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Trekking urbano alla scoperta delle bellezze e dei segreti di Osimo ( AN ) ( 1 di 2 )

Arrivando ad Osimo, dalle vallate dei fiumi Aspio o Musone, la si incontra bella e superba asserragliata su un lungo crinale. Questo è formato da due rilievi, alti 265 e 259 metri; il primo corrisponde alla Piazza  Duomo, mentre il secondo a Piazza Dante. Tra questi due poggi c' è una piccola sella corrispondente alla centrale Piazza Boccolino. Il tessuto urbano è stretto ed allungato ed è caratterizzato dalla presenza di vie più o meno ortogonali, tipiche della struttura delle città romane. Osimo, grazie alla sua favorevole posizione geografica, beneficia di un clima favorevole in gran parte dell' anno e di una straordinaria vista panoramica. Questa va dal Conero e dall' Adriatico e dal Gran Sasso ai Sibillini fino ai monti del nord delle Marche.
Il crinale osimano vanta antichi insediamenti del popolo dei Piceni; questi furono attirati dalla posizione facilmente difendibile e dalla fertilità dei terreni delle vallate circostanti. Fu nel periodo romano, però, che Osimo ebbe uno sviluppo cittadino ed economico tale da renderla una delle città più floride e potenti della zona del Monte Conero. Ancora oggi si riesce a scorgere l' urbanistica tipica romana e varie vestigie del passato. Un ragionato trekking urbano può portare alla scoperta delle bellezze storiche e dei segreti dell' antica Auximum romana, dello sviluppo medievale e quello delle epoche successive. Come punto di partenza si può prendere Largo Trieste, vertice orientale del centro storico osimano. Percorrendo Via Fonte Magna, in senso antiorario, si seguono le massicce mura medievali, innalzate da edifici di epoca successiva. L' aspetto d' insieme è maestoso e solo alcune gradinate, di epoche successive, interrompono la cinta muraria. Nei pressi della scalinata per discendere nella sottostante Fonte Magna, un buon tratto delle mura sono d' epoca romana.
Una breve discesa tra il verde del pendio e su un comodo sentiero scalinato porta ai resti della Fonte Magna. Probabilmente i resti murari semicircolari sono quelli di un ninfeo del I secolo a. C., mentre la tradizione locale vuole che il nome dell' antica fonte derivi dal fatto che qui abbeverò i suoi cavalli Pompeo Magno, nella sua visita in città. Diversi reperti piceni e romani ritrovati nel territorio sono esposti al Museo Archeologico, mentre nell' Antiquarum sono presenti dodici statue romane acefale, che hanno dato il via alla diceria che gli Osimani sono dei senza testa. Al lato opposto della città, nella Porta Musone, il basamento è composto da elementi romani con sopra un torrione medievale.
Poco lontano dalla Fonte Magna e dalle mura romane è presente l' Ufficio IAT di Osimo. Oltre ad avere tutte le informazioni turistiche utili alla visita cittadina, è possibile avere delle guide per visitare le Grotte del Cantinone. Il colle su cui sorge Osimo è in arenaria ed è percorso da un' infinità di gallerie, cunicoli e grotte di svariate misure, collegate tra loro anche verticalmente con pozzi o camini percorribili. Si tratta di circa nove chilometri di ambienti sotterranei pieni di fascino e misteri. L' origine è antica e lo sviluppo è andato ampliandosi nel tempo, concorrendo a creare una Osimo sotterranea. La visita guidata parte dall' ambiente più grande, la Grotta del Cantinone, qui rappresentata nella fotografia e che ha dato il nome all' intero complesso ipogeo.
Molto scarse sono le fonti storiche sullo scavo secolare di queste grotte, dettato sicuramente da ragioni di sicurezza, visto che potevano essere nascondigli o via di fuga in caso di pericolo. Queste cavità furono usate in modo massiccio dalla popolazione durante il secondo conflitto mondiale e fu proprio in quest' occasione che ci si rese conto della loro vastità e complessità. Si riconoscono diverse tipologie di grotte e modalità d' uso: erano usate a scopo difensivo, cunicoli usati come fonti, cisterne, le sale più grosse erano adibite a luoghi d' incontro ed infine si riconoscono tracce di uso abitativo e di magazzini. Il gigantesco ambiente all' inizio del percorso di visita era l' antico refettorio dei Frati Francescani, il cui convento era sovrastante. Qui viene fatta una riunione informativa per i turisti per inquadrare la visita e vengono consegnati vestiti pesanti per sopportare il freddo e l' umidità delle cavità. La visita guidata dura circa un' ora e mezza e permette una conoscenza approfondita su cunicoli, cavità, passaggi segreti, bassorilievi misteriosi, modi d' uso degli ambienti, che raccontano l' antica storia di Osimo.
Continuando su Via Fonte Magna si svolta a sinistra in Via Baccio Pontelli e si arriva nel centro storico di Osimo. E' presente la Porta S. Giacomo, antico ingresso cittadino che in seguito è stato inserito nella Rocca Pontelliana. L' opera fu fatta costruire da Papa Innocenzo VIII, nel 1487, al famoso architetto Pontelli. Nei conci dell' arco è presente l' antica scritta romana Vetus Auximum, Osimo antica. La presente via e l' attuale Via Sacramento rappresentavano il cardo maximus, mentre la via Antica Rocca, il Corso Mazzini e la Via Matteotti il decumanus maximus nell' urbanistica romana.
Due piazze attigue, del Comune e Boccolino, attorniano l' edificio più elegante e rappresentativo di Osimo; il Palazzo Municipale. La particolarità del complesso architettonico è che è composto da tre elementi uniti in un armonico insieme. Si tratta del corpo principale con la facciata, opera dell' architetto Pompeo Floriani a cavallo dei secoli XVI e XVII, la Torre Civica del XIII secolo ed il loggiato edificato nel XIX secolo. Nell' atrio del palazzo e nel suo cortile è collocato il Lapidarium, con reperti romani e medievali, tra cui le famose statue senza testa, che hanno dato l' ironico appellativo agli osimani.
Con la breve salita di Via della Rocca si arriva al punto più alto di Osimo dove, al tempo dei romani, terminava il decumanus maximus. Qui, sui ruderi di un tempio pagano fu costruita una chiesa, che la tradizione vuole eretta per volere di S. Leopardo, primo vescovo cittadino. Fu riedificata in forme romanico-gotiche nei secoli XII e XIII diventando Cattedrale. Molto particolari sono le disposizioni dei volumi architettonici, mentre sono degni di nota il portico d' accesso, i portali in pietra scolpita ed il grande rosone. Nella straordinaria cripta sono presenti i sarcofagi dei vescovi e dei martiri osimani. Accanto alla Cattedrale ed al Battistero è presente il Museo Diocesano con molti reperti artistici e religiosi delle varie epoche.

Poco oltre la Cattedrale di S. Leopardo, sul punto in cui probabilmente sorgeva il Campidoglio, è situato il nobile ed artistico Palazzo Fiorenzi. Francesco ed i fratelli Lorenzo e Pier Filippo furono i proprietari; si distinsero come ferventi patrioti nei motti d' indipendenza ottocenteschi. Il più noto fu sicuramente Francesco perchè divenne membro della Costituente e deputato della Camera. Fu più volte sindaco di Osimo e come attività personale fu un valido ingegnere. Si adoperò molto per lo sviluppo cittadino progettando l' acquedotto, il foro boario, le mura di Piazzanova e l' impianto di luce elettrica. Suoi furono i progetti per le linee ferroviarie tra Ancona e S. Benedetto del Tronto e tra Ancona, Osimo e Macerata. Una breve discesa porta a Piazza Gramsci e poi agli straordinariamente panoramici Giardini Pubblici Piazzanova.




                                                                  di William Tallevi


                                                    

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