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Sullo spartiacque della catena montuosa dei Sibillini: da Forca Viola a Palazzo Borghese ( 4 di 5 )


Il percorso n° 101 del Parco Nazionale dei Monti Sibillini rappresenta l' ossatura del Parco stesso; tocca le sue vette principali ed è collegato con tutte le altre, con ripidi e panoramici versanti che si aprono su strette valli e grandi piani. Essendo molto lungo è conveniente farlo a tratti, accedendo dal passo più conveniente. Nel tratto descritto l' accesso più immediato è Forca Viola, accessibile dal Piano Grande di Castelluccio oppure da Passo di Sasso Borghese sulla famosa Strada Imperiale, mentre dal versante marchigiano si può arrivare da Foce o dall' alta valle del Lago di Pilato. Nella fotografia, appena saliti da Forca Viola verso la cresta dell' Argentella ci si trova davanti l' ultima delle cime del Redentore: Quarto S. Lorenzo.



Salendo sulla cresta che porta verso la cima del Monte Argentella lo sguardo incomincia ad abbracciare panorami sempre più vasti; dalla parte orientale la valle del Lago di Pilato mentre ad occidente si incomincia ad intravvedere il Piano Grande di Castelluccio di Norcia ( PG ).




Ed eccoci in cima al Monte Argentella, che con i suoi 2200 metri sul livello del mare, è la vetta più alta di questa piccola cresta. Avendo il versante umbro con poca pendenza ed un paio di fonti è frequentata da greggi di pecore, mentre il versante marchigiano risulta essere più dirupato. Il panorama che si gode è a 360 °, con la stretta ed allungata valle del Lago di Pilato che si incomincia ad intravvedere nella sua splendida interezza.


Scendendo dalla vetta del Monte Argentella in direzione nord ovest il panorama sulle cime all' orizzonte si fa più movimentato, grazie soprattutto a Palazzo Borghese e Sasso Borghese, cime rocciose che danno all' ambiente circostante una parvenza lunare. Dietro si erge la grande mole del Monte Porche, vetta di collegamento con la cresta secondaria che si dirige verso Cima Vallelunga e Monte Sibilla.



L' aspetto di Sasso Borghese, nella fotografia, è veramente imponente con la sua mole, tutte le sue stratificazioni ed il suo slancio verso il vuoto nella sottostante vallata; un autentico monolite roccioso in equilibrio sul piccolo pianoro del passo omonimo. Poco sotto di esso scende il sentiero per Foce di Montemonaco ( AP ), un tratto dell' antica Strada Imperiale.




Tra il Monte Argentella, nella fotografia, ed i vicini Palazzo e Sasso Borghese si allarga un piccolo pianoro erboso che porta al passo omonimo; dal versante occidentale si scende verso il Piano Grande di Castelluccio con il tratto di Strada Imperiale. Quest' ambiente è ricco di doline e grazie alla presenza di un paio di fonti ed al manto erboso è frequentato da greggi al pascolo. Sono presenti in gran numero colonie di stelle alpine appenniniche.


Non lontano dal pianoro con le doline si apre una spaccatura tra la roccia: il Passo di Sasso Borghese ( mt. 2057 ), rappresentato nella fotografia. E' l' accesso alla cresta dell' Argentella e Palazzo Borghese salendo dal Piano Grande di Castelluccio o da quello Perduto, sulla famosa Strada Imperiale. Il sentiero prende questo nome dal lontano Medio Evo, quando, non essendoci i moderni passi di accesso tra Marche ed Umbria, era un frequentato sentiero dove veniva pagato un tasso sul passaggio. Questo passo risulta in linea d' aria non lontano dal più settentrionale dei tre piani di Castelluccio: quello Perduto. Tale nome deriva da un lontano passato quando le aspre contese di pascoli tra Visso e Norcia portarono a diverse sanguinose scaramucce e questo piccolo altopiano passò di mano diverse volte, fino a finire dominio marchigiano: per gli umbri divenne Perduto.
Affacciandosi al pietroso varco del Passo di Sasso Borghese, si riesce a vedere di profilo in lontananza il principale e più esteso dei tre piani di Castelluccio di Norcia: il Grande. La sua è una presenza costante per tutto il lungo cammino di cresta; cambia solo la prospettiva della veduta. L' insieme dei tre altopiani, antico bacino lacustre, è uno sterminato succedersi di prati e terreni coltivati, in modo particolare a lenticchia, con un contorno di modeste cime allungate a creste che lo contornano. E' famoso verso la metà di giugno quando è in atto la fioritura di diverse famiglie di fiori, che gli danno un aspetto caratteristico e variopinto. Molti fiori sono dei campi coltivati, molti sono spontanei ed il fenomeno attira molti fotografi e turisti.


Eccoci arrivati alla fine di questo tratto di percorso con Monte Palazzo Borghese, a sinistra ed il monolitico Sasso Borghese a destra. Il sentiero per il prossimo tratto continua passando tra le due cime rocciose, per poi scendere ad una sella sotto il Monte Porche e continuare quindi verso le cime e creste che arrivano a Passo Cattivo.





                                                              di William Tallevi


                                                       


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