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Visita all' antica e affascinante città di Spoleto ( PG ) ( 1 di 2 )

L' Umbria, regione verde d' Italia, ha tante perle urbane ricche di storia, arte e tradizioni nel suo territorio e tra queste primeggia Spoleto, antico ducato longobardo. Oggigiorno è rinomata in tutto il mondo per il suo famoso festival di manifestazioni artistiche e musicali, ma il suo fascino parte da lontano. In primis la fortunata posizione adagiata sullo sfondo del verde colle di Monteluco, poi la stratificazione storica ed artistica di eccezionali monumenti delle varie epoche. Nel suo contesto urbano si armonizzano pregevoli monumenti romani, medievali e rinascimentali. Inoltre Spoleto è ricca di musei d' arte antica e contemporanea; centri di studi e ricerche che ne fanno uno dei centri culturali e turistici più importanti della regione.
Spoleto può vantare una storia millenaria; ciò è attestato da ritrovamenti in tombe del VII a. C.. Fin dalle origini fu abitata da popolazioni di Umbri, che costruirono poderose mura poligonali. Divenne colonia romana attorno al 240 a. C. e ben presto si trovò fiorente, ricca di notevoli monumenti a dominare il vasto territorio circostante. Diversi importanti resti attestato la grandezza di Spoleto romana, come l' imponente Arco di Druso e Germanico del 23 d. C., che era l' antico ingresso principale al Foro cittadino. L' arco è ad un solo fornice, edificato a gigantesche pietre; ha la curiosità di avere il pilone destro poggiante sull' antica strada dell' epoca romana, mentre l' altro è incorporato in una casa.
Altra porta romana, del III secolo a. C., è l' Arco di Monterone. Questo è uno degli ingressi cittadini superstiti dell' antica Via Flaminia, mentre dal lato nord è situata Porta Fuga. Entrando in città dal lato nord con Via Matteotti, sul lato sinistro della Piazza della libertà, su un terreno ribassato rispetto a questa, è stato recuperato il vecchio teatro del I secolo d. C. L' orchestra, i primi gradini, i corridoi ed un tratto della facciata sono originari, mentre le gradinate sono state ricostruite su tracce.
Dopo il periodo romano, Spoleto è dominata dai Goti, i Bizantini ed infine dai Longobardi, che ne fanno la capitale di un Ducato, che durerà diversi secoli. Poi la pressione tra Impero e Papato faranno decadere il glorioso regno spoletino.
Il periodo critico per Spoleto fu nel 1155, quando venne distrutta dall' Imperatore Federico Barbarossa. Quindi passò sotto la dominazione della Chiesa, pur mantenendosi libero Comune. La lotta tra guelfi e ghibellini la fece cadere sotto il dominio perugino, dal quale fu liberata dal Cardinale Albornoz. Questi edificò la magnifica Rocca a dominare e difendere la città di Spoleto. Nel rinascimento la città perse pian piano l' importanza strategica ed acquistò, grazie a scienziati, umanisti ed uomini illustri, che fondarono varie accademie e centri studi, una rilevanza culturale che  arrivata fino ai giorni nostri. Ultima grande operazione culturale è il Festival dei Due Mondi. Tre sono le possibilità per compiere itinerari alla scoperta della città: il primo compie un giro esterno per collegare mura, porte e monumenti vari, il secondo è un percorso intermedio, mentre il terzo è breve e collega i più importanti monumenti cittadini. Dopo Piazza della Libertà, salendo all' Arco di Druso si entra nella stretta e lunga Piazza del Mercato, dove alla fine è posta questa fonte di gran effetto scenografico.
Proseguendo verso la romanica Chiesa di S. Eufemia si arriva ben presto al gioiello architettonico più prezioso e rappresentativo di Spoleto; il Duomo. Una lunga piazza in pendenza ne risalta le forme e lo slancio verticale. Fu costruito alla fine del XII secolo in stile romanico; la facciata si presenta molto armonica e ben ripartita negli spazi, impreziosita dal grande mosaico del Cristo benedicente. Un elegante portico rinascimentale anticipa l' ingresso in chiesa, mentre completa l' insieme uno slanciato campanile, costruito con materiale di recupero di vecchie strutture romane. L' interno della chiesa è stato pesantemente rinnovato nel XVII secolo. Sono presenti importanti affreschi del Pinturicchio e di Filippo Lippi, la cui tomba è situata nel transetto destro. Nella Cappella delle Reliquie è esposta un frammento di una lettera di S. Francesco a Frate Leone.
Nella scenografica Piazza del Duomo si svolge l' ultima delle varie manifestazioni artistiche del Festival dei Due Mondi; " Il concerto in piazza ".
Il Festival dei Due Mondi è pian piano diventata una grande manifestazione internazionale, che richiama grandi artisti e moltitudini di spettatori, dando grande risalto a Spoleto e alla sua anima artistica. Questo è sorto nel 1958 per opera del direttore artistico Giancarlo Menotti e si svolge tutti gli anni tra giugno e luglio. Oggigiorno il Festival è continuato dal figlio del fondatore, Francis Menotti. Gli spettacoli comprendono balletti, opere liriche e concerti tutti di alto livello culturale, con riguardo alle novità delle avanguardie. Sono interessati diversi angoli cittadini, tra chiese e teatri, con il gran finale di fronte al Duomo
La Piazza del Duomo è stretta ed allungata e vi prospettano importanti palazzi: dal Teatro Caio Melisso, il Museo Civico, la Chiesa di S. Eufemia e il Palazzo della Signoria. Adiacente a questo è la piccola ma graziosa Chiesa di S. Maria della  Manna d' oro, a pianta quadrata e rialzo poligonale.


A metà strada tra il polo religioso rappresentato dal Duomo e quello militare dall' imponente e svettante Rocca Albornoz, è  situato il Palazzo Comunale. L' edificio attuale è l' insieme di parti antiche, ristrutturate e moderne; questo è stato adattato alla pendenza del rilievo, con l' aggiunta di un' elegante scalinata. Il vecchio palazzo medievale, in degrado dopo i danni di un grosso terremoto, è stato restaurato nel 1703. Dell' edificio originario del XIII secolo rimane solo la slanciata torre, mentre la facciata sud è stata rifatta nel 1913 in stile similare alla parte adiacente.
Dietro il Palazzo Comunale è situata Piazza Campello, con i giardini omonimi; questa zona risulta essere la parte più alta della città di Spoleto. Sopra di questa, al culmine del rilievo roccioso di S. Elia, svetta la massiccia mole della Rocca Albornoz. Per salire ad ammirarla e godere di un eccezionale panorama, bisogna prendere Via del Ponte, passando di fianco alle mastodontiche dieci arcate del Ponte delle Torri. La sua costruzione  antecedente alla Rocca, che è del XIX secolo e la sua funzione era convogliare in città le acque del vicino Monteluco, il monte dei santi. Questo piccolo monte di neppure mille metri, essendo isolato, boscoso e pieno di piccole caverne è stato scelto, nei secoli, come rifugio spirituale da molti santi uomini.
Il vertice del Colle S. Elia, sopra Spoleto, è interamente occupato dalla gigantesca Rocca Albornoz. La sua costruzione risale al XIV secolo, quando lo Stato della Chiesa decise di porre fine alle lotte cittadine. Il Cardinale Albornoz la edificò come caposaldo del potere pontificio, rivolgendosi all' architetto Gattapone. La rocca fu ampliata più volte ed ingrandita; ospitò personaggi famosi come Lucrezia Borgia e suo fratello Cesare. Per volere di Papa Nicolo' V, grazie all' architetto Rosellino, il suo interno venne trasformato, rendendo gli ambienti più lussuosi ed accoglienti. Ora al suo interno è posizionato il Museo Nazionale.


                                                                di William Tallevi


                                                          

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