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Sulla cresta montuosa tra Esanatoglia e Pioraco ( MC ) ( 2 di 2 )

Il rilievo dei Tre Pizzi è, con i suoi 1254 metri d' altezza, il più alto della catena montuosa tra Esanatoglia e Pioraco. Lo si raggiunge dai Prati Piani, salendo dal valico della strada tra Esanatoglia e Fiuminata. Essendo quasi al centro dell' ondulato susseguirsi di rilievi, ci si può dirigere o a nord verso Monte Gemmo, o a sud verso Monte Castel S. Maria. Nella fotografia è rappresentato il lungo percorso di vetta verso il meridione. All' orizzonte sono presenti i monti tra Castelraimondo , Serrapetrona ed oltre.



Dopo aver fatto il tratto settentrionale dell' ondulata cresta, rimane il tratto che si spinge a sud verso Pioraco e la sua famosa gola. All' orizzonte della fotografia sono presenti i monti Castel S. Maria, al centro e Primo a destra, che sono stati erosi nel tempo dalle acque del sottostante fiume Potenza. Il percorso è prettamente escursionistico e non presenta difficoltà di nessun genere, a parte le fatiche dovute alle continue salite e discese dei vari rilievi. Si è ripagati però dalla magnificenza dei panorami naturali sui monti e sulle vallate circostanti. Predisponendo l' uscita nei mesi primaverili si può godere dello spettacolo delle varie fioriture.
Il percorso di cresta è a vista, in quanto non ci sono possibilità di sbagliarsi e non sono presenti pericoli di sorta. E' possibile fare un percorso ad anello con sentieri che tornano con un livello più basso. Tutti questi sono ben segnalati con le apposite tabelle, segnalazioni a terra e su alberi. Una bella cartina escursionistica del Comprensorio Turistico Alta Valle del Potenza e Scarzito illustra magnificamente il territorio, i monti e i sentieri interessati. I pendii di questi monti sono generalmente erbosi ed arrotondati; solamente all' inizio della cresta, sul Monte Gemmo, e alla fine, sul Monte Castel S. Maria, questi sono dirupati con affacci sulle vallate sottostanti.
La parte più dirupata dell' intero percorso è quella sud ovest, rappresentata nella fotografia, dove è possibile vedere quasi a strapiombo la bella cittadina di Pioraco. Questa è come incastrata nell' omonima gola, tra i monti Primo e Castel S. Maria e alla confluenza tra due corsi d' acqua: lo Scarzito e il Potenza. La presenza di acque vorticose, in gran parte dell' anno, ha permesso lo sviluppo di una cartiera fin dai tempi antichi. E' bene non avvicinarsi troppo allo strapiombo e prestare sempre la massima attenzione.

Sono diversi i rilievi, alcuni anche senza nome, sul percorso di questa lunga cresta montuosa. Ce ne si rende conto molto bene una volta arrivati quasi alla fine della nostra uscita. E' ben visibile la grossa mole dei Tre Pizzi, con dietro il lontano Monte Gemmo. A far da corona a questa panoramica cresta le alte vette del Catria, Cucco e, più defilato S. Vicino.







Dopo aver gustato la panoramica sulla sottostante Gola di Pioraco e l' infilata di rilievi appena superati nel nostro percorso di cresta, non resta che la salita sulla vetta di Monte castel S. Maria. Superati gli ultimi ottanta metri di dislivello, si arriva alla sua vetta, dominata da una piccola croce, impreziosita da una minuscola edicola mariana. E' questa la vetta finale della cresta e, come le altre, è magnificamente panoramica. Nella fotografia è rappresentata la sottostante vallata dell' Esino, con la catena montuosa del Monte S. Vicino a chiudere l' orizzonte.
Se in direzione sud ovest la visuale è strozzata dalla stretta Gola di Pioraco, con il fiume Potenza costretto ad uscirne faticosamente, in direzione nord est la vista s' allarga nell' ariosa piana di Matelica e dell' Esino. La zona è piena di verde, di coltivazioni e di piccole frazioni. Alcune di queste, le più antiche, si sono formate alle pendici dei monti della nostra lunga cresta, per motivazioni di difesa e controllo del territorio. E' il caso di Castel S. Maria, piccolo borgo castello sotto le pendici del monte omonimo.


Per il ritorno le possibilità sono due: o ritornare ai Tre Pizzi e poi ai Prati Piani con il percorso d cresta fatto all' andata o scendere verso la Gola di Pioraco ed incrociare un sentiero a tre quarti di costa che torna indietro ai pascoli di partenza. Optando per il secondo caso si cammina paralleli alla sottostante valle del fiume Potenza, con affacci su Pioraco e in direzione di Fiuminata. Di fronte a noi prospetta la grossa mole del Monte Primo, con la sottostante stretta vallata dello Scarzito. All' orizzonte s' intuisce l' Altopiano di Montelago, con le cime che lo circondano.


Il sentiero n° 248 delle Fonticelle passa sotto il versante del Monte Castel S. Maria, tra tratti a bosco ed alcuni anche scalinati su pietra, per poi riunirsi a quello di cresta. Poco dopo s' incomincia a vedere in lontananza l' altopiano erboso dei Prati Piani. Il sentiero si distacca da quello di cresta puntando verso la nostra meta di partenza, passando dietro un rifugio, con recinti per animali. Questi grandi pascoli vengono usati in estate per l' allevamento del bestiame. Curiosi anelli di erba più verde colorano alcune zone dei pascoli, dovuti al lavoro sotterraneo di particolari microorganismi.


                                                                        di William Tallevi


                                                               

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