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Serra de' Conti (AN ) antico borgo ricco di bellezze storiche ed artistiche





Come la più famosa Corinaldo, anche Serra de' Conti può vantare una cinta muraria quasi intatta con dieci torrioni ed un' imponente porta fortificata. Di forma stretta ed allungata, assecondando la direzione del piccolo rilievo dove sorge, ha due ingressi; a sud da Piazza Leopardi e da nord Piazza IV Novembre. La si raggiunge risalendo la Val Misa da Senigallia e poi prendendo la provinciale per Montecarotto. Nella fotografia l' angolo sud-est con torrione e contrafforti su cui sorge il Monastero di Santa
Maria Maddalena del XV secolo.



Porta della Croce, secoli XIII-XV, massiccia struttura difensiva a doppio ingresso molto ben conservata, a metà della fiancata ovest delle mura medioevali, vista dalla circonvallazione 1° Maggio. Il riferimento ai Conti, proprietari del primo incastellamento di Serra non è sicuro, in quanto mancano fonti documentarie, ma si è orientati a credere in un ramo della famiglia Conti della Genga. Dopo il 1230 la cittadina si trasforma in comune e poco dopo si allea con Jesi, con cui condividerà, tra alti e bassi, una storia parallela di accordo e sottomissione.


Interno della seconda arcata della Porta della Croce con, nella lunetta della volta, l' affresco del pittore manierista Bruno d' Arcevia raffigurante un' intensa Deposizione dalla Croce.
















Come Serra San Quirico con le sue famose Copertelle, Corinaldo con i suoi Landroni ed alcuni altri centri, anche Serra de' Conti ha il suo, seppur corto, camminamento coperto sulle mura con ampie aperture. Anche in questo caso realizzato sopraelevando le abitazioni e appoggiandosi con le pareti sulla cinta muraria. Oltre a diverse abitazioni, questo vicolo coperto da' accesso anche ad un torrione di fianco alla Porta della Croce, costruito per difendere lateralmente la porta stessa e controllare un grosso tratto di mura nella fiancata ovest della cittadina.


Il centro storico di Serra de' Conti è stretto ed allungato su un piccolo rilievo della Val Misa ed è caratterizzato da un forte dislivello ad est ed ovest, con solo due strette vie che lo percorrono per la sua lunghezza; Corso Roma e la superiore Via Garibaldi. Diverse scalinate collegano le due vie in più punti; nella fotografia quella più lunga e scenografica che sale dalla Porta della Croce.

All' interno del borgo murato ci sono due slarghi; nella parte alta Piazza Gramsci con in monumentale porticato e chiostro di San Francesco con gli edifici dell' ex-convento ora sede municipale, e più sotto, collegato con un vicolo, Piazza Matteotti centro cittadino a tutti gli effetti. Nella fotografia, la Torre Civica con orologio.

Scalinata d' accesso al portico ed al chiostro dell' Ex Convento di San Francesco, ora sede del comune di Serra de' Conti. Nel suo centro storico sono molti gli edifici religiosi; oltre a quello già citato, ci sono quello di Santa Maria Maddalena e San Carlo Borromeo. Diverse le chiese; da quel gioiello barocco ben conservato di Santa Maria Maddalena,poi Santa Croce, San Michele e per finire Santa Maria Assunta, appena fuori le mura nel lato nord.


Serra de' Conti è quasi completamente cinta da mura fortificate, torrioni ed una massiccia porta d' ingresso; gran parte sono percorribili a piedi, mentre alcune sono diventati giardinetti, come nel caso di questo torrione nella fiancata est della cittadina, con vista sulla campagna in direzione Montecarotto.

Panorama cittadino dalle colline in direzione Montecarotto. Sul retro degli edifici del comune è ospitato l' interessante Museo delle Arti Monastiche; raccoglie una moltitudine di utensili artigianali appartenuti e prodotti dalle monache di clausura di Santa Maria Maddalena. L' esposizione si articola in sale tematiche che ricostruiscono gli ambienti della farmacia, della dispensa, dei vari lavori giornalieri quali filatura, tintura, ricamo e molte altre attività, non ultima quella prettamente religiosa. La spiegazione del percorso è fatta con audio-guide che teatralizzano strumenti, ambienti e momenti della giornata delle suore grazie alla voce di alcune brave attrici.


                                                                      di William Tallevi


                                                               


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