Header Ads

Escursione ad anello della Palude di Colfiorito ( PG )

L' Altopiano di Colfiorito o Plestino è un insieme di sette piani o conche soggette a fenomeni carsici da tempi remoti: Annifo, Arvello, Colle Croce, Cesi e Popola, Ricciano, Palude di Colfiorito e Colfiorito. I primi sei sono tutti in territorio umbro, mentre l' ultimo e più grande è marchigiano. Questi piani sono tutti collegati, solo piccoli rilievi li separano ed una cerchia di monti giù grandi li contorna. Hanno una superficie di circa 157 ha. ed un' altezza che varia tra i 750 e 760 metri. Durante l' inverno le precipitazioni allagano parte di questi grandi spazi erbosi, trasformandoli in altrettanti laghi. Con il periodo estivo ed il fenomeno carsico di diversi inghiottitoi l' acqua defluisce nel terreno, ad eccezione della Palude di Colfiorito.
Il piccolo bacino paludoso di Colfiorito è la rimanenza dell' antico Lacus Plestinus, dal nome della città romana di Plestia, che sorgeva ai suoi bordi. Il grande lago venne prosciugato nel 1483 dai Signori di Camerino, che costruirono un canale che faceva defluire l' acqua, tramite una galleria sotterranea detta Botte dei Varano, nella sottostante vallata del fiume Chienti. La Palude di Colfiorito, il M. Orve e parte del piano fino al confine marchigiano, sono tutelati e protetti dal Parco di Colfiorito. E' questa la più piccola delle aree protette umbre e per le sue importanti valenze ambientali e naturali di zona umida di montagna è stata dichiarata Patrimonio dell' Umanità.
Se i vari piani presentano sterminati campi coltivati, che in estate esplodono con i fiori di varie colture, verdeggianti pascoli e fattorie sparse, la zona più selvaggia e naturale è quella della Palude di Colfiorito. La vegetazione è quella tipica delle zone umide con la prevalenza di canneti, giunchi, ninfee bianche, giaggioli acquatici, ranuncoli e molte altre specie. Diversi sono i mammiferi che si aggirano attorno la palude, ma sono gli uccelli, stanziali e migratori i veri signori della palude. Il Parco di Colfiorito ha una nutrita serie di sentieri che portano alla scoperta delle bellezze naturali e storiche. Tra questi è possibile fare il periplo della palude, vederla sotto tutte le angolazioni e percepirne le caratteristiche.
L' escursione attorno alla Palude di Colfiorito non presenta grosse difficoltà; un comodo sentiero ne fa il periplo, partendo poco dopo il paese di Colfiorito, in direzione del valico omonimo. Si passa sotto la Croce di Cassicchio, rilievo di M. Orve, si arriva quindi al Molinaccio, con un inghiottitoio; questa struttura lavorava utilizzando l' acqua incanalata dalla palude. La palude è contornata da un mare di vegetazione, tra canneti, giunchi ed altro, ma ci sono scorci e slarghi che ne fanno apprezzare la sua bellezza. Il sentiero sale verso Forcatura, dove si ammira la palude nella sua interezza, quindi scende di nuovo e si avvicina all' osservatorio avifaunistico.
Un lungo pontile in legno, superando i rigogliosi canneti della riva, conduce ad un casottino a palafitte all' interno della Palude di Colfiorito. Questo risulta ben mimetizzato nell' ambiente circostante e grazie alle numerose finestrelle permette una buona visuale in tutte le direzioni. La paziente e silenziosa osservazione da quest' osservatorio permette di ammirare la numerosa avifauna presente. Sono diverse le specie stanziali e migratorie presenti a Colfiorito, come il cannareccione, la cannaiola, il germano reale, il cavaliere d' Italia, l' airone cenerino, il falco di palude e molti altri. Poco lontano è presente pure un laboratorio L.I.P.U. per l' inanellamento delle rondini. La Palude di Colfiorito è dominata dalla lontana e massiccia mole del M. Pennino, sul confine con le Marche.




Sul percorso sono presenti diverse tabelle informative, che permettono la conoscenza immediata di tutti gli aspetti bionaturali e storici della Palude di Colfiorito. Dopo l' osservatorio avifaunistico e la garzaia, il sentiero compie un tragitto più ampio e si allontana, complice la fitta vegetazione, dal bacino paludoso. Alcuni piccoli canali vengono superati con ponticelli di legno; poi, dopo il laboratorio L.I.P.U., ci si avvicina alla statale Val di Chienti e la si costeggia fino al ritorno a Colfiorito.



Dopo aver completato l' anello della Palude di Colfiorito si può concludere l' escursione con l' itinerario del Castelliere. Questi due e quello non lontano della Pineta di M. Trella completano l' offerta escursionistica dentro il perimetro del Parco di Colfiorito. I tre sentieri, essendo ad anello, sono collegati tra loro ed hanno la partenza e l' arrivo da Colfiorito. Poco prima del Molinaccio inizia la ripida salita che, passando da Croce di Cassicchio, porta a M. Orve, dove sono presenti i resti di uno dei diversi castellieri della zona degli altopiani. Salendo sull' estremo rilievo di questo monte è possibile vedere la panoramica totale della palude sottostante e dei diversi ambienti naturali che la circondano.
Il sentiero natura del Castelliere è un itinerario ad alto interesse paesaggistico perchè permette la visione quasi totale delle sette conche carsiche che compongono gli Altopiani di Colfiorito. Il M. Orve infatti è nel cuore di tale zona ed è stato scelto, in antichità, come sede di un castelliere, antico insediamento difensivo e di controllo del territorio di età pre - romana. Dalla Croce di Cassiccchio si ha la visione sottostante del M. Trella e di Colfiorito. In questa zona è stata attiva, fino alla metà del Novecento, una torbiera; la torba costituisce un carbone fossile ed è il risultato della fossilizzazione dei vegetali presenti nella palude.
Il castelliere di M. Orve risultava molto importante, in quanto si sviluppa come centro protourbano. Aveva un perimetro murario di oltre un chilometro e diversi terrazzamenti per le abitazioni. I pochi resti rimasti fanno solo immaginare quelle lontane epoche, ma suggestionano ugualmente. Una ripida discesa su Colfiorito permette poi di passare al Centro Visite, per avere cartina, depliants del parco e visitare il suo interessante museo naturalistico. Per la straordinaria varietà di ambienti, la ricchezza biodiversità vegetale ed animale e gli importanti edifici storici gli Altopiani di Colfiorito sono una meta da non mancare per un visitatore curioso ed amante delle bellezze del nostro paese.


                                                                        di William Tallevi


                                                                 


Nessun commento

Cosa ne pensi? Lascia il tuo commento!

© The Marche Experience 2014 -. Powered by Blogger.