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Da il Logo ( PU ) a Pietrafagnana, sul Sentiero del Beato Lando ( 2 di 2 )


Il percorso, che si sviluppa per una decina di chilometri tra Lunano e Pietrarubbia, può essere diviso in due metà; questa è la seconda parte e per comodità può anche essere percorsa in direzione opposta alla descrizione. Dopo il castello " fantasma " di Lupaiolo è la volta di un altro sito magico e misterioso: Il Logo. Per arrivarci bisogna fare una deviazione dal percorso principale del crinale tra il Torrente Mutino e S. Martino, scendendo secondo l' indicazione verso quest' ultimo. Il Logo è un sito selvaggio dalle importanti peculiarità; si tratta essenzialmente di un bosco aggrappato ad un costone di roccia estremamente suggestivo, sotto il quale il torrente ha scavato una forra con tre salti di cascate. Si tratta di una lecceta immersa nella macchia mediterranea, vegetazione insolita in questo angolo di Montefeltro. Per diversi motivi si è creato un microclima che ha permesso la proliferazione di specie arboree e floreali che di solito s' incontrano ad altre quote. E' anche molto frequentato da varie specie animali ed in passato da eremiti. Nella fotografia, a sinistra il secondo e più alto salto delle tre cascate, mentre a destra c' è una delle diverse grotte che potrebbe aver dato ricovero al francescano Beato Lando, cui è dedicato l' intero percorso.

Il toponimo Logo deriva probabilmente dal termine latino Locus heremiticus, in quanto in passato le sue grotte erano frequentate da uomini religiosi che cercavano la pace ed l' incontro spirituale con Dio in questi luoghi selvaggi, tra cui anche il Beato Lando. In seguito, secondo diversi testi antichi,fu edificato anche un eremo, ma di tutto ciò non resta traccia e tutto si perde con il passare del tempo, fino a diventare quasi leggenda. Si dice anche che il posto fosse conosciuto fin dal tempo dei romani che avevano eletto la lecceta del Logo a bosco sacro. Scendendo sulla destra del torrente si arriva ad una casa diroccata e recintata; avvicinandosi con cautela al bordo del dirupo sul retro, si riesce vedere per intero la parete del Logo ed il secondo salto della cascata. E' possibile scendere fino alla base di questa, come si vede nella fotografia.

La parete del Logo ha subito, con il passare del tempo, l' azione erosiva del torrente in basso che si è scavato un piccolo canyon con tre salti di cascate per uscire dal rilievo e quella più aerea dai vari agenti atmosferici, che hanno facilmente modellato alte e lisce pareti, come questa nella fotografia, o svettanti pinnacoli. La consistenza è per lo più a conglomerati di ciottoli tondeggianti cementati in lunghi processi geologici, che hanno purtroppo un facile sgretolamento. Il Logo, per le importanti emergenze arboree e floreali, la buona e varia presenza animale, la particolare conformazione geologica e le memorie storiche è stato proposto come S.I.C. ( Sito di Interesse Comunitario ) nel 2008 nell' ambito dell' inaugurazione da parte delle autorità del Sentiero del Beato Lando.


Dopo aver visitato Il Logo bisogna tornare sui propri passi sul percorso del crinale, antico " Camino Medioevale ", in direzione del Monte Carpegna. Il panorama è a 360° gradi, il famoso alternarsi di colline, dirupi, boschetti, campi coltivati ed aspre emergenze rocciose tipiche del Montefeltro. Tra i selvaggi calanchi, che hanno modellato con il tempo, i declivi dello spartiacque tra i Torrenti Mutino e S. Martino, su cui corre il Sentiero del Beato Lando, risalta per il suo candore questa abbastanza insolita Ripa Bianca.

Dopo aver superato la boscosa cima del Monte S. Maria, s' incomincia a vedere il Monte Carpegna, nei pressi del quale si trova la Rupe di Pietrafagnana alla fine del percorso descritto. Il Monte Carpegna è alto 1415 metri di forma massiccia ad altopiano inclinato e rientra nel territorio del Parco Naturale Sasso Simone e Simoncello. E' una zona molto frequentata dai turisti sia in estate che inverno, piena com' è di attrattive ed attrezzature per lo sport e lo svago. Un infinito numero di sentieri aiuta a scoprire ogni angolo del Parco.


Il Sentiero del Beato Lando e Sentiero n° 110 del Parco Naturale Sasso Simone e Simoncello, che da Lunano arriva a Pietrafagnana, è stato frequentato dagli eroici partigiani feltreschi durante la Seconda Guerra Mondiale nelle loro azioni di lotta contro i tedeschi della non lontana Linea Gotica, percorrendo quelli che si possono denominare " I Sentieri Invisibili ". Nella frazione Petrelle di Piandimeleto ogni anno si ricordano i caduti in quei periodi drammatici della storia italiana. Poco sopra il bivio che scende al borghetto, si riesce scorgere un' altra importante emergenza geologica e storica: il Castello di Pietrarubbia.




Oltre la Rupe di Pietrarubbia ed il suo arcigno Castello si nota un' altra caratteristica alternanza di rilievi montuosi del Montefeltro: Montecopiolo a destra , Monte Montone al centro e Monte S. Marco a sinistra. Il primo è famoso per il suo antico Castello, ridotto in rovine, ma recuperato in parte con scavi e consolidamenti, il secondo alto e massiccio è recintato ed è il Parco Comunale di Villagrande di Montecopiolo, ed è stato usato, durante la guerra, come base per monitorare i movimenti avversari. Monte S. Marco è una specie di piramide rocciosa, sulla cui vetta resti di fortificazioni attestano che era usato per controllare il sottostante passo.

Ed ecco finalmente arrivati quasi alla fine del nostro lungo percorso; in lontananza s' intravede la Rupe di Pietrafagnana, con dietro la massiccia ed allungata forma del Monte Carpegna. La sua strana forma, assomigliante ad un pugno chiuso con l' indice puntato verso il cielo, gli ha fatto guadagnare il titolo di " Dito del Diavolo ". 
La fotografia è stata scattata dall' ultima area di sosta con totem informativo del Sentiero del Beato Lando, al bivio con il Sentiero n° 108 del Parco Naturale Sasso Simone e Simoncello, che con 500 metri di carrareccia porta al vicino Castello di Pietrarubbia.


La strada aggira la Rupe e dopo mezzo chilometro finisce al bivio con la SP 1 che da Pietrarubbia sale a Carpegna. La singolare forma di Pietrafagnana si staglia solitaria verso il cielo ed è visibile fin da molto lontano simile ad una Stonhenge italiana. Si tratta di una formazione rocciosa a conglomerato di ciottoli tondeggianti di varie misure cementati tra loro ed erosi dagli agenti atmosferici in un periodo lunghissimo.








                                                                         di William Tallevi


                                                                   
         




                                                                      

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