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Da San Benedetto del Tronto ( AP ) a Castignano, sulla Strada del Rosso Piceno

San Benedetto del Tronto è una moderna cittadina che si presenta con i suoi due poli economici famosi in tutta l’ Italia: una realtà turistica ed un porto, con l’ attività peschereccia di primo livello. Orgoglio della città e’ il suo lungomare con i suoi 4 chilometri, nato da un progetto del 1932, con giardini con migliaia di piante, una pineta, una pista ciclabile, isole relax con laghetti, fontane, spazi giochi. L’ accoglienza turistica è garantita da stabilimenti, alberghi, ristoranti, locali vari ed impianti sportivi sul magnifico contesto denominato Riviera delle Palme, una lunga oasi verde con oltre 8000 palme. Il porto è tra i più importanti d’ Italia come flottiglia peschereccia e quantità del pescato, ma ha pure un’ ampia darsena turistica con centinaia di posti barca.





La moderna cittadina balneare ha un piccolo centro storico poco distante, denominato il Paese Alto, arroccato sulle prime colline. Una piccola cerchia muraria, con porta fortificata, bastioni ed un’ alta torre, lo circonda, innalzata da caratteristiche casette dai  vari colori. La tradizione locale fa risalire le origini e il nome della città al ritrovamento delle spoglie del Santo Martire Benedetto, un soldato romano che si era rifiutato di abiurare la fede cristiana. Le testimonianze archeologiche fanno risalire le origini ad un primitivo insediamento di Liburni, un popolo marinaro, denominato Truentum, da cui deriva poi il termine Tronto. Vari insediamenti medievali vengono riuniti in un unico castello nel 1145, poi San Benedetto entra a far parte della Marca Fermana. Con il permesso imperiale di un porto fortificato, tra il Ragnola ed il Tronto, scoppiano anni di lunghe lotte tra Ascoli e Fermo. Oltre le varie battaglie, la peste e le invasioni dei saraceni determinano un lento spopolamento del centro storico. Questo viene superato con l’ arrivo di profughi albanesi, romagnoli ed altri gruppi marchigiani. A partire dal 1650 il nucleo urbano di San Benedetto esce dalla cinta muraria e si espande verso la marina. L’ abitato di San Benedetto del Tronto è diviso in due nuclei ben distinti, l’ antico Paese Alto raccolto sulle colline del torrente Albula ed il sottostante centro storico moderno, che poi si allunga per tutto il litorale. 






Tra le tante possibilità di scelta per conoscere il territorio piceno, dal mare alle colline, attraverso le bellezze storiche, artistiche, naturali ed eccellenze eno gastronomiche, si può seguire un tratto dell’ itinerario collinare della Strada del Rosso Piceno. Questo è molto lungo, partendo da Ascoli Piceno ed arrivando al mare, per poi arrivare a Fermo. Il tratto proposto inizia a San Benedetto del Tronto, segue il crinale destro dell’ Albula e poi il sinistro del Tronto, toccando Acquaviva Picena, Offida e Castignano. Una visita a San Benedetto può partire dal Paese Alto, un borgo murato, con porta fortificata, diversi palazzi gentilizi, l’ alta Torre del Gualtieri e la Chiesa Abbaziale di San Benedetto Martire. Scendendo nelle sottostanti e perpendicolari vie XX Settembre e Moretti si arriva al centro storico. Superato il sottopassaggio ferroviario si passa alla splendida zona a mare sambenedettese, con le ville liberty, arredi classici, splendidi giardini, spettacolari viali con migliaia di palme, che impreziosiscono le spiagge. Da non perdere la passeggiata sull’ artistico molo sud e la visita ai vari musei dedicati alla vita marinara. 
Quella dedicata al Rosso Piceno è la zona vitivinicola DOC più vasta delle Marche. Questo gustoso vino si può ottenere in circa 150 comuni delle provincie di Ancona, Macerata, Fermo ed Ascoli, ma il cuore della produzione è sulle colline tra San Benedetto del Tronto ed il capoluogo piceno. Solo in questa parte del territorio, con almeno un anno di invecchiamento, la qualifica di Superiore. La Strada del Rosso Piceno porta alla scoperta dei paesi e delle colline dove questo vino piene prodotto. Dopo aver visitato la parte litoranea ed il Paese Alto di San Benedetto del Tronto, si segue la provinciale che risale il crinale del torrente Albula, fino ad incrociare la strada che costeggia le colline del Tronto. La prossima meta è Acquaviva Picena, che si presenta fin da lontano con la sua stupefacente Fortezza. 


Arrivando ad Acquaviva Picena si nota subito la sua struttura urbana che si sviluppa per lunghezza sue due vicine collinette. Un integra cinta muraria la circonda, collegando  la grande Fortezza ad ovest con il Fortezzino ad est. Come molte altre cittadine ebbe origini picene, colonizzazione romana ed entrò a far parte del dominio farfense. Divenne in seguito feudo dei Duchi di Acquaviva, che restaurarono il castello originario, fortificando il borgo. Nel 1361 divenne uno dei castelli di Fermo; dopo la distruzione da parte dell’ esercito di Francesco Sforza, fu ricostruito nelle forme attuali. La Fortezza è una delle più importanti delle Marche e dal 1902 Monumento Nazionale. Al suo interno viene ospitato il Museo delle Armi Bianche. Dopo aver visitato fortezza e museo,e’ piacevole fare il perimetro delle mura di Acquaviva e vedere le tre porte fortificate: da Sole, Vecchia e da Bora, vedere l’ asse centrale con la Torre dell’ Orologio, il Municipio le chiese di S. Nicolò e S. Rocco ed il camminamento di ronda detto Trabucco. Interessante è visitare il paese durante le feste medievali del Palio del Duca e Sponsalia. 
La prossima tappa del nostro percorso è la bella cittadina di Offida, che sorge su un colle di 293 metri di altezza, a poco più di una decina di chilometri da Acquaviva Picena. Il tragitto è ondulato e panoramico e permette di ammirare le grandi distese di vigneti, sui dolci pendii della valle del Tronto. Con i suoi 1100 ettari Offida è la zona di produzione di vino più estese della provincia di Ascoli Piceno ed una delle prime delle Marche. Il centro offidano è la capitale ideale dei vini piceni: Rosso Piceno, Rosso Piceno Superiore, Falerio dei Colli Ascolani, Offida con i vitigni Passerina e Pecorino. Dal 1999 Offida ospita, nell’ ex Convento di San Francesco, la seconda Enoteca Regionale, dove viene dato un quadro completo dei vini del territorio e della regione. Oltre a degustazioni ed acquisti l’ enoteca organizza diversi eventi, come durante il Mercatino del Serpente Aureo o “ Di Vino in Vino, Mostra Mercato dei Vini Piceni.



Altro orgoglio cittadino è l’ antica lavorazione artistica dei merletti con fuselli su un tombolo, cuscino.  A questa pratica, che passa di generazione in generazione da diversi secoli, è dedicata un’ istallazione moderna dell’ artista locale Aldo Sergiacomi all’ ingresso del borgo ed una sezione specifica nel Museo di Offida. La cittadina offidana è ricca di monumenti che testimoniano la sua antica storia, iniziando dalle mura castellane, dalla Rocca costruita su progetto dell’ architetto Baccio Pontelli e collegata al neoclassico edificio del vecchio ospedale. Percorrendo Corso del Serpente Aureo si arriva alla centrale Piazza del Popolo, dove prospettano il mirabile Palazzo Comunale e la Chiesa Collegiata. Sulla sinistra si arriva alla Chiesa di S. Agostino, mentre continuando dritti si passa davanti al Museo di Offida, al Monastero e Chiesa di S. Marco, terminando di fronte alla magnifica Chiesa di S. Maria della Rocca. Offida è una città vivace e legata alle sue tradizioni ed è consigliabile andare alla scoperta di entrambe durante il Carnevale storico Offidano, con Lu Bov Fint e I Vlurd.
La Strada del Rosso Piceno da Offida scende verso Castel di Lama, la valle del fiume Tronto e termina ad Ascoli Piceno, però si può continuare sul crinale collinare per andare alla scoperta della bella ed interessante Castignano. Il territorio circostante è sempre ammantato di vigneti, mentre aumentano i pendii calanchivi; spesso i primi terminano sopra i secondi in un’  integrazione totale. Diversi sono i torrenti che confluiscono verso valle e che hanno formato e deformato i versanti piceni. Avvicinandosi a Castignano il panorama si fa più severo ed i monti all’ orizzonte sembrano incombere minacciosi. Tra questi un posto di rilievo, visto la distanza minima, lo ha il Monte dell’ Ascensione con le sue severe balze, che assomigliano ad un profilo umano, con i calanchi che lo vanno ad incontrare. Poco prima, su un piccolo rilievo sostenuto da un caratteristico muraglione di sicurezza, svetta il suggestivo borgo di Castignano. 


Castignano si presenta come uno dei centri medievali meglio conservati della provincia di Ascoli, anche se ridotto della metà a causa della frana che lo ha colpito nel 1224. Il nome pare derivi dai numerosi castagni della zona ed il simbolo di questa pianta compare anche nello stemma cittadino. Nuclei piceni abitarono questi rilievi, come attesta un cippo di arenaria con la loro più antica scritta. L’ evoluzione medievale del borgo è grazie a monaci farfensi di S. Vittoria, mentre è anche rilevante la presenza dei Cavalieri Templari, con la Chiesa di S. Maria del Borgo e l’ annesso ospedale. Il tessuto urbanistico cittadino è a cerchi circolari, tra edifici medievali dai caratteristici mattoni rossicci. Salendo s’ incontra il Palazzo Comunale e si arriva al vertice dove la bella Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, con dietro il Museo Diocesano di Arte Sacra. La grande piazza sommitale regala meravigliosi affacci sul territorio ed i monti piceni. Le antiche tradizioni locali vengono tenute vive con due grandi e partecipati eventi: Templaria, quando tutto il paese si cala nell’ epoca medievale ed il Carnevale storico, con la suggestiva processione de “ li moccule “, lampioncini colorati con una candela all’ interno.


                                                                                                    di William Tallevi



                                                                                               
                                                                                  

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