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Recanati ( MC ) città della poesia e della musica


Recanati è un' antica e nobile città di circa ventimila abitanti che sorge sullo spartiacque tra i fiumi Musone e Potenza a circa 15 chilometri dal mare, 23 da Macerata a 296 metri sul mare. La posizione elevata e la struttura stretta ed allungata la fa dominare il territorio circostante in ogni direzione. Con il passare dei secoli, le iniziali fortificazioni locali, assunsero le dimensioni di città e si arricchirono di monumenti e palazzi. La Piazza Leopardi è il centro artistico e sociale della moderna Recanati, in cui il Palazzo Comunale, nella fotografia, è protagonista nella scena architettonica. E' stato interamente ricostruito ed inaugurato nel 1898, in occasione del Primo Centenario della nascita di Giacomo Leopardi.


Come molte altre città marchigiane i primi insediamenti piceni divennero colonia romana nel III secolo a. C. e verso la fine dell' impero castello fortificato. La città cadde definitivamente con l' invasione dei Goti nel 400; nel Medio Evo gli abitanti, che si erano divisi nei tre castelli feudali di Monte Volpino, Monte Morello e Monte Muzio,( dal nome dei rispettivi signori ) si riunirono, verso la metà del XII secolo in libero comune, che prese il nome di Recanati. Nella scenografica Piazza Leopardi, in un angolo, è situata la maestosa e solitaria Torre del Borgo, citata dal poeta nelle Ricordanze; si tratta di un grosso torrione con merli ghibellini rimanenza del quattrocentesco Palazzo Comunale fatto abbattere perchè pericolante e sostituito con il nuovo. E' impreziosito da un leone rampante del Sansovino, stemma e lapide di Fermo, città amica, la traslazione della Santa Casa ed un orologio in pietra bianca del 1562.




La storia moderna di Recanati è legata a due figli illustri: il primo Giacomo Leopardi poeta e Beniamino Gigli tenore il secondo, che l' hanno resa celebre nel mondo. Al centro della piazza a lui dedicata, su un alto piedistallo marmoreo è collocata la statua marmorea di Giacomo Leopardi, ripreso con un' espressione emotivamente pensierosa dallo scultore Ugolino Panichi.

Il centro storico di Recanati è allungato tra due colli: sul primo, verso nord-ovest, si trova la Cattedrale di S. Flaviano ed i Musei Civici di Villa Colloredo Mels, al centro la monumentale Piazza Leopardi, mentre sul secondo, Monte Tabor di leopardiana memoria, sono situati il Palazzo Leopardi ed il Piazzale Sabato del Villaggio. Risalendo la Via Cavour si arriva al Piazzale Gigli, nella fotografia, dove prospettano la piccola Chiesa di S. Michele ed il Teatro, dedicato a Giuseppe Persiani musicista recanatese. E' uno dei più bei teatri delle Marche e vi cantò pure il tenore Beniamino Gigli, secondo illustre cittadino che conquistò fama ed onori, portando con onore il nome di Recanati nel mondo. Nella " Sala dei Trenta " vi è ospitato il museo a lui dedicato.


Poco oltre il Teatro Persiani, è situato l' elegante Palazzo Venieri, costruito dal recanatese Cardinale Venieri, sotto la guida dell' architetto Giuliano da Majano, nella seconda metà del XV secolo. La facciata e l' interno furono rifatti nel '700 e dell' antica costruzione rimane il bel peristilio con un caratteristico arco balcone, sormontato da un orologio con la scritta " Volat irreparabile Tempus ". Affacciandosi si ammira lo splendido paesaggio verso il Monte Conero e la costa adriatica.







Continuando il percorso in Via Calcagni si arriva alla Chiesa di S. Agostino. Fu costruita in stile gotico insieme al convento degli Eremitani di S. Agostino, verso il 1270, e poi rifatta un secolo dopo. Di notevole sono il portale in pietra d' Istria di Giovanni di Fiandra, su disegno di Giuliano da Majano, l' interno rifatto su disegni del Bibbiena e le belle tele del Bellini. Alla destra della chiesa è il chiostro, nella fotografia, dal quale è visibile la torre del XIII che ha ispirato Giacomo Leopardi nella nota poesia " Il passero solitario ".

Lo sviluppo longitudinale di Recanati pone Casa Leopardi, nella fotografia, al margine sud ovest dell' abitato, sull' altura che conduce al Colle dell' Infinito, aperta verso la valle del Potenza ed i lontani Monti Azzurri. L' elegante edificio riunisce in uno due antichi palazzi; la ristrutturazione fu fatta nel ' 700 su disegno del Conte Orazio Leopardi ed è ancora oggi abitato dagli eredi. Il primo piano che comprende la biblioteca di Monaldo Leopardi, padre di Giacomo, dove il giovane compì il suo " studio matto e disperatissimo " e che lo condurrà alla genialità creativa intima e personale, è riservato al Museo, dove si ripercorrono le fasi della sua vita, con gli oggetti personali ed i suoi amatissimi libri. Di fronte si trova il Piazzale del Sabato del Villaggio, dedicato alla sua celebre lirica e la Chiesa di S. Maria di Montemorello, in cui Giacomo fu battezzato e servì messa. Sulla famosa piazzetta si aprono pure le finestre della casa di Silvia, presunta figlia del cocchiere di famiglia, morta precocemente e pertanto immagine delle speranze perdute in un amore mai sbocciato ed eternato nella famosa poesia.
Prendendo il sentiero che esce dal piazzale, tante volte percorso dal poeta, si giunge al Colle dell' Infinito, forse la più famosa altura della poesia italiana, in cui Leopardi ha realizzato una delle poesie più famose nel mondo: l' Infinito, con il suo inizio SEMPRE CARO MI FU QUEST' ERMO COLLE, scolpito e murato a futura memoria. Da qui egli osservava la luna e le stelle di notte e poteva arrivare ad osservare i Monti Azzurri, la torre di S. Agostino, che ispiro' il Passero solitario, la casa di Nerina che egli menziona nelle Ricordanze ed il resto dell' abitato di Recanati. Attiguo al Palazzo Leopardi c' è il Centro Nazionale di Studi Leopardiani, adibito a ricerche letterarie con museo didattico. Nei pressi è collocato pure il moderno Centro Mondiale della Poesia e Parco Letterario Leopardiano.


La città di Recanati è legata in modo indissolubile al nome di Giacomo Leopardi ed alle sue opere. Impossibile visitare la città senza considerare il suo cittadino più illustre, la cui memoria è presente in edifici, monumenti, luoghi e toponomastica. Anche Leopardi stesso è stato influenzato da Recanati nella sofferta infanzia e negli altri periodi che vi è ritornato e la sua miglior produzione artistica è dovuta a temi ricorrenti a soggetti prettamente locali e personali. Anche i bastioni sforzeschi, nella fotografia, eretti nella seconda metà del XV secolo, sono stati citati nella sua ode " A un vincitore nel pallone ", dedicando un elogio ad un valente giocatore dell' antico " gioco del pallone " che veniva effettuato alla base delle mura. Molti sono i turisti che visitano Recanati su un ideale itinerario leopardiano, che tocca gran parte della città.


                                                                                 di William Tallevi


                                                                            


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