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Escursione ad anello nella Gola della Rossa ( AN )

La provincia di Ancona può vantare la più grande area protetta delle Marche, Il Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi, composta dalle gole omonime, i monti che concorrono a formarle ed il territorio circostante. L’ area interessata al parco è oltre 9.000 ettari, è stato istituito nel 1997 e rappresenta il cuore verde della regione. Le due gole sono a poca distanza l’ una dall’ altra ed hanno in comune il bacino idrico: nella Gola Rossa scorre l’ Esino, nell’ altra l’ affluente Sentino.  La Gola di Frasassi è famosa per il complesso ipogeo delle conosciutissime Grotte di Frasassi, mentre la Gola della Rossa è relativamente meno conosciuta, ma anche questa ha le sue bellezze ambientali, naturali e storiche da scoprire. L’ escursione ad anello proposta porta alla conoscenza di quest’ ultima, dalla salita verso il Monte Murano, che con il dirimpettaio Revellone la compone, la discesa verso Serra San Quirico ed il ritorno all’ interno della gola stessa. 



Le rocce delle gole della Rossa, di Frasassi e degli Appennini in genere sono sedimentarie, cioè si sono formate con il progressivo sovrapporsi di detriti marini. Molte “ catastrofi “ naturali come innalzamenti, terremoti, erosioni interne ed esterne, agenti atmosferici hanno modellato le gole ed i monti del parco. La Valle del Vernino, punto di partenza dell’ escursione, è formata di Calcare Massiccio, come gran parte dei rilievi rocciosi della Gola Della Rossa. Questa si è andata piano piano formata anche con l’ erosione del fiume Sentino. Per arrivare ad imboccare il sentiero del parco n° 107 A, che risale la Valle del Vernino, bisogna scendere da San Vittore verso est sulla vecchia SS 76. Superato il Ponte Chiaradovo si parcheggia l’ automobile poco prima della chiusura della strada, visto che il sentiero inizia, a sinistra ,poco prima delle pareti rocciose della gola. La risalita della valle porta al bivio con il sentiero 107 B e poco dopo alla magnificenza geologica della Grotta del Vernino. Il lento lavorio interno ai monti del parco con acque sulfuree altamente corrosive ha portato alla creazione di grandi ambienti ipogei. 

L’ articolato complesso di grotte di Frasassi, all’ interno del Monte Valmontagnana, è il più vasto, famoso e visitato, ma anche i monti della Gola della Rossa, Murano e Revellone, hanno grotte e cavità. Sul nostro percorso s’ incontra quella più nota e spettacolare: la Grotta del Vernino. Si tratta di un’ articolata grotta che si sviluppa in salita fino nelle viscere del Monte Murano. E’ stata probabilmente abitata dai nostri antichissimi antenati, mentre ora è diventata l’ habitat ideale di colonie di pipistrelli. Poco sopra la grotta il sentiero n° 107 B si fa ripido, scalinato ed incerto e bisogna prestare attenzione. Poi, arrivati sotto il Colle Tordina si segue il bordo della gola verso le Case Marcellini. Si passa sotto il grande Colle Foglia con le sue gigantesche antenne e si arriva a vedere il cocuzzolo terminale del Monte Murano con la sua grande croce di ferro.




Se la Gola della Rossa si presenta tormentata e granitica nella parte a livello del fiume Esino, con le sue verticali pareti, sulla vetta del Monte Murano l’ ambiente è completamente diverso. Oltre il cocuzzoletto della vetta ci sono due colli arrotondati e una distesa di prati erbosi, con un paesaggio tranquillo e panoramico. Il sentiero 107 B termina a Case Marcellini, dove incrocia il 143 che sale da Serra San Quirico e termina verso Monte Sassone. Qui inizia anche il segmento del 143 A che arriva ai 882 metri della vetta di Monte Murano. La ripida salita porta nei pressi della croce di ferro sommitale. Il panorama che si gode da questa posizione è assolutamente fantastico; si riesce ad avere una visuale a 360 ° e se ci si avvicina verso il bordo orientale della vetta si riesce a vedere il sottostante paese di Serra San Quirico.





La piccola croce del Monte Murano si protende verso la pianura dell’ Esino con il suo messaggio di fede cristiana e speranza di pace ed è visibile fin da lontano. In direzione sud ovest, a fianco del Murano, è presente l’ appuntita vetta del Monte Revellone e la sua lunga cresta rocciosa. Questi due monti ed i loro rilievi concorrono a formare la Gola della Rossa e, risultando quasi appaiati, arrivando da est si presentano come le colonne granitiche d’ ingresso. Il Revellone si allunga verso sud con una tormentata catena montuosa fatta di vette, selle e pianori erbosi fino a Poggio San Romualdo. Queste rientrano nel territorio del Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e Frasassi, poi i rilievi successivi si collegano con il maestoso Monte San Vicino.







Dalla panoramica vetta del Murano, guardando in direzione sud ovest, si riesce a vedere parte della Gola di Frasassi. Le famose grotte omonime in realtà sono all’ interno del Monte Valmontagnana, nella fotografia con il vertice verde sopra le strapiombanti pareti rocciose della gola, mentre il Frasassi è di fronte all’ attuale ingresso turistico delle grotte. E’ proprio dal Valmontagnana che, negli anni Settanta, è avvenuta casualmente la scoperta dello stupefacente complesso delle grotte, frutto del carsismo dall’ alto e dell’ erosione interna ad opera delle esalazioni delle acque solfuree dal basso. In una propaggine montuosa intermedia è situato il bel borgo di Pierosara, dal quale si possono ammirare entrambe le gole. Da questo paesino parte l’ aereo e spettacolare Sentiero dei Gradoni, che permette di fare un escursione ad anello nella Gola di Frasassi.




Il Monte Murano è collegato con i rilievi che si spingono verso Arcevia ed i suoi castelli. Scendendo dalla sua panoramica vetta si può sostare sui pratoni di Case Marcellini. Queste antiche case montane hanno una lunga storia, sono state recentemente restaurate ed hanno avuto diverse funzioni nel corso del tempo. Dalla grossa distesa prativa, con una discreta pendenza, si segue il sentiero del parco n° 143 che si dirige verso il corollario dei boschi. All’ inizio è abbastanza diretto verso est poi, con una ripida serie di tornantini, scende verso la periferia della sottostante cittadina di Serra San Quirico.










Nell’ escursione proposta il percorso sfiora il borgo  e scende a valle con il sentiero n° 140 ma, avendo tempo a disposizione, non si può non andare a vedere da vicino le varie bellezze  storiche ed artistiche di Serra San Quirico. Il bel paese dell’ entroterra anconetano si sviluppa su un allungato rilievo a fianco del Monte Murano, assumendo quasi la forma di una nave di pietra e mattoni. Nato come fortificazione a controllo dei traffici commerciali tra Roma e l’ Adriatico si trasformo’ in borgo, mantenendo sempre le sue caratteristiche difensive. Sul vertice del centro storico svetta il Cassero, punta di vedetta sulla vallata, mentre anche dalle  Copertelle, camminamenti coperti con finestrelle ad arco, era possibile il controllo del territorio. Il centro risulta un dedalo di viuzze e scalinate, che convergono in Piazza della Libertà, dove sono presenti i palazzi più importanti della città. Molto bella è la Loggia Manin, ampio balcone sulla vallata, mentre tra le diverse chiese primeggia quella di S. Lucia per il suo favoloso interno barocco.


Molto bella è anche l’ ingresso al paese con la monumentale Chiesa di S. Maria del Mercato, oggi Teatro Comunale, con il suo splendido campanile romanico. Tornati sul viale con il sentiero n° 140 si tagliano i tornanti che scendono verso la SS 76 e si piega verso ovest e la Gola della Rossa. Arrivati a fondovalle si passa sulla sinistra della superstrada e, prima dell’ inizio delle gallerie, si prende la vecchia strada che s’ addentra nella gola. Qui il traffico è limitato ai soli mezzi della cava del M. Murano. Purtroppo la selvaggia bellezza della gola è deturpata da un’  enorme cava che si sta mangiando mezzo M. Murano. Diverse sono le cave presenti nel territorio del parco, anche se poche sono quelle ora in attività. Il ritorno a piedi, cava a parte, in questa gola dalle verticali pareti rocciose, con picchi che incombono su strada  un vorticoso Esino che rumoreggia sul suo letto pietrificato ed un percorso tortuoso è emozionante e fa chiudere in tranquillità e bellezza la lunga escursione.




                                                                                          di William Tallevi



                                                                                




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