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Castelfidardo ( AN ), capitale italiana della fisarmonica


Castelfidardo è una piccola cittadina della provincia anconetana situata tra Osimo, Loreto e la costa adriatica. Sorge su uno stretto ed allungato rilievo a cavallo tra le vallate del Musone e dell' Aspio a 212 metri d' altezza, godendo di meravigliosi panorami verso il mare, le colline con i vari paesi e i non lontanissimi monti. Il vertice orientale di tale rilievo termina con la lunga propaggine boscosa della Selva di Castelfidardo, Area Floristica protetta delle Marche. Il centro storico è stretto ed allungato, adattandosi all' andamento del rilievo su cui sorge. Nella fotografia è rappresentata la lunga cerchia di mura, con le case che si sono innalzate con il passare del tempo ed i Giardini di Porta Marina; in primo piano la fontana " Bosco della musica " di Tonino Guerra.
I quartieri storici all' interno di Castelfidardo sono quattro: Cassero, Verugliano, Montebello e Mucchia. Un quasi integro giro di mura circonda il centro storico e tre ingressi monumentali ne permettono l' ingresso: Porta del Cassero, del Sole e Marina, rappresentata nella fotografia. La storia del centro anconetano parte da lontano: lo testimoniano antichi ritrovamenti piceni del IV e V secolo a. C. avvenuti in località Fornaci. Dopo la conquista romana delle Marche da parte dei Romani del III - II a. C. l' antica Castelfidardo assume un rilievo importante nel territorio. Dopo il tormentato periodo delle invasioni barbariche essa passò sotto il dominio longobardo con il nome Valdum de Fico, derivato dal termine wald = bosco, per la boscosità del sito. Dopo l' anno Mille sorse poco lontano, in una zona più sicura, un castello denominato Castrum Guicardi o Giccardi, trasformato poi in Castrum Ficardi o Ficcardi. Con il tempo tali denominazioni si trasformarono nell' attuale Castelfidardo. Una visita al suo centro storico può partire dagli splendidi Giardini di Porta Marina, entrando dalla porta omonima.
Come molti altri centri marchigiani le lotte tra questi e poi tra i Guelfi e Ghibellini segnarono le vicende storiche di Castelfidardo; drammatica fu la distruzione, nel 1240, della città da parte delle truppe di Re Enzo. Ma la città fu sempre ricostruita. Altro periodo storico tormentato fu il periodo delle signorie, quando Castelfidardo passò sotto la dominazione dei Malatesta di Rimini e poi divenne Protettorato di Ancona. Passando sotto il controllo dello Stato della Chiesa, nel 1451, Castelfidardo ebbe un lungo periodo di pace e si dotò di leggi e statuti che regolarono la vita cittadina, portando ordine, progresso, crescita economica e demografica. L' ingresso da Porta Marina da accesso alla centrale Piazza della Repubblica, cuore cittadino, dove prospettano i suoi edifici più importanti e rappresentativi. Nella fotografia è rappresentato il Palazzo Comunale antica sede, nei secoli, dell' amministrazione legislativa e amministrativa della città. L' attuale forma è dovuta a vari ricostruzioni ed ammodernamenti. All' interno è conservato un quadro del pittore Gallucci che riproduce una fase della Battaglia di Castelfidardo, mentre la sala è detta degli Stemmi per ricordo dei comuni che hanno contribuito all' erezione del monumento celebrativo del famoso scontro risorgimentale.
La storia moderna di Castelfidardo e dell' Italia tutta è stata determinata dallo scontro bellico tra le truppe piemontesi del Generale Cialdini e quelle pontificie. La vittoria dei primi nella Battaglia di Castelfidardo determinò l' annessione di Umbria e Marche al Regno d' Italia.
Diverse e belle sono le chiese presenti nel centro storico di Castelfidardo e tra queste spicca la Collegiata, il cui lato prospetta sulla centrale Piazza della Repubblica. E' dedicata a S. Stefano Protomartire e le sue origini si fanno risalire all' anno Mille. Fu ristrutturata più volte ed ampliata nei secoli; è a croce latina e le sue forme sono derivate dall' architettura del Vanvitelli. Nella sua antica cripta sono conservati preziosi paramenti sacri ed arredi liturgici. L' interno è impreziosito da statue, stucchi e belle tele di pittori locali.





Tra nobili palazzi, belle chiese ed importanti musei spicca anche l' Istituto S. Anna. Si tratta di una benemerita istituzione cittadina curata dalle Suore di S. Benedetto e finanziata con il contributo della Marchesa di Barolo. In un primo momento era riservato all' istruzione elementare delle fanciulle di nobile famiglia, poi divenne aperto e gratuito anche ai figli del popolo. Importante fu il ruolo dell' istituto nell' assistenza ai malati di colera del 1855; la preziosa opera di insegnamento e convitto continua tuttora.
Nei sotterranei sono presenti grotte e camminamenti che, nel passare del tempo, hanno avuto più funzioni ed utilizzo. In tutto il centro storico di Castelfidardo sono presenti sotterranei e grotte, in parte dimenticati e in parte non fruibili.




Castelfidardo è una città ricca di storia, arte e cultura e sono diversi i musei dove sono presenti importanti opere e reperti storici la vita cittadina. Tra questi spiccano il Museo del Risorgimento e quello della Fisarmonica. Quest' ultimo museo è collocato nei sotterranei del Palazzo Comunale ed è dedicato allo strumento la cui produzione e valorizzazione ha portato una fama internazionale a Castelfidardo. Gli inizi artigianali e poi industriali cominciarono con semplici organetti, per arrivare poi alle più complicate fisarmoniche. Il museo è stato inaugurato nel 1981 ed è uno dei più frequentati delle Marche. Racconta la storia di quegli intrepidi artigiani locali che con il loro genio riuscirono a far crescere la loro passione e trasformarla in un' attività industriale; la produzione di fisarmoniche. Nel museo sono presenti oltre 400 esemplari provenienti provenienti da 32 nazioni e sono tutti funzionanti, fotografie, partiture musicali, opere di pittura e scultura e varie collezioni di oggettistica. Oltre organetti, fisarmoniche grandi e minuscole di tutti i tempi, e' presente pure la ricostruzione della prima fisarmonica costruita dai disegni del grande Leonardo.  
Ruolo decisivo per passare dalla fase artigianale a quello industriale nella produzione di fisarmoniche lo ebbe Paolo Soprani e la sua famiglia. Visti i primi successi nelle vendite questi decisero di aprire un grosso laboratorio che, nel corso degli anni crebbe, imitato da altre aziende tra medie e piccole, riuscendo a far crescere l' economia della zona sud di Ancora. Il successo ottenuto fece diventare Castelfidardo capitale italiana della fisarmonica e anche se, nel corso del tempo, la musica è cambiata e la richiesta di fisarmoniche diminuita, il centro anconetano gode di fama internazionale. Non lontano da Palazzo Soprani, con annesso antico laboratorio, è posizionato questo Monumento alla Fisarmonica nei Giardini Marcosignori.




Castelfidardo essendo su un rilievo stretto e lungo è dotata di giardini e terrazze belvedere molto panoramiche. Dal versante occidentale sono visibili antichi borghi, le bellissime colline marchigiane con lo sfondo dei monti all' orizzonte, mentre dal lato orientale si può scorgere Camerano, l' Adriatico ed il rilievo di Monte Cucco. Su questa boscosa collinetta è posizionato il monumento commemorativo della Battaglia di Castelfidardo. Ma prima di recarvisi è bene visitare il Museo del Risorgimento di Palazzo Mordini in Via Mazzini dove, attraverso ricostruzioni, pannelli esplicativi, cimeli e reperti vari tra armi, uniformi e tanto altro, viene narrata la battaglia risorgimentale che ha unito le Marche e l' Umbria al Regno d'Italia. ll museo è stato inaugurato nel 1994 e comprende il Parco Storico della Battaglia di Castelfidardo ed il Sacrario nella Selva omonima, il Monumento Nazionale delle Marche e le sale del museo stesso. Una breve passeggiata dal Belvedere della Battaglia, della fotografia, porta alla boscosa collinetta di Monte Cucco dove è collocato il celebre monumento.
L' intera collinetta di fronte al centro storico cittadino è stata adibita e concepita come scena storica per il Monumento Nazionale delle Marche ai Vittoriosi della Battaglia di Castelfidardo. Superata un' artistica cancellata in ferro battuto si accede alle scalinate tra alberi, cespugli e fiori e camminamenti circolari che conducono alla vetta, dove s' innalza la maestosa mole del monumento. Questo rappresenta la carica del Generale Cialdini e i suoi uomini contro l' esercito pontificio. Il suo braccio teso ed imperioso indica il nemico, la vittoria e la successiva gloria. Il monumento è stato realizzato e concluso nel 1912 per commemorare la vittoriosa Battaglia di Castelfidardo. E' opera dell' artista Vito Pardo che vi lavorò per ben 10 anni. Occorsero 150 quintali di bronzo e 6000 quintali di travertino ascolano per la sua costruzione, due anni per la fusione, trasporto e messa in opera dei vari elementi del monumento. Risulta un' opera gigantesca con un drammatico ed epico realismo che emoziona. Volendo si può continuare il percorso verso la frazione Crocette, la Selva di Castelfidardo, il Sacrario e la piana del Musone dove è stata combattuta la famosa Battaglia di Castelfidardo che ha portato all' unione dell' Italia.


                                                                             di William Tallevi


                                                                

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