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Passeggiando nell' antica e nobile cittadina di Montefano ( MC )


Montefano è una graziosa cittadina maceratese di circa 3.500 abitanti che sorge sulle colline nei pressi del confine tra le provincie di Macerata ed Ancona. E’ situata sulla cresta delle valli dei torrenti Fiumicello e Monocchia, ad un’ altezza di 242 metri, a metà strada tra la costa adriatica e la dorsale preappeninica. Grazie a questo fatto gode di invidiabili panorami sul territorio circostante, dalla foce del Musone, con la basilica di Loreto, alle altre cittadine della vallata, fino al grande cono del Monte San Vicino. Montefano è inserito in un contesto naturale importante, tra colline, piccole valli, boschetti e campi coltivati, con solo piccole zone artigianali – industriali.








Il centro storico di Montefano nel corso dei secoli ha subito molti rimaneggiamenti e ha perso molte delle sue parti antiche, ma conserva ancora un nucleo medievale ben leggibile. Con l’ aggiunta di palazzi e chiese ha assunto un aspetto nobile ed elegante. Ma la sua storia parte da lontano, la sua nascita è picena con il nome di Veragra ( campo di primavera ). Divenne in seguito stazione di posta romana sulla strada consolare tra Ancona e Nocera Umbra e fu distrutta dai Goti nel VI secolo. La città fu ricostruita più in alto ed assunse l’ attuale nome, probabilmente a causa dei resti di un tempio dedicato al Dio Fano. Durante il periodo medievale Montefano passò sotto il dominio di Osimo e la vicina Recanati, per difendere i suoi territori, fu costretta a costruire il massiccio Castello di Montefiore al limite del confine comunale.






Il centro maceratese di attrezzò alla difesa con una cinta  muraria, porte e bastioni difensivi, che le vicissitudini delle epoche hanno fatto sparire. A testimonianza di quei periodi rimane un’ unica massiccia torre, con base scarpata e pianta trapezoidale. La tipologia di costruzione la fa assomigliare a quelle presenti a Tolentino e Porto d’ Ascoli. Attualmente è un’ abitazione privata, ma si apre a visite su prenotazione. A fianco della sua base una bella gradinata da accesso alle vie del centro storico.








Il nucleo del centro cittadino di Montefano è piccolo e composto da poche vie essenziali ed alcuni vicoli di collegamento. La Via Leopardi, nella fotografia, contorna il borgo seguendo la vecchia e scomparsa cinta muraria, ora sostituita da una lunga cortina di abitazioni, per poi collegarsi con la sottostante SP 361. Montefano fu coinvolto a lungo nelle contese tra le potenti città vicine di Osimo e Recanati, con  i loro condottieri che invasero e devastarono il paese a più riprese. Con il passaggio sotto il dominio dello Stato della Chiesa ritrovò finalmente un po’ di tranquillità e la possibilità di crescita sociale, economica e strutturale. Vennero costruite chiese, innalzati palazzi fino ad assumere, pian piano l’ aspetto attuale. Con una bolla papale del 1489 finalmente Montefano ottenne l’ indipendenza comunale.







L’ accesso a Montefano, arrivando dalla SP 361 da Osimo, è in salita con la scenografica Via della Vittoria affiancata da nobili palazzi e preceduta dal Monumento ai Caduti di Giuseppe Martini. Prima di arrivare alla centrale Piazza Bracaccini si passa tra i palazzi Carradori e quello del Teatro Comunale La Rondinella, che fanno da ali. Quest’ ultimo è impreziosito da un bel portico ed un’ elegante torre civica ed era il vecchio Palazzo Comunale, attualmente trasferito nel Palazzo Carradori – Olivi a metà del Corso Carradori. Il teatro era inserito nel palazzo fin dal Settecento poi, con il trasferimento del Municipio ha avuto più spazio per sè e la possibilità, con altre sale, di creare uno Spazio Ghergo da utilizzare come museo per le fotografie del grande artista locale Arturo Ghergo, un premio artistico, eventi vari e mostre.






Il settecentesco Teatro Comunale della Rondinella fu restaurato nella metà del secolo successivo su progetto dell’ architetto Luigi Daretti. Si doveva sostituire la vecchia struttura lignea con un’ altra più moderna ed adeguata; i lavori si allungarono nel tempo e solo nel 1887 trovarono la conclusione con  l’ ingegnere Virginio Tombolini. Il teatro ha una sala ad “ U “ ed è  suddiviso con due ordini di palchi, le decorazioni sono del pittore Domenico Bruschi e tutto l’ insieme è l’ immagine di un teatro dal gusto fine ottocentesco. I palchi sono sorretti da esili colonne di ghisa, come le balaustre e nell’ insieme la capacità complessiva del teatro è di 150 posti.
















Uscendo dal luminoso portico del Teatro Comunale La Rondinella lo sguardo abbraccia la spaziosa Piazza Bracaccini ed i suoi nobili palazzi, che si allineano su due direttive: Via Roma e Corso Carradori. Scesi gli scalini ci si trova di fronte  all’ alto prospetto della Collegiata di San Donato, costruita in cotto a due ordini. L’ interno presenta un insieme di artistiche decorazioni e molte tele importanti, fra le quali spicca “ San Donato e San Giovanni Napomuceno a fianco dell’ Assunta. Due sono le importanti e sante spoglie sepolte sotto i suoi altari; sotto quello maggiore è posto San Onorio, mentre sotto quello del Sacramento vi è San Severio, martire di origine inglese.













A metà del Corso Carradori si sale a destra a Piazza Corridoni, per accedere poi a Piazza Papa Marcello. Questo piccolo slargo è contornato da antiche dimore del borgo, tra le quali spicca quella di Marcello Cervini, che nel 1501 divenne Papa Marcello II. Il suo fu un pontificato brevissimo, appena 22 giorni; in suo onore Giovanni Pierluigi da Palestrina dedicò il famoso capolavoro polifonico Missa Papae Marcelli. Passando nel parallelo Vicolo San Benvenuto s’ incontra la piccola Chiesa di Santa Maria. Poco oltre, collegandosi con Via Roma si arriva ai giardini pubblici, dove è presente un bel punto ristoro e si può godere di uno straordinario affaccio sul territorio circostante. Nei pressi è presente la piccola Chiesa di Sant’ Antonio Abate.








Con la Piazza Mazzini si torna verso il centro, dove si incontrano due piazze contigue: quella dei Servi di Maria e Adua. Nella prima è presente la Chiesa di San Filippo Benizi con a fianco il Convento dei Servi di Maria, dove è stato istituito il Centro Nazionale di Studi Biblici, dedicato al grande biblista Giovanni Vannucci. La chiesa è in stile barocco e l’ intero complesso architettonico sembra appoggiare sulle antiche mura medievali. Montefano risulta essere una tranquilla cittadina, ma si anima ogni volta che vengono organizzate le varie feste tradizionali ed eventi vari. Si inizia con il Tradizionale Carnevale, poi vengono l’ Antica Mostra Mercato di Sant’ Antonio, il Palio delle Contrade, la Festa del Patrono San Donato, Sapori d’ Autunno e la Rappresentazione della Natività. Molto importante è pure il Concorso Fotografico Arturo Ghergo, dedicato al famoso artista locale.






                                                                                                  di William Tallevi




                                                                                     
























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