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Da Arquata del Tronto ( AP ) alla Macera della Morte al vertice sud-ovest delle Marche



Arquata del Tronto ( AP ), nella fotografia, è un paese di circa 1.500 abitanti, sorge a 777 metri sul livello del mare, poco sopra la valle del fiume che le da il nome, a 32 chilometri da Ascoli Piceno. E' l' unico comune in Europa con il territorio compreso nella perimetrazione di due Parchi Nazionali: Monti Sibillini e Gran Sasso - Monti della Laga e questo fatto ne testimonia il valore storico-culturale e naturalistico. Il territorio è prevalentemente montano e diviso in 13 frazioni. Il suo nome deriva da arx ( fortezza ) per la presenza di una Rocca Medioevale del XIII secolo sulla parte alta dell' abitato.

Arquata del Tronto è un centro di turismo montano in quanto è base di partenza per Forca di Presta e Forca Canapine per visitare i Sibillini, come per visitare i vicini Monti della Laga. Dalla frazione Trisungo, nella vallata, è possibile prendere il bivio per Spelonga e poi salire al Monte Comunitore e poi Macera della Morte, nell' estremo lembo sud-ovest di territorio marchigiano al confine con Lazio ed Abruzzo. Nella fotografia, superata Spelonga con ampi tornanti su distese erbose e cespugliose, la visuale arriva fino al Monte Vettore.


Dopo i tranquilli tornanti, la strada imbrecciata sale ripida verso i non lontani rilievi montuosi, di fianco ad un dirupato vallone. Il panorama è splendido e desolato allo stesso tempo, non essendoci abitazioni o attività umane. Solo in lontananza si vedono i riferimenti visivi della Macera della Morte, al centro della fotografia, con dietro il Pizzo di Sevo.





La lunga e dritta salita, con un paio di tornanti, termina sotto il Monte Comunitore ( metri 1695 ), dove una sbarra blocca l' accesso alle automobili. Questo monte, da lontano, si presenta come un piccolo cocuzzolo sulla linea della cresta montuosa per i rilievi maggiori, ma presenta delle interessanti stratificazioni rocciose, nella fotografia.







Aggirato il Monte Comunitore, si scende verso il Passo del Chino ( metri 1581 ), dove poco lontano è possibile accedere alla cresta del Monte Scalandro, che si protende verso i dirupi e le impervie vallate che scendono verso la frazione Quintodecimo. Entrambi i monti sono protetti dall ' Area Floristica Protetta delle Marche, per le loro importanti caratteristiche naturali. Dietro il cocuzzolo del Monte Comunitore, immancabile data la sua massiccia sagoma, il Monte Vettore, signore dei Sibillini.



La salita continua e si allarga il panorama su monti e vallate; ecco in lontananza il Comunitore, a sinistra, lo Scalandro a destra ed il Vettore dietro. La carrareccia termina nei faggeti sotto il Passo del Chino ed inizia la sterrata che conduce su grandi pascoli.









La sterrata, simile ad un binario naturale, sale per diversi chilometri tra pascoli, a destra, ed il dirupo a sinistra, che precipita su diversi fossi, il più importante dei quali, il Rio della Volpara, è famoso per la cascata omonima. La Macera della Morte è sempre più vicina, con a fianco il Pizzo di Sevo.





Ed ecco la vetta della Macera della Morte ( metri 2073 ), dietro si allargano a corona gli altri Monti della Laga. Sia il percorso che la vetta possono sembrare non eccezionali, mentre il lato straordinario di quest' escursione sono i meravigliosi panorami a 360 ° che si godono nella salita; i Sibillini, la valle del Tronto e la conca di Amatrice.






Dalla vetta della Macera della Morte, si vedono il Pizzo di Sevo ( metri 2419 ) e dietro a sinistra la Cima Lepri ( metri 2445 ) sulla cresta dei Monti della Laga. Sotto la Macera, un antico cippo segna l' odierno confine tra Marche, Lazio ed Abruzzo, mentre, prima dell' unità d' Italia era il confine tra il Regno dei Borboni e quello della Chiesa.






                                                                         di William Tallevi


                                                                 

           






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