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San Severino Marche ( MC ), città ricca d' arte e storia ( 1 di 2 )


San Severino Marche è situata nella valle del fiume Potenza a circa 60 chilometri dall' Adriatico e 25 circa dal capoluogo Macerata, ad un' altezza di 235 metri. Il suo territorio ricade nella fascia collinare pedemontana, quasi al centro della regione. L' attuale cittadina è l' insieme di più realtà storiche ed architettoniche; dalla romana Septempeda, i cui resti sono visibili nella frazione Pieve, poco prima di arrivare in città, allo splendido Borgo ricco di chiese e palazzi e dal Castello al Monte, che sorge sul rilievo di Monte Nero. Nella fotografia sono visibili due antichi torrioni che difendevano la porta urbica sulla cerchia di mura, all' interno del Parco archeologico di Septempeda. Sullo sfondo è possibile distinguere San Severino sulle pendici di monti Nero, D' Aria e Crispiero.
Non sono certe le cause del trasferimento e l' epoca da Septempeda, ma probabilmente i suoi abitanti cercarono una sistemazione più difendibile per la loro città, per sfuggire all' invasione dei barbari di re Totila, verso il 545 d. C. e tutte le altre ondate che si sono poi susseguite. Essi portarono anche le spoglie del loro Patrono, San Severino, su un carro trainato dai buoi. Questi in cima al Monte nero non vollero più muoversi, cosi fu deciso di costruire lì il Duomo per il loro Vescovo e il castello per loro. La città, grazie alla felice e più sicura collocazione tra due importanti direttive viarie, crebbe di popolazione, con relativo incremento di palazzi, chiese ed opere d' arte. La zona del mercato rimase a valle, poco sotto il rilievo del castello dove ora sorge la splendida piazza ellittica, acquistando sempre di più importanza. Nei secoli successivi il borgo divenne il centro di attrazione di importanti sviluppi urbani, anche se la parte alta e più antica della città conservò la propria importanza in quanto centro del potere religioso e civile. Dell' antica Septempeda, tagliata in due dall' attuale strada provinciale della vallata, rimangono poche testimonianze emerse, ma splendide, come il complesso termale che sorge il località Pieve. L' impianto è strutturato attorno ad un piazzale, pavimentato a mattoncini, circondato da tre lati da un portico a pilastri, su cui si affacciano, piscine e vari ambienti decorati a mosaico.
Lasciato il Parco archeologico di Septempeda ci si avvicina a San Severino che è visibile fin da lontano e domina il territorio con il suo splendido Castello al Monte, con la slanciata e pendente Torre Smeducci, il severo campanile del Duomo e tutte le altre imponenti strutture civili e religiose. San Severino si costituisce libero Comune nel 1177 e rimane in mano ai ghibellini, sotto l' imperatore Federico II, fino alla morte del figlio Manfredi nel 1266. In questo periodo vengono sostenute lunghe lotte territoriali con i vicini Camerino, Tolentino e Cingoli per il possesso dei castelli circostanti. Con il tempo San Severino si dota di un ingente numero di castelli posti al margine del territorio comunale, con il compito di controllo e difesa. Vengono utilizzati vari sistemi visivi per comunicare varie emergenze alla torre principale del Castello.
Dal 1331, per quasi un secolo, San Severino appartiene alla nobile famiglia Smeducci che danno una loro impronta, oltre che dal punto di vista politico amministrativo, anche dal punto di vista urbano con la definizione della cinta muraria che collega borgo e castello, con sette porte, la sistemazione di quel gioiello architettonico che è l' attuale ellittica Piazza del Popolo, con l' obbligo di allineare i palazzi all' armonico disegno previsto. Questo fatto fa diventare di fatto il Borgo il centro della vita economica della città, facendo perdere di fatto importanza al Castello, dove però rimangono diverse residenze nobiliari. Verso la fine del Cinquecento San Severino acquista il titolo di Città e diventa Sede vescovile autonoma. La città si sviluppa, economicamente, politicamente avviandosi ad un roseo futuro con costruzioni di palazzi, chiese abbellite da diverse mirabili opere d' arte. Due splendide fontane delimitano la bella piazza su cui prospettano i più importanti palazzi cittadini.
Nell' angolo est della piazza è situata la Torre dell' Orologio, Palazzo Crivelli, lo splendido Teatro Feronia, poi i portici dei palazzi Rovellone e Valentini. Poi è la volta del Palazzo Comunale, sotto le cui arcate è presente l' Ufficio Informazioni. Dalla parte opposta prospettano Palazzo Caccialupi e la Chiesa di San Giuseppe; quindi è la volta di Palazzo Luzi e della Gendarmeria Pontificia. La Piazza del Popolo risulta essere il cuore pulsante delle attività economiche, sociali, politiche e qui vengono rappresentate le maggiori manifestazioni popolari nell' arco dell' anno, quale il Palio dei Castelli, il San Severino Marche Blues Festival ed il natalizio One Million Lights.
La struttura del borgo di San Severino è stretta ed allungata attorno alla splendida Piazza del Popolo, che ne è il cuore pulsante ed è protetta dal Castello al Monte e da un quasi integro giro di mura che lega e protegge l' intero impianto cittadino. Borgo e Castello sono collegati sul versante orientale e settentrionale da strade che aggirano la cinta muraria per salire il rilievo di Monte Nero e dalla bella e pittoresca salita di Via della Pitturetta, che sale in posizione mediana. Uscendo dall' ellittica piazza il percorso di visita prosegue in Via Garibaldi con la visita al bell' edificio del Monte di Pietà del XIX secolo, che presenta un antico candido portale in marmo.






Adiacente al Monte di Pietà s' innalza la semplice, ma elegante, Chiesa di S. Agostino, in origine dedicata a S. Maria Maddalena, che fu assegnata all' Ordine degli Agostiniani nel XIII secolo. Rimaneggiata più volte da numerosi restauri, che cambiarono radicalmente struttura, divenne Cattedrale di San Severino nel 1827. Presenta un interessante portale cuspidato in laterizio e diverse importanti opere pittoriche al suo interno. A suo fianco è presente la plastica Fonte di S. Agostino o del Leone; questa insieme ad un' altra decina di fonti, più meno antiche, sono collegate da un percorso segnalato specifico.

Prendendo Via Salimbeni e passando davanti a Palazzo Manuzzini del XV secolo e sede della Pinacoteca Civica, si arriva alla Basilica di S. Lorenzo in Doliolo del secolo XII - XIV, con antica cripta del VI - IX secolo, che risulta l' edificio religioso più antico di San Severino. Secondo una tradizione locale l' edificio fu costruito dai monaci basiliani sulle rovine dell' antico tempio della dea Feronia. L' attuale chiesa è stata costruita su di questi ed ora ne risulta essere la cripta. E' stata interessata a diversi restauri nei secoli successivi. Presenta una slanciata torre campanaria a bifore, con alla base un antico portale in stile romanico. Al suo interno sono custodite diverse importanti opere pittoriche, tra le quali pregevoli affreschi dei fratelli Salimbeni.





Poco oltre la Basilica di S. Lorenzo in Doliolo termina il Borgo di San Severino con Porta Romana; da qui con Via del Muraglione si ritorna indietro verso il centro, costeggiando Via delle mura Occidentali. Continuando verso il monte si sale al Castello, passando di fronte alle fonti Nicolò e delle Sette Cannelle e trovando la porta omonima e quella, più in alto, di S. Francesco. Prendendo Via San Paolo e passando davanti alla bella chiesa omonima, del XIX secolo, si esce dal centro abitato di San Severino e si può continuare il percorso verso il Sentiero naturalistico Grotta di Sant' Eustachio nella non lontana Valle dei Grilli, in uno straordinario ambiente naturale.


                                                                       di William Tallevi




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