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Monte San Giusto ( MC ) Natale nella città del sorriso




Monte San Giusto è un piccolo borgo di circa ottomila abitanti, che si eleva su un rilievo di 236 metri a cavallo delle vallate dei fiumi Potenza ed Ete Morto. Si trova a circa venti chilometri da Macerata, quasi al confine con la provincia di Fermo, in posizione panoramica verso il mare. E' un fiorente centro agricolo ed industriale del subappennino marchigiano, noto soprattutto per la sua rinomata produzione calzaturiera. Si sviluppa attorno al nucleo storico ben conservato, di impianto ovale e ben difeso da mura, porte ed un torrione. La parte del protagonista va al Palazzo Bonafede che, nella parte esterna assume l' aspetto arcigno di una fortezza, mentre all' interno del borgo si presenta con l' aspetto di elegante residenza rinascimentale.

L' antico nome di Telusiano ha origini antiche e non ben chiarite. Sicura invece la colonia romana, con tracce certe al 96-98 d. C., quindi passa sotto i Longobardi nel Ducato di Spoleto. Poi è la volta della dipendenza alla famosa Abbazia di Farfa, prima di diventare libero comune nel XII secolo. Il ritorno sotto il dominio della Chiesa con il Vescovo Niccolo' Bonafede coincide con il periodo di maggior splendore per Monte San Giusto. L' alto prelato iniziò, verso il 1500, ad innalzare il suo sontuoso palazzo dal prospetto sobrio e signorile. La facciata, nella fotografia, è in laterizio con rifiniture e cornici in pietra ed è geometricamente abbellito da cinque finestre a croce guelfa. Risalta il candore del bel portale d' ingresso che è opera dello scalpellino anconetano Franco Pesimoti nel 1524.


Il cortile d' onore di Palazzo Bonafede, nella fotografia, è a porticato su colonne con due ordini di piccole finestre; richiama quello del Palazzo Ducale di Urbino, seppure in dimensioni ridotte. L' insieme degli spazi, delle forme e delle luci, danno una visione armonica dell' intero cortile. Vi è collocato il Municipio ed il Polo Museale di Palazzo Bonafede, con una grande raccolta di opere di maestri dal ' 600 in poi.






Il calendario delle manifestazioni di Monte San Giusto è molto articolato e vario: si va dal Carnevale Sangiustese a Natale Insieme, passando per sagre, fiere e feste varie. Ma quella che rende unico il borgo maceratese è il Clown & Clown Festival di inizio ottobre; un insieme di appuntamenti di musica, balli e teatro popolare dove i protagonisti sono i clown, le maschere circensi per antonomasia, che coinvolgono la gente in un clima di sfrenata e contagiosa allegria collettiva. Da qui viene il meritato riconoscimento di Città del Sorriso. Anche l' Albero di Natale ha subito la gioiosa contaminazione clownesca, essendo stato realizzato con centinaia di biciclette colorate, chiaro richiamo al mezzo usato per evoluzioni dei nostri protagonisti. Il nome datogli di Re-Cycle Christmas Tree fa capire chiaramente che è stato usato solo materiale riciclato: le biciclette sono arrivate da ogni dove grazie all' impegno di diverse associazioni cittadine.


Il nucleo pubblico di Monte san Giusto è dato dalla stretta e lunga Piazza Aldo Moro, chiusa dall' elegante prospetto del Palazzo Bonafede ad ovest e dalla piccola Piazza Joeuf, nella fotografia, di fianco al porticato del Palazzo dei Priori, ad est. Protagonisti in questo periodo sono gli addobbi natalizi ed l' originale e gioioso Re-Cycle Christmas Tree, mentre in ottobre le due piazze sono invase da gente truccata, con i vestiti più variopinti, piena di allegria scatenata dalla musica e dai vari comici protagonisti del Clown & Clown Festival. L' apice dell' allegria viene raggiunto con Rimbalzi di Gioia, quando la colorata gente accalcata nelle piazze viene inondata di palloni colorati di tutte le misure e coriandoli, che vengono fatti rimbalzare a sfinimento. Altro intrattenimento originale è Esplosione di Colori, dove ai presenti vengono sparate polveri colorate; il risultato finale è una folla variopinta con i colori dell' arcobaleno.




Il sobrio prospetto porticato del Palazzo dei Priori chiude il lato orientale di Piazza Aldo Moro; si tratta di un rifacimento settecentesco dell' antico Palazzo Priorale del '300. Autore è il lombardo Giovanni Battista Vassalli, sangiustese di adozione, autore anche del rifacimento della Collegiata. L' edificio fu sede comunale fino ai primi anni del secondo conflitto mondiale, allorchè il municipio fu trasferito a Palazzo Bonafede.

Sulla destra del Palazzo dei Priori parte la ripida salita cittadina di Via Garibaldi; a metà di essa si eleva la grandiosa mole della Collegiata di Santo Stefano a dominare l' intero centro storico di Monte San Giusto. E' la principale chiesa cittadina; fu eretta negli anni 1765-1781 su progetto degli architetti Vassalli ed Augustoni. L' interno è a navata unica con sei cappelle; la più degna di nota ospita una statua lignea della Madonna Incoronata di scuola umbro-marchigiana del XVI secolo. E' presente un antico affresco di una Madonna del latte del XV secolo e nella cantoria, sopra l'ingresso, è posto un bell' organo del 1792 del maestro Gaetano Callido.
Altra bella ed importante chiesa è quella di Sant' Agostino, situata sulla parte alta del borgo. Appartiene all' Ordine degli Agostiniani insediatisi a Monte San Giusto dopo il 1250. Essa acquisì molta importanza tra il popolo e le autorità comunali in quanto, per un breve periodo, ospitò San Nicola da Tolentino. Grazie alle offerte dei privati e della comunità chiesa e convento vennero più volte ampliati; l' ultimo intervento è del 1760 a cui si deve l' attuale aspetto in stile barocco. Dal 1992 la chiesa è stata chiusa al culto ed è diventato uno spazio per concerti e conferenze.
L' intero perimetro del borgo antico di Monte San Giusto è racchiuso da un robusto giro di mura e a parte i due vicoli di Palazzo Bonafede, antico castello-dimora, ed il moderno accesso di Via della Costituzione, sono solo due le Porte di accesso. A nord è situata la Porta " della Sala ", mentre a sud est c' è la Porta "" de Moscè ", nella fotografia. Essa è servita con due rampe di accesso, ottenute con il riempimento del fossato del castello. E' stata ricostruita nel 1813 sulle fondamenta della precedente porta quattrocentesca ed abbellita da una bella fontana dall' architetto Antonio Molani, autore anche del progetto per il teatro cittadino.


                                                                            di William Tallevi



                                                                         
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