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A Monte Vidon Corrado ( FM ), paese natio del grande Osvaldo Licini

Monte Vidon Corrado è un piccolo e delizioso centro del sub-appennino marchigiano e si eleva su un colle di 428 metri d' altezza, tra le valli dei fiumi Tenna ed Ete Morto. E' situato tra Montegiorgio, Montappone e Falerone, nello spigolo nord ovest della provincia fermana, a metà strada circa tra i Monti Sibillini ed il Mare Adriatico. Monte Vidon Corrado è stato a lungo uno dei castelli del Fermano; in seguito dell' industrializzazione, oltre che attorno al centro storico, si è sviluppato lungo i versanti tra i paesi di Montappone e Falerone. Il paese è piccolo e conta poco più di ottocento abitanti, ma può vantare un borgo ben restaurato, con fortificazioni, eleganti palazzi e case, una bella chiesa e panoramici belvedere.
La storia di Monte Vidon Corrado parte dal lontano periodo piceno, diventando centro fortificato per difendersi dalle incursioni nemiche. Dopo il periodo romano, divenne proprietà degli Abati di Farfa e viene nominato ufficialmente in un documento del 1300. In seguito i suoi abitanti si sottomisero all' autorità di Fermo, ma ciò non bastò, negli anni a venire, per evitare tre disastrose occupazioni da vari condottieri nemici. Solo in tempi moderni Monte Vidon Corrado seguì Montegiorgio nelle vicissitudini politiche favorevoli e contrarie. Il massimo splendore del paese fu alla fine del XIX secolo quando raggiunse i 1.300 abitanti; poi, a causa di una forte emigrazione, questi si ridussero agli attuali 800 circa.
L' attuale centro storico del bel borgo fermano è d' impronta medievale; di quel lontano passato restano anche tracce nel suo toponimo, riferibile al Castello di Guidone, da cui deriva l' attuale Vidon dal nome di un antico signore del posto. A questo è stato aggiunto il nome di Corrado, uno dei figli di Fallerone, per distinguerlo da un altro borgo dal nome simile. La sua struttura urbana è improntata sull' antico incasato del castello feudale, sulle cui mura poligonali del XIV - XV secolo, sono state innalzate abitazioni e palazzi. La forma attuale del centro storico si presenta a pianta circolare, con tre piccoli slarghi, alcuni balconi belvedere e diversi vicoli ortogonali che raccordano abitazioni e palazzi.
Se sulla cinta muraria, dal versante occidentale, si riescono ancora a vedere tracce delle antiche fortificazioni del castello, sul lato meridionale s' innalza maestosa la zona absidale della Chiesa Parrocchiale di S. Vito Martire. La visita a Monte Vidon Corrado può essere breve, ma deve essere vissuta tranquillamente per gustare a pieno la passeggiata tra i vicoli, dai variopinti balconi fioriti, vedere i bei palazzi antichi, la bella Chiesa di S. Vito Martire e godere dei meravigliosi belvedere dalle mura del vecchio castello fermano. Si può accedere al centro storico dalla scenografica scalinata, da Via Oberdan, che porta direttamente in Piazza Licini, dove sono presenti i più importanti edifici cittadini ed uno straordinario terrazzo panoramico sul Piceno ed i Sibillini. Aggirando le mura del centro storico, con Viale Trento e Trieste, si accede agli altri due slarghi cittadini: le piazze della Vittoria e Battisti. Su quest' ultima s' innalza la maestosa ed elegante facciata della Chiesa di S. Vito Martire.

L' edificio religioso dedicato a S. Vito è l' unico presente dentro il cerchio delle mura. Ha linee semplici di stile neoclassico e risale al XVIII secolo, ma da un luogo di culto antecedente. Al suo interno sono presenti tele settecentesche del pittore Monti, un emozionante crocifisso attribuito alla scuola del Guercino ed una mirabile cappella seicentesca, dedicata a S. Vito, interamente stuccata. Poco fuori dal centro storico sono presenti la Chiesa della Madonna del Carmine e quella dei Santi Liberato e Vitale. La prima risale al 1730 e ricalca la pianta di un antico tempio pagano. La seconda è un piccolo edificio in cotto del XVI secolo e sorge su un dolce crinale, da cui si ammira uno straordinario panorama sul territorio.
Dopo aver visitato l' interessante Chiesa Parrocchiale dedicata a S. Vito Martire, si può girovagare tranquillamente tra gli stretti ed ordinati vicoli di Monte Vidon Corrado. Vicoli, edifici ed arredi urbani sono stati ben restaurati e si presentano al meglio. Queste poche viuzze collegano le tre piazze cittadine, i vari importanti edifici privati, pubblici e religiosi, con un ordinamento ortogonale. Da Piazza Battisti, centro religioso cittadino con la sua Chiesa Parrocchiale, dirigendosi verso ovest, si arriva in breve in Piazza Licini, dove prospettano i più importanti edifici del centro storico. Sono presenti un antico palazzo, risalente al XV secolo, il Palazzo Comunale, con la Casa Museo Osvaldo Licini, il Centro Studi omonimo ed uno spettacolare terrazzo panoramico, con visuale sul bel territorio circostante e la meravigliosa sfilata delle vette sibilliniche.




Il piccolo borgo fermano di Monte Vidon Corrado ha nel suo figlio più illustre il grande artista del ' 900 Osvaldo Licini, il cui estro artistico ha reso il suo paese natio famoso nel mondo dell' arte. Il palazzo della fotografia è una dimora patronale settecentesca dove è nato e vissuto il grande pittore fermano. E' stata restaurata nel non lontano 2013, conserva i mobili, gli arredi e gli oggetti di Licini, due pitture murali e diversi piccoli quadri. Spesso vi vengono esposte mostre personali temporanee con quadri e disegni dell' artista. Oltre l' ingresso al Municipio c' è l' ingresso al Centro Studi Osvaldo Licini, dove sono raccolte lettere, disegni, scritti e poesie che raccontano il Licini uomo e artista, nelle varie fasi della sua vita artistica.
Un forte legame umano ed artistico unisce Osvaldo Licini e Monte Vidon Corrado e lo si riconosce nelle varie fasi della sua vita sociale ed artistica. Oltre ad esservi nato, l' artista visse la realtà di paese, fino a diventarne sindaco, dal 1946 al 1956. Così pure nelle sua crescita professionale, pur frequentando città importanti come Bologna, Firenze e Parigi, dove conobbe importanti esponenti dell' arte e del pensiero, rimase sempre fedele e legato al suo paese natio. Nelle varie fasi artistiche della sua vasta produzione si riconoscono soggetti ed elementi elaborati nel suo paese e nella sua terra d' origine. Visitando la sua casa natale, con le sue stanze, gli arredi e le opere, oltre il Centro Studi si riesce a capire il magico mondo creato da Osvaldo Licini nelle sue opere artistiche. Da Piazza Licini un piccolo, ma luminoso porticato denominato Galleria dell' Arte, porta ai sottostanti giardini. Questo gradevole spazio verde è denominato Parco Pittorico Osvaldo Licini ed è impreziosito, oltre che dai colorati fiori e verdi piante, dai mirabili panorami sul territorio circostante e sui monti all' orizzonte.
Il rilievo su cui sorge Monte Vidon Corrado è piccolo, ma panoramico e in tutte le direzioni. Il punto migliore d' osservazione è il terrazzo panoramico di Piazza Licini, dove si ammira il suo bel territorio e si comprende l' operosità delle sue genti che lo ha plasmato nel tempo. La pianura del Tenna e i rispettivi crinali hanno sempre generosamente elargito i prodotti per il sostentamento, per il lavoro artigianale ed industriale. Le tradizioni locali sono arrivate fino al tempo nostro ed illustrano gli antichi modi di fare e di vivere. Le varie feste venivano presentate nelle piazze dei borghi rurali; così è pure per la più rappresentativa di Monte Vidon Corrado. E' denominata " La piazza fa spettacolo " ed è a carattere musicale, artistico e folkloristico, con la presenza di artisti nazionali e stranieri.



                                                                      di William Tallevi


                                                               




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