con l ' Incoronazione di Maria Assunta, l' Assunzione di scuola del Maratta, diverse opere di Nicola Monti, tra cui S. Giorgio che salva una fanciulla uccidendo il drago. Quest' ultimo è pure il Santo protettore cittadino.











La rocca di Cossignano ha perso la sua valenza difensiva, mantenendo la sua cinta muraria quasi integra. Su di essa con il tempo sono cresciute abitazioni. mentre le parti militarmente attrezzate alla difesa sono diventate graziose terrazze belvedere, come questa sullo slargo dove sorgeva il cassero del castello.







Dal vertice opposto del Cassero, nella zona denominata Aiella, si arriva alla bella Chiesa dell' Annunziata, restaurata di recente. La parte più antica di questo edificio religioso risale al 1265, quando il cappellano della Chiesa di S. Paolo, fuori le mura, ottenne dal Vescovo di Ascoli il permesso per trasferire la sua pieve all' interno del castello. In seguito essa fu concessa ai francescani del convento sul Colle, che la consacrarono all' Annunziata. Diversi affreschi impreziosiscono il suo interno: il più antico raffigura la Madonna col Bambino e Santi del 1509. Altri pregevoli affreschi sono sempre della fine del XV secolo e primi decenni del XVI di scuola crivellesca, riportati alla luce nel Novecento. Il dipinto di maggior pregio è la pala d' altare raffigurante S. Antonio da Padova e S. Giobbe di Vincenzo Pagani.
Non lontano dalla Chiesa dell' Annunziata è situata la Porta di Levante o di S. Giorgio, da un' immagine del santo patrono, ora svanita, dipinta su un riquadro sul fronte. Si tratta del resto più cospicuo e meglio conservato dell' antica cinta muraria del castello. E' una torre con porta d' ingresso a forma quadrangolare, attrezzata con caditoie tra i beccatelli per la difesa piombante.






La cinta muraria difensiva cossignanese avvolge per intero il suo centro abitato ed è stata restaurata egregiamente. Su di essa sono cresciute abitazioni e palazzetti; la parte meridionale di essa è stata rinforzata da nove nicchioni di sostegno, ai cui piedi sono presenti moderne attrezzature turistiche, giardini e scalinate.














                                                                       di William Tallevi



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