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Monte San Pietrangeli ( FM ) e la sua maestosa ex Collegiata

Monte S. Pietrangeli sorge su un rilievo di 241 metri sulla destra del Torrente Ete Morto, tra le valli dei Fiumi Chienti e Tenna, a circa quindici chilometri dal capoluogo Fermo e dal Mare Adriatico. Si presenta con un complesso urbanistico molto armonico, dalla forma stretta e allungata per adattarsi al rilievo.







Monte S. Pietrangeli ha alle spalle una storia molto antica, il cui fulcro è stata l' interminabile lotta contro la vicina e potente Fermo per mantenersi indipendente. Gran parte del giro di mura e diversi torrioni che la difendevano sono arrivati ai tempi nostri a testimonianza di quei lontani e difficili tempi passati. I primi resoconti storici sul borgo fermano risalgono al X secolo, in seguito alla donazione di queste terre dal Duca di Spoleto, nel 720, ai monaci dell' Abbazia di S. Pietro in Valle di Ferentillo ( TR ), da cui prese il nome originario.


La lunga permanenza dei monaci a Monte S. Pietrangeli coincise con un periodo operoso nei lavori agricoli, artigianali e di opere civiche, quali le mura, che lo abbracciano per intero. A tal proposito, attorno al 1000, il Comune fu citato come Castello. Questi fu poi donato da Federico Barbarossa alla Cattedrale di Fermo nel 1164. Seguirono aspre lotte tra guelfi e ghibellini: durante questo periodo in città si rifugiò una nobile famiglia fiorentina, i De Alleis, dando al borgo il nome di Sancti Petris Alleis. Seguono assedi, distruzioni, passaggi da un' autorità all' altra. Il 29 settembre 1537, riconquistata l' indipendenza, il borgo cambia nome in Montis S. Petri Angeli, dall' Angelo S. Michele. Nella fotografia è rappresentato l' ingresso sud del paese.
L' opera architettonica più rilevante di Monte S. Pietrangeli è sicuramente la maestosa Chiesa di S. Lorenzo, ex Collegiata. E' un capolavoro del grande architetto Giuseppe Valadier, che riuscì a costruirla all' inizio del paese, appena fuori le mura, collegandola a al paese con un ponte apposito, adorno di due leoni. I lavori iniziarono nel 1818, fino al 1824 anno in cui la chiesa venne aperta al culto. Un gigantesco pronao neoclassico a sei colonne precede l' edificio religioso. L' interno è a forma basilicale con una splendida cupola. Da una visione centrale, in direzione del ponte d' accesso al borgo, si ha l' illusione ottica che il campanile incomba sulla facciata e non sulle absidi. Viene considerata l' opera qualitativamente migliore del Valadier.
All' interno della splendida ex Collegiata sono presenti una serie di affreschi, tempere e tele che illustrano la vita e le opere di San Lorenzo. L' autore è Luigi Fontana, autore nativo di Monte San Pietrangeli.












Nella ricostruzione cinquecentesca si riesce a leggere un piano urbanistico ben preciso: un asse principale orientato da est a ovest e due laterali parallele leggermente ricurve. Poco lontano dalla Ex Collegiata e dal ponte d' ingresso in città è posto il monumento a ricordo di Luigi Fontana e delle sue opere che hanno reso famosa e orgogliosa la sua città natale. Egli vi nacque il 29 marzo 1827;divenne ben presto famoso come pittore, scultore ed architetto ed è considerato uno dei più grandi e completi artisti dell' ' 800. Ha modellato più di cento statue, restaurato importanti palazzi a Roma, l' interno della Chiesa di S. Domenico a Fermo e il Palazzo Comunale di Monte S. Pietrangeli. I suoi affreschi sono presenti in molte chiese di Roma, del centro Italia; nelle Marche, oltre al ciclo nella ex Collegiata, si trovano sue opere a Montalto, Grottazzolina, Montefiore e Tolentino.
Quasi al centro del lungo asse centrale cittadino, in Piazza Umberto i°, sorge il bel Palazzo Comunale, ex del Podesta', del 1766 e ristrutturato dall' architetto Luigi Fontana in forme classiche e lineari. Lapidi, stemmi e bandiere impreziosiscono il suo prospetto.








Di fronte al Palazzo Comunale si eleva la Torre Civica con orologio e il Teatro, ora trasformato in Sala Europa, del 1786. La torre presenta un bel portale d' ingresso gotico e la particolarità della diversità di colore dei suoi mattoni, dovuta all' incendio e alla distruzione della parte superiore da parte dei fermani nel 1536.













Proseguendo in Via Roma si arriva a Piazza Leopardi dove è presente la Chiesa di San Francesco che, nei primi del ' 500 prese il posto di una preesistente chiesa romanica. Essa è posta al vertice ovest di Monte S. Pietrangeli, sul punto più alto e fa da contraltare all' opposta Chiesa di S. Lorenzo. Al suo interno un bel polittico antico, un coro intarsiato ed un organo del Callido. E' presente pure un ampio chiostro porticato.







                                                                      di William Tallevi




                                                                            



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