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Camerano ( AN ), terra del Rosso Conero

Camerano ( AN ) è una piccola cittadina di circa 7000 abitanti che sorge su un rilievo di 213 metri d' altezza sul versante sinistro del Fiume Aspio, a circa 11 chilometri dal capoluogo anconetano. Essa è attorniata da altri splendidi borghi come Offagna, Osimo e Castelfidardo ed è situata di fronte al Monte Conero, di cui è una via di accesso al parco regionale omonimo. La fotografia presenta il centro storico di Camerano ed il Bosco Mancinforte allungati sulla gradina del Sassone, visti da quella di Poggio di Ancona.



I ritrovamenti sul colle di S. Giovanni testimoniano insediamenti umani sia dall' età neolitica ( III° millennio a. C. ), ma la vera nascita del primo nucleo di Camerano avviene in periodo piceno, tra il IX ed il III secolo a. C. con un villaggio fatto di capanne. La posizione era quella dell' attuale gradina del Sassone; questo primo termine identifica un piccolo altopiano di arenaria dalla base arrotondata. Durante il periodo romano il centro abitato diminuì d' importanza e la gente si disperse nelle campagne, mentre in periodo medioevale ci fu una rinascita demografica che portò all' attuale configurazione del centro storico. Sul Sassone sorse il primo nucleo del castello o borgo fortificato. Camerano si presenta stretto ed allungato sul suo rilievo con poche vie su diversi livelli e molti vicoli di raccordo. Sulla direttiva principale di Via Garibaldi per la centrale Piazza Roma prospettano i più importanti edifici cittadini; come la Scuola Elementare Sperandei del 1911 con questo elegante e complesso prospetto.
L' organizzazione urbanistica rimase invariata per diversi secoli, con l' aggiunta di chiese e palazzi nobiliari che andarono ad impreziosire l' abitato di Camerano, come il Palazzo Mancinforte del XVI secolo, nella fotografia, ritratto in Piazza Roma con la statua del pittore locale Carlo Maratti ( 1625 - 1713 ). Si tratta dell' antica sede della famiglia più nobile del borgo, il cui attuale prospetto è dovuto a restauri effettuati nel 1850. Sono presenti due antichi cortili ed uno splendido giardino, mentre la metà del Sassone, in direzione Ancona, è occupato dal Bosco Mancinforte.

L' incremento abitativo a Camerano ebbe inizio nel XIX secolo con lo sviluppo di nuove zone abitative come la Piana e la Speranza. Nuovo sviluppo moderno vi fu prima della seconda Guerra mondiale quando, oltre l' incremento demografico, Camerano godette anche dello sviluppo artigianale ed industriale. Nella bella e scenografica Piazza Roma si affaccia anche il Teatro Maratti, elegante costruzione del 1872, più volte restaurato ed adattato alle diverse esigenze di spettacolo delle varie ere e dedicato al famoso pittore Carlo Maratti, orgoglio cittadino. Purtroppo nel 1980 è stato definitivamente chiuso per inagibilità; del complesso originario rimangono solo la facciata con il timpano con raffigurate le varie arti e la torre dell' orologio. E' datata 1886 e le due cornucopie a forma di lira simboleggiano la prosperità e la musica.
Camerano è sempre stata una cittadina ricca di storia ed amante dell' arte. Oltre al bel teatro sono presenti tre importanti raccolte: un' ampia selezione di opere del pittore locale Maratti, una raccolta di fisarmoniche d' epoca ed una completa raccolta di reperti archeologici del posto. In fondo a Piazza Roma, Via S. Francesco porta nella parte alta dell' abitato dove era collocato l' antico castrum e vi si affaccia la slanciata Chiesa omonima. Una leggenda narra che fu proprio il Santo di Assisi nel 1215 a fondare la chiesa con l' attiguo Convento dei frati Minori. Dell' antico edificio resta ormai solo il candido portale in pietra, dopo la ristrutturazione del 1759 dell' architetto Francesco Ciaraffoni. L' interno è decorato con stucchi, colonne sormontate da capitelli corinzi e motivi ornamentali tipici dello stile settecentesco. Sono presenti diversi dipinti di notevole pregio.
S. Francesco è dotato di un alto campanile che domina la gradina del Sassone dove sorge l' abitato di Camerano. Da qui lo sguardo spazia a tutto il territorio circostante: dal panorama verso Ancona, al dirimpettaio Monte Conero con il suo splendido parco, alla sottostante valle del Fiume Aspio per finire ai borghi storici non lontani di Offagna, Osimo e Castelfidardo. Nella fotografia è rappresentato il Giardino di Palazzo Mancinforte.










Tornati indietro in Piazza Roma, con via Maratti si conclude l' asse cittadino principale di Camerano sui giardini belvedere di Fuori Porta. Qui si abbraccia una notevole porzione di panorama che va dall' industriosa valle dell' Aspio, alle bellezze storiche e naturalistiche del Monte Conero. Altrettanto importanti sono queste zone dal punto di vista enologico perchè sono adibite alla produzione dl Rosso Conero, uno dei più famosi ed apprezzati vini delle Marche. Un' importante Festa del Rosso Conero si svolge ad inizi settembre coinvolgendo con vini, prodotti locali e manifestazioni varie cameranesi e turisti da tutt' Italia.
Non si può concludere una visita a Camerano senza vistare le grotte omonime. Dai giardini panoramici bisogna tornare sui propri passi all' Ufficio Turistico situato a metà di Via Maratti: l' ingresso è dai loro locali, superato il quale si entra in un mondo sotterraneo. Le Grotte sono numerose, scavate nell' arenaria nel corso dei secoli, sono comunicanti con un percorso spesso labirintico e si sviluppano sotto il nucleo più antico di Camerano e del suo castello. La realizzazione di queste grotte parte da molto lontano e l' utilizzo è stato dei più vari. Sicuramente si è partiti scavando pozzi, poi ambienti per conservare cibi e poi cave per usare l' arenaria come materiale per edificare la Camerano superiore.
Un moderno percorso turistico guidato permette la visita e la conoscenza dei vari ambienti di questa Camerano sotterranea. Ci sono lunghi corridoi,, scalinate, ambienti con volte a cupola, a botte, a vela, sale circolari, colonne, decorazioni con simboli religiosi. Questi importanti luoghi sotterranei venivano utilizzati come luoghi di riunione, di preghiera e di rifugio dai pericoli del momento, l' ultimo dei quali è stato sicuramente durante il passaggio del fronte bellico del 1944. Questa rappresentata nella fotografia, sotto Palazzo Ricotti, è la più grande ed antica delle chiese sotterranee cameranesi.

di William Tallevi





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