Header Ads

Escursione ad anello nella Gola di Frasassi ( AN ) ( 2 di 2 ): da Pierosara per il Sentiero dei Gradoni alla Gola

Il caratteristico borgo medievale di Pierosara ( AN ), citato in un antico documento del 1165 come Castello Petroso, risulta essere un antico insediamento longobardo. La sua posizione a metà strada tra la Gola di Frasassi, ad ovest e la Gola della Rossa ad est è sempre risultata strategica per il controllo del fondovalle. Pierosara è stata edificata su un aguzzo rilievo da cui si gode un vasto panorama. Risulta essere nel cuore del Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi, poco sopra S. Vittore delle Chiuse, la frazione da cui si accede facilmente alle famose grotte di Frasassi.

Una fitta rete di sentieri conduce alla scoperta delle bellezze geologiche, naturalistiche e storiche del Parco e diversi di questi incrociano per la frazione di Pierosara. Qui passa il lungo sentiero AG, Anello del Giano, che, unendo il percorso di diversi sentieri, permette un ampio giro dell' alta valle dell' affluente omonimo del Fume Esino. Poco sopra il paese un anello attorno ai monti Ginguno e la Croce, denominato Sentiero dell' Aquila, permette l' attenta osservazione di questi reali rapaci. Ma il sentiero più spettacolare è quello dei Gradoni, che permette di fare un' attraversata alta del Monte di Frasassi sulla gola omonima. Nella fotografia è rappresentato il profilo dell' aguzza cresta scalinata nel tratto più aereo del percorso.
Una volta arrivati a Pierosara da S. Vittore delle Chiuse o con il sentiero 139 AG o con la comoda e panoramica strada comunale, per continuare la nostra escursione ad anello della Gola di Frasassi, bisogna arrivare all' estremità occidentale del borgo. Qui è situato un noto ristorante e la piccola chiesetta della Madonna delle Grazie; di fianco ad essa parte una stradina segnalata con il numero 117 del parco. Dopo circa un chilometro di leggera ascesa s' incontra il bivio con il sentiero 139 AG che sale da S. Vittore delle Chiuse e prosegue verso il Sentiero dell' Aquila. Continuando a mezza costa sempre sul sentiero 117 si traversa un profondo vallone in un bosco di pini, poi sempre salendo di quota sempre tra fitta vegetazione, si arriva al bivio per la Grotta del Mezzogiorno. Un paio di cavità laterali, rappresentate nella fotografia, fanno da anticamera alla vera grotta, che si perde in profondità nelle oscure viscere del Monte Frasassi. Senza una guida esperta ed attrezzatura adatta è consigliabile non addentrarsi troppo nella cavità, che con un andamento verticale confluisce nella Grotta di Frasassi. Dallo spiazzo si riesce a vedere la frazione di partenza di Pierosara.
Dopo aver visitato la Grotta del Mezzogiorno, si ritorna al bivio e si continua a salire su un percorso sempre più in salita ed a tratti scalinato verso un' altra significativa emergenza geologica: il Foro degli Occhialoni. Questa cavità si apre come una finestra sulla sottostante Gola di Frasassi ed era anticamente chiamata Grocta Traforata. Si tratta di un' antica cavità, forse anche più grande di oggi, ma progressivamente smantellata dal disfacimento delle pareti rocciose. Dall' apertura principale e dai suoi lati si aprono altre cavità più piccole una volta unite da numerosi cunicoli, che formavano un complicato labirinto. Entrare nel foro, che precipita verso la distante gola è molto emozionante, ma è bene non arrischiarsi a procedere troppo se non esperti ed attrezzati.





Dopo la spettacolare visione aerea del Foro degli Occhialoni, che dal basso da l' idea di cavità orbitali, si prosegue sempre più in verticale fino ad arrampicarsi in un pianoro roccioso molto panoramico denominato appunto Belvedere. Qui il panorama sulla sottostante Gola di Frasassi è straordinario; le pareti strapiombanti dei monti Frasassi e Valmontagnana precipitano in modo spettacolare sulla sottostante gola scavata dal Fiume Sentino. In direzione sud si ammira invece il piano su cui sorge la bella frazione di S. Vittore delle Chiuse ed i monti che le fanno da cornice, con la non lontana Gola della Rossa.
Sopra il Belvedere s' innalzano i famosi Gradoni; si tratta di un breve percorso aereo, molto verticale nei 12 metri di I° grado, in cui le rocce si presentano scalinate, in modo naturale e un po' adattate alla scalata. Corde metalliche aiutano la salita nei punti più difficili. E' bene informarsi sull' accessibilità o meno, prima di intraprendere l' escursione, e comunque farsi accompagnare da persone esperte. Questo è il punto critico della traversata; se non ci sono le condizioni favorevoli è meglio evitare di salire ed accontentarsi del magnifico percorso fatto fino a questo punto. Superato il tratto più esposto, il percorso si fa relativamente più tranquillo utilizzando i vari dislivelli, sotto le strapiombanti pareti verticali. Nella fotografia sono raffigurati i Gradoni, appena superati, con il Monte Scoccioni all' orizzonte.
Poco dopo i Gradoni, un grosso canalone ghiaioso precipitante sulla sottostante gola permette di vedere il lungo ingresso porticato alla famose e frequentatissime Grotte di Frasassi. La genesi di queste grotte è stata favorita dalla miscelazione delle acque che penetrano gli strati rocciosi dall' alto, con quelle sulfuree risalenti dal basso, molto aggressive nei confronti del calcare. Poi, all' interno del numeroso gruppo di grotte, si sono formate nel corso dei millenni concrezioni e depositi di calcite e gesso, tra cui bellissime stalattiti e stalagmiti. La grotta più grande e spettacolare è la ciclopica Grotta del Vento, scoperta quasi per caso nel 1971. La bellezza e la monumentale complessità dei ricchi ambienti, ognuno con la propria caratteristica, attira ogni anno migliaia di visitatori.
Il sentiero si fa sempre più comodo e scende progressivamente tra tratti ghiaiosi e una fitta macchia di arbusti sul sottostante sentiero n° 117 A che dalla gola del Sentino sale alla Grotta di Frasassi. In questa grossa cavità sono collocati i due santuari della Madonna di Frasassi. Il più antico è la piccola cappella di S. Maria Infra Saxa, addossata alla parete rocciosa, mentre il secondo è un tempietto edificato su progetto dell' architetto Valadier, fatto da erigere nel 1828 da Papa Leone XII, nativo della vicina Genga. Dopo una doverosa visita si scende la bella rampa lastricata che in ottocento metri porta alla strada provinciale. E' in questa bella e suggestiva ambientazione che viene realizzato il Presepe Vivente di Frasassi. Il tranquillo ritorno alla frazione S. Vittore delle Chiuse avviene camminando ed apprezzando a pieno la gola in tutto il suo magnifico aspetto: il fiume, le pareti rocciose, la ricca vegetazione. Si riesce a vedere pure la cavità della Grotta di Frasassi con i due santuari e, davanti all' ingresso delle Grotte la finestra del Foro degli Occhialoni, visitato poco tempo prima dall' alto.
Dall' ingresso alle Grotte di Frasassi, tornando verso S. Vittore, è stato realizzato un bel camminamento pedonale parallelo alla strada, ed arricchito con belle opere d' arte che si inseriscono bene nell' ambiente circostante. Il Fiume Sentino accompagna il ritorno con le sue acque gorgoglianti. Il suo nome deriva dalla città romana di Sentinum, l' attuale Sassoferrato, famosa per aver visto nei suoi pressi la Battaglia delle Nazioni, nella quale i romani ed i loro alleati piceni, nel 295 a. C., ottennero una difficile e strategica vittoria contro una lega di galli, etruschi, sanniti ed umbri.










                                                                     di William Tallevi


                                                             
                                                                  

Nessun commento

Cosa ne pensi? Lascia il tuo commento!

© The Marche Experience 2014 -. Powered by Blogger.