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Cingoli ( MC ), panoramico balcone delle Marche

Cingoli sorge sul versante orientale del grosso rilievo del Monte Nero, a 631 metri d' altezza, che anticipa la retrostante dorsale appenninica, sull' alta valle del fiume Musone, a circa 33 chilometri da Macerata. La sua posizione straordinariamente panoramica gli ha fatto meritare pienamente il titolo di Balcone delle Marche. E' inoltre il vero cuore della regione, essendo equidistante tra il mare e il confine umbro e tra il confine romagnolo e quello abruzzese. La fortunata posizione di Cingoli, la bellezza e ricchezza del territorio naturale circostante e il clima fresco e ventilato ne fanno un apprezzato luogo di soggiorno turistico.
Come molti altri centri dell' entroterra marchigiano, Cingoli vanta un fascino riservato ed un' atmosfera nobile dovuti al lungo e glorioso passato e all' accrescersi del patrimonio architettonico e culturale. Pur essendo abitato fin dai tempi antichissimi, l' origine della bella cittadina maceratese sul colle dove sorge attualmente, si fa risalire alla romana Cingulum, nel III secolo a. C.. Fu l' acropoli della colonia militare, mentre l' abitato civile era posizionato nel sottostante borgo S. Lorenzo, dove infatti si trovano resti di reperti romani. In seguito fu il suo cittadino più illustre,Tito Labieno generale e luogotenente di fiducia di Giulio Cesare nelle guerre in Gallia, ad innalzare la cittadina a rango di municipium, in età augustea. L' abitato di Cingoli si presenta stretto e allungato sul rilievo cittadino e ben difeso dalla sua cinta muraria, con torrioni e porte murate. Una visita può iniziare esternamente al centro storico alla Chiesa di S. Esuperanzio, il più rinomato edificio religioso di Cingoli. Il santo a cui è dedicata la chiesa, insieme a S. Sperandia e S. Bonfiglio, è uno dei tre Patroni della città. Tale chiesa fu dipendenza dei monaci di Fonte Avellana fin dall' anno mille e tre secoli dopo assunse un ruolo preminente tra le chiese del territorio, quando S. Esuperanzio venne proposto come Vescovo e poi Patrono. Oggi giorno i suoi resti mortali riposano nella cripta. Nella sacrestia è presente una mirabile Flagellazione di Sebastiano dal Piombo.
Cingoli superò abbastanza bene il periodo della decadenza della romanità e riuscì ben presto, nel corso della metà del XII secolo ad erigersi a libero comune. In questi periodi fu allargata l' estensione urbana, con relativo ampliamento di nuove mura per collegare il nuovo sistema difensivo, sul versante nord-ovest del colle, al vecchio nucleo della Cingoli romana. La città ebbe un positivo incremento di popolazione, attività artigianali, commercio, con un' intensa attività edilizia, architettonica e artistica, che la fecero prosperare sul territorio. Nella nostra visita a Cingoli, dopo S. Esuperanzio, ci avviciniamo al centro murato cittadino, visitando il Santuario di S. Esperandia, altra patrona cingolana. L' attuale edificio fu eretto su un' antica chiesa longobarda dedicata a S.Michele, verso il XIII secolo. Fu più volte rimaneggiata fino ad arrivare all' attuale aspetto; al suo interno è conservato il corpo della Santa, monaca benedettina nativa di Gubbio e morta a Cingoli nel 1276.
Cingoli fu generalmente di parte guelfa e seguì le vicende storiche e politiche dello Stato della Chiesa. Ebbe contrasti e lotte con le città vicine, riuscendo però sempre a mantenere la sua autonomia comunale. Verso la fine del ' 400, le lotte intestine dei nobili cingolani indussero il Papa a dare la Signoria della città alla famiglia Cima. Altro interessante e florido periodo cittadino fu durante il Rinascimento, quando tutte le varie attività subirono un entusiasmante incremento e sviluppo. Superata Porta Piana, ingresso principale nord di Cingoli e dedicata al Papa Pio VIII, cingolano, ci si immette su Via Garibaldi, principale asse del centro storico. Arrivati ad intersecare Via Cavour si può uscire verso le mura in direzione orientale per andare ad ammirare il terrazzo del Balcone delle Marche, con un lunghissimo pannello informativo sui luoghi da ammirare all' orizzonte.



Ritornati in Via Garibaldi si sale verso la parte alta di Cingoli, dove sorgono i monumenti più importanti della città. Tre deviazioni, tutte in direzione orientale, portano a tre importanti edifici religiosi cingolani: S. Francesco, S. Spirito e S. Filippo, tutti più o meno interessati e danneggiati dall' ultimo evento sismico. Arrivati in vetta al borgo di Cingoli il primo edificio che si incontra è il Cassero. Si tratta dell' antica fortezza del comune, simbolo di potenza e libertà cittadina, eretto nel 1326 usando il materiale edile delle case dei nobili cingolani, che si erano rifiutati di aderire alla nuova istituzione. Fu demolita e restaurata diverse volte e fu usata per molti scopi; oggi giorno viene usata per manifestazioni ed importanti eventi cittadini.





Con pochi passi si arriva in Piazza Vittorio Emanuele II, dove si ergono e si confrontano due tra i più importanti edifici cittadini: il Palazzo Comunale, nella fotografia e la Chiesa Cattedale di S. Maria Assunta. L' attuale edificio comunale, restaurato nel 2001, è l' insieme di diversi edifici di epoche diverse, assemblati in modo omogeneo con il passare del tempo. L' inizio fu verso la fine del secolo XIII, mentre l' attuale prospetto in stile rinascimentale è del 1531, per volere del Cardinale Egidio Canisio, Governatore di Cingoli. Al piano terra, sotto il porticato, sono collocate le stanze del Museo Archeologico Statale che, fin dal 1973, raccolgono reperti di varie epoche di Cingoli e del suo territorio. Questo splendido spazio cittadino viene usato spesso per le numerose feste e manifestazioni pubbliche che si susseguono durante l' anno.



Al lato opposto del Palazzo Comunale si erge la candida ed incompiuta facciata della Chiesa Cattedrale di S. Maria Assunta. Fu consacrata nel 1654, anche se non finita per avere un mirabile edificio di culto che rappresentasse al meglio l' importanza acquisita da Cingoli in quei periodi. Fu costruita sui ruderi della Chiesa di S. Salvatore, di cui fu riutilizzato solo un bel portale marmoreo. Tra i tanti monumenti sepolcrali spicca quello dedicato a Papa Pio VIII, Francesco Saverio Castiglioni nativo di Cingoli.



Dietro la nobile piazza con i monumenti più importanti del borgo, digradante verso il versante sud, è collocato il quartiere più popolare e caratteristico di Cingoli: lo Spineto. Due sono le porte caratteristiche per uscire dal centro storico e dalle mura che lo difendono: la Portella e quella dello Spineto. La prima è uno degli accessi più antichi di Cingoli e fu aperta in epoca rinascimentale per favorire lo sviluppo e il commercio cittadino. La seconda porta il nome dell' omonimo quartiere e si affaccia proprio di fronte alla Chiesa di S. Caterina d' Alessandria. Quest' edificio religioso sorge dove, nel 1217, fu eretto l' Ospedale dello Spineto, una delle più antiche strutture d' assistenza di Cingoli.






Viste le caratteristiche ambientali, naturali e storico-artistiche, Cingoli è una città che, oltre alle varie attività industriali ed artigianali vive di turismo locale e straniero. Molte sono le strutture d' accoglienza e le attività commerciali turistiche, per una risposta moderna dell' offerta. Varie sono le manifestazioni storiche, tradizionali, di spettacolo e sportive che vengono realizzate. Molte sono pure le possibilità di un turismo verde e di scoperta del territorio, grazie alle due Aree Floristiche protette delle macchie delle Tassinette e del Monte Nero, dei diversi sentieri che percorrono il territorio in lungo ed in largo. Altra zona ad alta frequentazione turistico-sportiva è il non lontano Lago di Castreccioni o Cingoli, dalle numerose possibilità di divertimento e relax.


                                                                           di William Tallevi


                                                                         

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