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Le grotte della selvaggia Valle dei Grilli a San Severino Marche ( MC ) ( 2 di 2 ): dalla Grotta di S. Eustachio al Rifugio Manfrica

Il percorso naturalistico da San Severino Marche alla Grotta di Sant' Eustachio è una semplice camminata su una bella e comoda carrareccia, nella selvaggia Valle dei Grilli, mentre l' itinerario che continua oltre risulta essere più impegnativo. Si cammina su uno stretto sentiero tra il verde della boscaglia, le pareti rocciose e la compagnia del torrente sempre più saltellante e rumoroso.












Non c' è pericolo di sbagliare strada perchè si tratta di risalire la vallata, che si fa sempre più stretta e le segnalazioni non mancano. Siamo sull' antica via medievale della Vallis Sancti Eustachi che permetteva ai viandanti di allora di superare i monti tra San Severino e Camerino. Una valle con una forte presenza di eremiti, tra cui il famoso Eremo di Sant' Eustachio visitato più in basso, grazie alla presenza di molti ambienti rupestri. Questa della fotografia è la Grotta del Gallo e la si raggiunge con una piccola deviazione dal percorso principale, grazie alle indicazioni al bivio.

Le dimensioni e la forma di questa vasta cavità ipogea assomigliano alla Grotta di Sant' Eustachio, adiacente alla chiesa omonima. Non è molto alta, ma risulta profonda e bene illuminata grazie ad un grosso ingresso. Sulla parete del fondo si notano tracce abbastanza definite di pareti di antichi ricoveri. Questa, insieme a tutte le altre grotte della vallata, sono di origine naturale create da antiche dinamiche geologiche e dal lavorio millenario delle acque, ma sono state anche ingrandite dall' estrazione di materiale pietroso dal lavoro secolare di una miriade di cavatori locali. Queste grotte sono state sfruttate via via, oltre che da eremiti e cavatori, anche da malintenzionati e come ricovero per le greggi.
Dopo aver visitato la Grotta del Gallo, si ritorna indietro al sentiero principale. Se anticamente questa via era abbastanza frequentata, oggigiorno è frequentata solo da escursionisti e amanti della natura. Risulta perciò probabile incontrare qualche difficoltà ambientale, come arbusti che crescono a dismisura o alberi e rami abbattuti che ostruiscono il percorso rendendolo un po' più avventuroso. Sono diversi i guadi da superare, ma tutti sono facilitati da corde di sicurezza. L' aumentata pendenza favorisce i vari salti dell' acqua del Fosso di Sant' Eustachio, che in alcuni punti risultano essere delle gorgoglianti cascatelle.
Poco prima di arrivare al Rifugio Manfrica, è presente un nuovo bivio con l' indicazione per Ruderi 1821. Un breve ripido sentiero risale la parete sinistra della vallata arrivando ad un pianoro panoramico con un' area predisposta alla sosta. Affacciandosi con cautela dalla stecconata ci si accorge di essere sul bordo di un baratro roccioso, che però regala una panoramica meravigliosa sulla naturale Valle dei Grilli e sul faticoso percorso fatto fino a quel momento.




Oltre il pianoro sono presenti i ruderi di un antico edificio, un' alta parete rocciosa e una piccola cavità. Le stratificazioni rocciose presenti fanno intuire il perchè questa piccola e nascosta vallata laterale del Fiume Potenza fosse famosa in passato per i suoi eremiti e i suoi cavatori di pietra. Questa è stata un' attività molto presente nei secoli andati, anche se, per fortuna, non è continuata con metodi più invasivi sull' ambiente in tempi moderni. Tuttavia con il materiale estratto in questa valle sono stati edificati i palazzi, le chiese e i monumenti della vicina San Severino Marche.









Nell' ultimo tratto del percorso la pendenza si fa più lieve, si entra dentro un alto bosco di pini e il sentiero diventa una comoda carrareccia forestale. Dopo un paio di tornanti si sbuca nello spazio dove, a metà del secolo scorso, è stato edificato il Rifugio Manfrica dal Corpo Fresale dello Stato a 642 metri di quota.








Il rifugio è stato costruito per il controllo del territorio montano e la prevenzione degli incendi boschivi, dato che è situato in una zona strategica e molto panoramica. E' frequentato da molti escursionisti ed amanti dello sport all' aria aperta perchè, oltre ad essere fornito di un ricovero ed una fontanella, è il centro ideale per iniziare i sentieri che percorrono il sovrastante Monte d' Aria ed il poco distante Monte di Crispiero, rappresentato nella fotografia.



Dal Rifugio Manfrica si può scegliere di tornare indietro per il percorso fatto o continuare in salita, aggirando il bosco di pini del Monte d' Aria e scendere per Valle Ombrosa con un tragitto ad anello. La strada è una lunga carrareccia bianca che, una volta uscita dal bosco, scende tra comodi tornanti e pratoni panoramici verso San Severino Marche, regalando la visuale dei monti circostanti, come l' inconfondibile mole del Monte San Vicino in lontananza.






                                                                  di William Tallevi







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