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Alla scoperta dei tesori di Montefiore dell'Aso ( AP )

Salendo dalle valli o del fiume Aso, a nord, o dal torrente Menocchia, a sud, si arriva ad ammirare il delizioso profilo di Montefiore dell' Aso allungato sul crinale. Già da lontano si può ammirare la sua elegante compattezza di borgo ben conservato. Si notano notevoli tratti di cinta muraria, torrioni e porte risalenti ai secoli XV e XVI, che racchiudono le emergenze architettoniche, storiche ed artistiche. Grazie a queste, il piccolo borgo ascolano merita a pieno il diritto a rientrare tra la ristretta lista dei Borghi più belli d' Italia.


La tradizione locale indica nel culto della dea Flora, antica divinità dei campi per le popolazioni italiche pre - romane, la prima denominazione Mons Floris per Montefiore dell' Aso. Anche grazie a questo una delle tradizioni storiche locali più sentite è l' Infiorata del Corpus Domini, quando nel centro storico vengono presentati tappeti multicolori fatti di petali di fiori ed essenze floreali decorati con artistici disegni. Montefiore è anche un borgo che, grazie alla sua bellezza e tranquillità ha attirato valenti pittori. Oltre al locale Adolfo de Carolis, famoso per i suoi nudi e paesaggi bucolici, Domenico Cantatore, che ha lasciato la sua impronta stilistica, anche il famoso Carlo Crivelli fu ammaliato dalle Marche e da Montefiore in particolare. Dopo una vita errabonda, il pittore veneziano vi restò fino alla morte, lasciando nel piccolo borgo ascolano un trittico dalla sconvolgente bellezza. Arrivati A Montefiore dell' Aso si rimane colpiti dalla bellezza e dal buono stato di conservazione di mura, bastioni e porte cittadine; nella fotografia è rappresentata la Porta S. Francesco.
Continuando nella visita a Montefiore dell' Aso si può farne il perimetro esterno, passando in rivista le varie porte e torrioni difensivi angolari. Dopo il Torrione Pestino una lieve salita porta al Torrione e Porta di Aspromonte. La storia del borgo ha origini lontane; il territorio era popolato già in età preistorica, come testimoniato dai vari reperti ritrovati e così in epoca romana. Il maggiore sviluppo del paese fu nel XIV secolo, quando la Pieve di S. Lucia - oggi Collegiata - fu trasferita nel centro storico. Ma il castello di Montefiore, insieme a quello di Aspromonte, viene citato in testi storici già dalla fine del XII secolo. Fu dall' unione di questi due castelli che nacque un unico comune, che raggiunse ben presto un certo grado di prosperità. Dopo la funesta epidemia di peste del Trecento, che ridusse il paese a solo 450 anime, questo venne declassato a piccolo comune. Montefiore si riprese ben presto e, come molti altri piccoli centri del fermano - piceno entrò sotto la sfera di influenza della grande Fermo, seguendone le varie vicende storiche.
Entrando dalla Porta Aspromonte si può salire direttamente alla centralissima Piazza della Repubblica, dove sono collocati i più importanti edifici cittadini. Di fronte ad essa s' allarga la spaziosa e panoramica Terrazza Belvedere De Carolis. Questo spazio ben arredato ha bisogno di una tranquilla sosta per godere al meglio la pace e la magnificenza del bel paesaggio piceno. La bella campagna montefiorana fornisce una variegata gamma di frutti, un saporito olio extravergine e vini d' eccellenza, quali Falerio dei Colli Ascolani e Rosso Piceno DOC. Inoltre un' efficiente rete sentieristica porta, attraverso aree campestri, a vecchie chiese, antichi manufatti contadini e bellezze naturalistiche.
Continuando  il percorso attorno a Montefiore dell' Aso, in senso antiorario, si passa davanti al Torrione S. Angelo e si entra nella stretta e lunga Piazza Antognozzi. Un bell' obelisco fronteggia la Chiesa di S. Filippo e l' antico Ospedale, le cui origini risalgono alla fine del XV secolo. Salendo per Via Trento si passa sotto il possente Torrione del Cassero, aggirando il borgo sul versante orientale. Poco oltre c' è il vertice nord est di Montefiore con il Torrione del Macello Nuovo o Canapale, dall' antica porta cittadina andata distrutta nel tempo. Anche qui è doverosa una sosta contemplativa di una gran parte della Val d' Aso, dal mare fino ai monti.
Arrivati a Piazza Fiume si può scegliere se salire direttamente al centro storico o completare il perimetro cittadino di Montefiore con la passeggiata panoramica Eugenio Alfonsi. Questa passa sotto le imponenti mura di nord ovest e termina di fronte al Torrione S. Francesco. Salendo al centro si arriva all' asse cittadino del vecchio castello, nella zona dell' antico cassero. Qui sono presenti il bel Palazzo De Vecchis e la casa natale di Adolfo De Carolis, famoso pittore locale. Pochi passi in direzione ovest e si è arrivati alla splendida Piazza della Repubblica, con al lato orientale il Palazzo Comunale e la svettante Torre Civica.
Al lato opposto della piazza sorge la nuova Chiesa di S. Lucia, elevata al grado di Collegiata. Lo stile è sobrio ed elegante nella parte superiore e più decorato in quella inferiore. Nel 1729 venne recuperato il vecchio portale in arenaria ( X - XI sec.) della vecchia pieve in rovina e rimontato nell' abside della nuova. Alla fine dell' Ottocento la Collegiata venne ristrutturata in stile neoclassico e custodisce pregevoli affreschi del noto pittore Luigi Fontana. Sono presenti tre antichi crocefissi ed una croce processionale settecentesca.


Una breve discesa da Piazza della Repubblica porta di fronte all' altro grande edificio religioso all' interno del centro storico di Montefiore dell' Aso: la Chiesa di S. Francesco. Questa fu edificata tra la metà del 1.200 e gli inizi del 1.300 e rimaneggiata sul finire del 1.600, quando all' interno assunse l' aspetto di un tempio barocco. Nonostante ciò S. Francesco conserva anche importanti elementi romanico - gotici: l' antica abside, che è diventato l' attuale ingresso, il portale del 1.300 visibile nella sacrestia ed un interessante ciclo pittorico, attribuito al Maestro di Offida. All' interno sono presenti un bel monumento funebre dedicato alla memoria dei genitori del Cardinale Partino, di scuola scultorea napoletana. e il sarcofago del pittore locale Adolfo de Carolis. La chiesa, sconsacrata, viene usata per eventi e manifestazioni, mentre il grande complesso adiacente è l' ex convento francescano, sede di un grosso polo museale di notevole interesse.

Il Polo Museale S. Francesco raccoglie nelle sue sale tutti gli interessanti musei di Montefiore e ne è un gioiello culturale. Nel piano terra e primo piano il Centro Documentazione Scenografica Giancarlo Basili, poi sono presenti i musei dedicati ai pittori Domenico Cantatore e Adolfo De Carolis e la Sala Carlo Crivelli, con il superbo trittico del 1.470. Per finire c' è pure un Museo della Civiltà Contadina. Oltre alla già citata Infiorata del Corpus Domini, sono molte le feste e le tradizioni a Montefiore: la Sagra della frutta, la Maialata, la Castagnata e molte altre. Non mancano eventi legati all' arte, allo spettacolo e alla religiosità, tutte belle opportunità per scoprire ed apprezzare al meglio le bellezze e le ricchezze di Montefiore dell' Aso.


                                                                di William Tallevi


                                                       

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