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Da Treia ( MC ) alla Grotta di S. Sperandia ( 1 di 2 ) : da Treia a S. Lorenzo

L' entroterra marchigiano è un alternarsi di medie, alte colline e monti con boschi, vallate e cime rocciose ancora abbastanza naturali. Queste zone remote sono state frequentate fin dall' antichità da eremiti ed ordini religiosi che hanno lasciato tracce evidenti fino ai nostri giorni della loro presenza. Il territorio marchigiano è pertanto costellato da una miriade di abbazie, eremi e grotte frequentate da molti ordini religiosi; non è da meno la zona di Treia ( MC ) con la Grotta di S. Sperandia sul non lontano Monte Acuto. Nella fotografia è rappresentato il lungo rilievo dove sorge Treia, l' antico municipio romano di Trea, al cospetto della sfilata dei candidi Monti Sibillini.
Il percorso che da Treia porta alla Grotta di S. Sperandia parte poco fuori il centro storico al Borgo Vittorio Veneto, in direzione Appignano. Qui inizia la provinciale per il borgo S. Lorenzo, zona turistica di Treia, alle pendici del massiccio Monte Acuto; alle sue pendici, ma sul versante rivolto verso Cingoli, è situata la Grotta di S. Sperandia. All' incrocio è posizionato un grosso obelisco detto Guglia e la tabella, rappresentata nella fotografia, con tutti i sentieri e percorsi agrituristici della zona. Quello più interessante è sicuramente l' anello da S. Lorenzo, S. Sperandia e la Roccaccia sul Monte Acuto, fattibile anche in mountain bike.
Ad un paio di chilometri dal bivio di partenza sorge il maestoso Santuario del SS. Crocifisso; questo splendido edificio religioso è in una spianata e lo si può vedere fin da lontano. Il complesso è in puro stile liberty e consta di due parti architettoniche separate e ben riconoscibili. Sulla sinistra sorge la sfavillante chiesa con slanciato campanile ed un' elegante cupola, mentre a destra è il convento francescano risalente ai secoli XVII-XVIII. L' attuale chiesa è stata costruita agli inizi del Novecento sui disegni dell' architetto Cesare Bazzani, sul sito di un' antica pieve del III secolo. Questa, a sua volta, era stata costruita sui resti di un tempio dedicato ad Iside. Sul basamento del campanile e all' entrata del convento sono inglobati reperti dell' antica Trea romana, tra cui uno splendido mosaico con un ibis.
Il tesoro artistico della chiesa è ovviamente il SS. Crocifisso, opera quattrocentesca di mirabili proporzioni; la tradizione locale vuole che sia stato scolpito da una mano angelica. Alcuni esperti, soprattutto nelle fattezze del viso, vedono l' arte del grande scultore Donatello, mentre altri lo attribuiscono addirittura a Michelangelo. Questa scultura ha la particolarità di presentare tre aspetti diversi del viso del Signore a seconda di dove lo si guardi. Nella posizione centrale il Cristo è nell' atto di donarsi, da sinistra risulta agonizzante, mentre visto da destra è immerso nel sereno sonno della morte. Questo splendido santuario è considerato Monumento Nazionale e il suo SS. Crocifisso molto venerato. La zona, poco lontana da Treia è immersa in un boschetto ed è molto frequentata durante le varie funzioni religiose.
Superato il Santuario del SS. Crocifisso la strada per la località S. Lorenzo prosegue tranquilla tra la dolce campagna treiese, fatta di campi, aziende, villette e zone rurali più o meno abbandonate. A diversi bivi secondari si notano gli inizi dei vari sentieri e percorsi agrituristici che portano il visitatore alla scoperta del territorio. Avvicinandosi a S. Lorenzo, la strada comincia a salire con alcuni tornanti e si riesce a vedere meglio la lunga e arrotondata cresta del Monte Acuto, dove si erge solitaria la candida fortificazione della Roccaccia.

Arrivati alla frazione di S. Lorenzo una visita è d' obbligo all' omonima chiesetta che sorge di fronte all' abitato e poco lontano dal bivio per Paterno. S. Lorenzo è la zona turistica di Treia perchè, oltre ai numerosi sentieri, alla Grotta di S. Sperandia e la Roccaccia, ha diverse strutture turistiche, piazzole di parcheggio, panchine, bracieri acqua per scampagnate all' aria aperta. In una bella spianata, in località Papacqua, sono stati realizzati un campo scouts e due percorsi verdi. Il primo è ecologico didattico, con diverse attrezzi per un percorso vita, mentre il secondo è specifico per lo sport dell' orienteering. Non lontano da S. Lorenzo è presente pure un attrezzato maneggio.
Il nostro percorso ad anello sul Monte Acuto inizia subito dopo aver lasciato la frazione S. Lorenzo seguendo le indicazioni, sulla strada che sale a tornanti. Al primo bivio s' incontra la doppia indicazione per S. Sperandia e Roccaccia; conviene andare a sinistra perchè è il percorso più agevole. Volendo si può arrivare sulla cresta dell' Acuto anche in macchina e visitare facilmente grotta e fortificazione, ma è consigliabile il tranquillo procedere a piedi o in bici per godere al meglio l' ambiente naturale e i magnifici panorami. La strada prosegue a tornanti mentre, su un lungo rettilineo in salita, si nota la deviazione per la vetta del percorso botanico.







Il Monte Acuto, grazie alla sua conformazione fisica, alla facile accessibilità stradale ed al reticolo di sentieri che lo percorre, è molto frequentato dai ciclisti che praticano il down hill. Bisogna prestare attenzione quindi quando si intersecano sentieri secondari. Salendo di quota aumentano i panorami che si fanno sempre più ampi, prima in direzione di Treia e la valle del Potenza e poi, arrivati in quota, in direzione del massiccio del Monte S. Vicino.




Il Monte Acuto risulta essere al confine tra i comuni di Treia e San Severino Marche e poco lontano da quello di Cingoli. La sua forma è lunga e arrotondata con una cresta panoramica che termina con i ruderi della Roccaccia. Poco prima una piccola deviazione in discesa, ben segnalata, porta al sentiero scalinato per la Grotta di S. Sperandia, sul versante nord del monte.









                                                                  di William Tallevi


                                                             



                                                         

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