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Visita al centro storico di Urbino ( PU ), Patrimonio dell' Umanità ( 1 di 2 )

Fare una visita approfondita nel centro storico di Urbino equivale ad un' escursione di media difficoltà; questo per via della particolare conformazione del suo territorio. Infatti questa città sorge su due colli, il Poggio e il Monte e quindi i vari collegamenti cittadini sono tutti in salita e discesa. Due sono le ipotesi per il nome Urbino: dal latino " urvus " per ricurvo, riferendosi all' andamento del profilo cittadino o " urbs bina " per città doppia. Basta andare sugli ultimi rilievi dei Monti delle Cesane per rendersene conto. Proprio da qui si può partire con un trekking cittadino alla scoperta delle bellezze di Urbino, seguendo le traccie della nobile famiglia dei Montefeltro, che l' hanno trasformata in una piccola capitale politica e culturale.
Urbino sorge su un doppio rilievo a 485 metri d' altezza, a cavallo delle valli dei fiumi Metauro e Foglia, non lontano da Pesaro e l' Adriatico. Le vicende storiche urbinati partono dalle genti italiche, passano per i Romani e poi i Franchi. La svolta storica avvenne quando Barbarossa cedette la Contea ai Montefeltro. Questa nobile famiglia dominò Urbino, tra alti e bassi, per diversi secoli e uno di essi, Federico da Montefeltro, riuscì a farla diventare un ricco e prospero Ducato. Egli iniziò la costruzione di un grande palazzo cittadino, chiamando famosi artisti a lavorare per lui. Pensò anche alla costruzione della Chiesa di S. Bernardino, per farla diventare Mausoleo dei Duchi.
Il Duca progettò questa sua ultima dimora per avere sempre sott' occhio la sua amata Urbino e per essere sempre in vista dalla sua città. Il nostro percorso parte dalla visita al cenotafio del Duca all' interno del Mausoleo dei Duchi. Questo è a fianco del cimitero cittadino e sorge sulle ultime pendici delle Cesane. Da lì è favoloso il panorama cittadino ed il territorio circostante. Scendendo da S. Bernardino in neanche un chilometro si arriva alla base della città, che ci appare compatta e stretta dalle sue alte mura e robusti bastioni. Lasciatoci alle spalle un centro commerciale, una bella scalinata sale tra il verde ad una piccola porta d' accesso: Porta S. Bartolo.
Il percorso proposto prevede il perimetro delle fortificazioni e le principali assi cittadine per andare alla scoperta delle emergenze architettoniche e bellezze artistiche urbinati. Dal popolare quartiere S. Bartolo si seguono le mura in senso orario; il panorama parte dal Mausoleo dei Duchi e continua con i profili montuosi delle Cesane, dei Monti del Furlo e del Nerone. Diversi bastioni permettevano il controllo totale in caso di attacco; arrivati a quello del vertice ovest una tabella presenta i monti  all' orizzonte. Si continua seguendo Via Matteotti e, affacciandosi alle mura, si può vedere un lungo fabbricato ad arcate che si collega ad un massiccio torrione dalle forme arrotondate.
Si tratta del torrione della Data e delle scuderie ducali, che s' innalzano a livello del Mercatale. All' interno di tale torrione una grande rampa elicoidale permetteva l' accesso dei cavalli fino al Palazzo Ducale sovrastante. Nell' Ottocento, la grande fortificazione di Francesco di Giorgio Martini fu usata per innalzare un grande teatro cittadino, dalle forme classiche. Di fronte a questo un muraglione ad esedra permetteva la manovra di ritorno alle carrozze dei signori, mentre per i popolani, per accedere al teatro al riparo dalle intemperie, vennero creati i lunghi portici di Via Garibaldi.

Quasi di fronte al teatro s' innalza il prospetto occidentale del monumentale Palazzo Ducale; gli slanciati torricini e le eleganti loggette sono gli elementi caratteristici di questo versante, perchè dovevano impressionare chiunque si avvicinasse alla città palazzo del Duca di Montefeltro. Per ottenere quest' effetto furono richiesti lunghi lavori di sbancamento e di rafforzamento con mura di sostegno, rispetto al popolare borgo del Mercatale sottostante. Il Palazzo Ducale è su diversi piani ed innumerevoli stanze e, oltre la gradinata principale dal cortile d' onore, ha le scale dei torricini per un collegamento veloce tra questi.
Per giungere davanti all' ingresso principale del Palazzo Ducale le possibilità sono due: o fare la scalinata sulla sinistra e sbucare in Piazza Duca Federico, di fianco al Duomo o fare le scalette sotto i torricini sulla destra. Nel secondo caso, aggirando il complesso architettonico ducale ci si accorge delle sue gigantesche proporzioni. Si sale in Piazza Rinascimento, nei pressi di Palazzo Bonaventura, sede dell' Università degli Studi Carlo Bo. Questo è il punto più alto del Poggio e qui era l' acropoli dell' antica Urbino romana. In epoca rinascimentale questa zona cittadina ha avuto molte opere di adattamento, per avere un' adeguata piazza di fronte al maestoso palazzo che veniva costruito sempre più grande. Piazza Rinascimento corre parallela alla fiancata del Palazzo Ducale e termina di fronte ad un alto obelisco ed alla Chiesa di S. Domenico. Una doppia scalinata da accesso al quattrocentesco portico in travertino, impreziosito da una lunetta in terracotta invetriata del famoso Luca della Robbia. La chiesa risale alla metà del XIV secolo, ma ha avuto una grande ristrutturazione interna nel Settecento.
Rispetto  S. Domenico, nel vertice opposto di Piazza Duca Federico e di fianco al Palazzo Ducale, s' innalza la candida e slanciata mole del Duomo di Urbino. L' antico edificio, dedicato alla Vergine Assunta, fu innalzato al tempo del Duca Federico, ma l' aspetto neoclassico si deve alla ricostruzione dopo il terremoto del 1781. L' interno ha una pianta a croce latina con tre navate, decorazioni in stucco color pastello, diverse opere, tra cui alcuni dipinti dell' urbinate Federico Barocci. Da non perdere i tesori dell' Oratorio delle Grotte, nei sotterranei e il ricco Museo Albani nei locali a fianco.

Tra le chiese di S. Domenico e del Duomo e le piazze Rinascimento e Duca Federico sorge il Palazzo Ducale in tutta la sua semplice, ma distinta eleganza. Le proporzioni sono enormi, come gli ambienti interni, una vera città palazzo. Grazie alle fortune accumulate dai Montefeltro al servizio di sovrani e papi, il Duca Federico iniziò a costruire questo enorme palazzo, adattando proprietà di famiglia, creando le piazze prospicienti e rafforzando il versante a valle, con la sontuosa facciata con logge e torricini. Per la costruzione il Duca, innamorato delle arti e delle scienze chiamò, a corte i migliori architetti dell' epoca, i migliori artisti ed artigiani per le ricche decorazioni interne. Riuscì così a creare una realtà politica, artistica ed umanistica con pochi eguali nell' Italia di quel periodo.


                                                     di William Tallevi


                                           

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