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Visita alla bella Montecosaro ( MC ) e all' antica S. Maria a piè di Chienti

Montecosaro, grazioso borgo maceratese, è pieno tesori artistici e monumenti storici, ed è inserito in un territorio che, nonostante l' industrioso fondovalle, è ricco di campi, vigneti, ulivi e macchie boschive. Il suo centro storico si presenta integro, racchiuso da antiche e possenti mura, con panorami che spaziano dall' Adriatico, alle colline fino ai non lontani Appennini. Tutto ciò gli ha permesso di entrare senza fatica tra il privilegiato numero dei Borghi più belli d' Italia. Il suo armonico profilo abitativo si ammira fin da lontano, col la sua Torre Civica ed i campanili di S. Agostino e della Collegiata.

Il centro storico di Montecosaro si eleva sul crinale sinistro del fiume Chienti, tra Civitanova Alta e Morrovalle e domina il fondovalle. Sull' estrema propaggine sud del territorio comunale sorge il maestoso complesso abbaziale di S. Maria a piè di Chienti. Le origini della bella cittadina maceratese sono picene, ma i vari reperti ritrovati parlano di un importante sviluppo in epoca romana. Il suo nome deriva dal latino Mons Causarius, che significa " luogo delle cause ", sembra infatti che, dove sorgeva una volta il cassero del castello, ci fossero le sedi del pretore e del tribunale di giustizia. L' iniziale forma del borgo deriva dallo sviluppo medievale, cresciuto attorno alla Pieve di S. Lorenzo.
Il borgo castello di Montecosaro fece parte della Fermo longobarda, rimase sotto il dominio della famiglia Cesarini, per passare poi allo Stato della Chiesa. Il suo centro storico ha tutte le caratteristiche tipiche del castello altomedievale, con mura, torrioni e porte fortificate. La parte alta del rilievo di Montecosaro è denominato Cassero, dall' imponente fortezza che vi sorgeva. Le porte cittadine erano tre, ma solo una ne è rimasta: quella di S. Lorenzo, inserita in seguito nel Palazzo Marinozzi. La pianta cittadina è arrotondata, stretta attorno alla centrale Piazza Trieste ed allungata sul pendio verso il Cassero.



Salendo verso Montecosaro dalla vallata s' incontra la piccola e bella Chiesa di S. Rocco, con magnifici affreschi attribuiti a Simone de Magistris. Arrivati in centro, con Via Saffi, Piazza Garibaldi e Largo Laureati, ci si trova di fronte alla Chiesa delle Anime. Questa risale al 1766, ha pianta centrale con diverse tele settecentesche, medaglioni con soggetti mariani e stucchi di pregio. Di fronte un bel portico ha un passaggio che da accesso alla parallela Piazza Trieste. Questa è il cuore cittadino e raccoglie gli edifici più belli ed importanti di Montecosaro.
La bella Piazza Trieste è stretta ed allungata, con tutti gli edifici allineati in modo armonico. Si parte con l'  ottocentesco Teatro Storico Comunale Delle Logge, un vero gioiello di stile ed architettura. Ha un impianto a ferro di cavallo, platea e tre ordini di palchetti con decorazioni e stucchi artistici. A fianco è l' ex Palazzo dei Priori, del XIII secolo, divenuto in seguito una delle residenze dei marchesi Cesarini, signori della cittadina. Tra i due edifici s' innalza la Torre Civica medievale, ricostruita a fine Settecento, quando era ormai fatiscente e pericolante. Chiude l' infilata di nobili edifici la Collegiata di S. Lorenzo, ex S. Maria in Piazza, del XIV secolo. Ha assunto l' aspetto attuale nel 1723 e solo il campanile romanico testimonia l' origine medievale del complesso. L' edificio presenta una navata unica, dove è presente una Madonna del latte del XIV secolo; altre presenze artistiche interessanti sono un coro in noce ed un organo del Fedeli, entrambi settecenteschi. Del secolo scorso sono i pregevoli dipinti dell' abside, presbiterio e soffitto di Vincenzo Monti.
Il versante opposto di Piazza Trieste è interamente occupato dai massicci volumi del Complesso Agostiniano di Montecosaro. Questo è l' unione della duecentesca Chiesa di S. Agostino e dell' attuale Palazzo Comunale. La pendenza dello slargo cittadino è compensato da un grande e lungo terrazzo, con balaustra e scalinata, che corre per tutta la lunghezza della chiesa. Al suo interno sono presenti diverse opere d' arte: un reliquario bizantino della Croce Santa, un coro ligneo, molti pregevoli dipinti ed un magnifico organo del Callido del 1793. Sono presenti molte sepolture di illustri rappresentanti delle famiglie locali.
A fianco della Chiesa di S. Agostino sorge il Palazzo Comunale, grandioso e nobile edificio, frutto di una innovativa ricostruzione nel Settecento. Continuando la nostra visita si arriva ai giardini del Cassero; qui vi era la roccaforte di Montecosaro, cinta da mura e con tre torrioni. Uno di questi è ancora individuabile nelle sue fondamenta. Da questi giardini lo sguardo spazia dal mare, alle verdi colline fino ai non lontani monti. Montecosaro vanta una piccola ed unica realtà museale, quella del Cinema al Pennello. Si tratta di una grandiosa ed artistica collezione di quadri cinematografici del secolo scorso, dipinti da grandi artisti, per pubblicizzare i grandi film di una volta.
Montecosaro è una cittadina molto bella ed accogliente e l' occasione migliore per visitarla è durante i vari eventi e le feste popolari che si susseguono nei vari periodi dell' anno. Quella più rappresentativa è Passeggiare Degustando, della seconda metà di luglio, quando il paese il paese rivive al meglio gli anni ' 50 ed è possibile ritrovare quelle atmosfere passeggiando e degustando le prelibatezze locali. Non si può finire una visita a Montecosaro senza scendere nelle vallata al complesso di S. Maria a piè di Chienti. Si tratta di una delle basiliche romaniche più belle ed antiche delle Marche, dalla semplice facciata e dalla complessa struttura absidale.
I primi accenni storici a S. Maria a piè di Chienti risalgono al 936, ma si ipotizza la sua realizzazione in età longobarda. Al suo interno due epigrafi testimoniano che gran parte dell' attuale struttura sia stata edificata per volere dell' Abate di Farfa Agenolfo e consacrata nel 1125. L' interno è  a due piani sovrapposti, con matronei, finestrelle in alabastro e soffitto a capriate. Due ben distinti stili la differenziano al suo interno; le tre navate sono divise da arcate con lesene in stile lombardo, mentre l' abside è in stile borgognone. Un comodo percorso cicloturistico tabellato di circa quindici chilometri, denominato Via delle Abbazie, collega S. Maria a piè di Chienti con l' altrettanto antica e splendida S. Claudio, nei pressi di Macerata.


                                                                     di William Tallevi


                                                       











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